Perché leggere questo articolo? Irpef, le dichiarazioni 2023 (relative al 2022) potrebbero farvi arrabbiare. Il 70 per cento dei contribuenti paga meno del 20 per cento dell’Irpef. 17 milioni di italiani dichiarano un reddito inferiore ai 15 mila euro
In Italia paghiamo meno tasse. Ma non è una buona notizia per i contribuenti. Dai dati diramati dal Dipartimento delle Finanze sulle dichiarazioni 2023 (redditi 2022) emerge come i redditi dichiarati dai contribuenti sono calati di oltre il 3 per cento rispetto all’anno precedente. La colpa è dell’inflazione. E di un sistema fiscale tutt’altro che ben distribuito. L’Irpef, infatti, la tassa a carico dei contribuenti, pesa per il 63% sul ceto medio, ben 12,5 milioni di italiani non versa nulla e due terzi del totale arriva dal solo 20% dei cittadini.
L’Irpef la pagano sempre i soliti
Molti pagano poco, tantissimi non pagano nulla. In breve, questo è quanto emerge dai nuovi dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, pubblicati il 23 aprile, sulle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2023 e riferite ai redditi del 2022. Il 40 per cento circa dei contribuenti dichiara meno di 15 mila euro lordi l’anno. E il 70 per cento dei contribuenti paga meno del 20 per cento del totale dell’Irpef.
In sostanza – riporta Il Sole 24 Ore – è quasi tutto a carico di una piccola minoranza. Dall’altro lato, i contribuenti con redditi fino a 35mila euro (l’80% del totale) dichiarano il 37% dell’imposta netta complessiva. E la polarizzazione è ancora più evidente se si considera che, come riporta la stessa nota delle Finanze, i soggetti con “imposta netta diversa da zero e un reddito complessivo maggiore di 300mila euro (lo 0,2% dei contribuenti) dichiarano il 7,8% dell’Irpef (nel 2021 era il 6,7%)”.
Le abissali differenze tra Nord e Sud
L’altro grande tema che emerge con preoccupante chiarezza è quello di una Italia che va ancora a due (se non tre) velocità. In rapporto alla popolazione residente, ogni abitante del Nord versa 3.461,11 e riceve 3.825,52 euro l’anno, il Centro paga 2.525,14 euro e ne prende 3.056,60, il Sud paga 1.186,33 euro e ne riceve 2.072,04.
Per quanto riguarda il versamento dell’Irpef prodotta nel 2022, il Nord infatti contribuisce per 100,6 miliardi, pari al 57,43% del totale, il Centro con 38,2 miliardi pari al 21,83% del totale, mentre il Sud porta in dote 36,3 miliardi, pari al 20,74% del gettito complessivo. Con poco meno di 10 milioni di abitanti, la Lombardia versa 40,3 miliardi di Irpef, vale a dire un importo maggiore dell’intero Mezzogiorno, che ne conta almeno il doppio, e persino superiore a quello dell’intero Centro (11,8 milioni di abitanti).
Quei 12 milioni di italiani che non pagano l’Irpef
Sono 12,5 milioni i contribuenti in Italia che non solo non pagano l’Irpef, non versano proprio alcun tipo di imposta. Anche se bisogna ricordare che l’Irpef, da sola, non basta a fotografare la reale ricchezza del territori perché, ovviamente, non cattura la variabile dell’evasione e del lavoro sommerso. Se il reddito medio è di 23.650 euro (+4,9% rispetto al 2021), l’analisi territoriale rivela notevoli differenze. La regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (27.890 euro), seguita dalla provincia di Bolzano (27.230 euro). In coda alla classifica c’è la Calabria, che è la regione con il reddito medio più basso (17.160 euro).