Carlo Alberto Carnevale Maffé non è pienamente convinto della decisione con cui la Commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager ha mostrato tutti i dubbi dell’Antitrust comunitario sull’acquisizione di quote di Ita da parte della compagnia tedesca Lufthansa. Il manager e docente alla SDA Bocconi School of Management, parlando con True-News, segnala che potenzialmente c’è il rischio che le critiche di Vestager siano, sostanzialmente, un “processo alle intenzioni che può rallentare un accordo di cui Ita e il Paese hanno bisogno”.
Carnevale Maffé sugli ostacoli della Commissione
Il motivo è tutto nella serie di critiche mosse da Vestager al deal. “L’autorità europea sulla concorrenza”, dice Carnevale Maffé, “si focalizza su tre punti che potrebbero rappresentare ostacoli alla concorrenza. In primo luogo, la posizione dominante di Ita a Linate; in secondo luogo, sulla concorrenzialità delle rotte che collegano l’Italia alla Germania e ai Paesi limitrofi; infine, su quella dei collegamenti tra il nostro Paese e Stati siti in altri continenti”, come Giappone, Canada e Usa.
“Su nessuno di questi temi però”, nota Carnevale Maffé, “la Commissione dice che la convergenza Ita-Lufthansa creerebbe un rischio di monopolio ai danni dei consumatori: Vestager ha sottolineato dei possibili dubbi, ed è per questo che parliamo di un potenziale processo alle intenzioni”. Secondo l’accademico e dirigente, non è affatto vero che “le rotte aeree abbiano un problema di monopolio. Men che meno in Italia, Paese in cui, lo ricordiamo, il primo operatore è oggigiorno una compagnia privata e straniera, come Ryanair”.
I nodi sul deal
La questione della vendita di Ita a Lufthansa sembrava, nel 2023, aver concluso l’annosa partita del futuro della compagnia aerea di bandiera italiana dopo la fine della lunga epopea dell’Alitalia. “Di molto si potrebbe parlare del deal, ad esempio del ricarico di costi su Lufthansa operato dal governo”, nota l’economista, “ma una cosa non si può negare: il partner scelto dal governo è un attore strategico che è tornato in salute dopo le difficoltà dell’era del Covid-19, che ha messo in crisi l’intera industria del trasporto aereo”. Lufthansa si è difesa dalla crisi con un prestito-ponte del governo tedesco ma, ricorda Carnevale Maffé, “l’ha completamente ripagato ed è tornata in profitto”.
Lufthansa, un partner sicuro
Lufthansa, lo ricordiamo, offre 325 milioni di euro per il 41% di Ita, un valore ritenuto fondamentale per dare respiro al gruppo. “Un affare che serve a Ita, serve al Paese e può aiutare il mercato del trasporto aereo, che in Italia è concorrenziale. La Commissione mostra un approccio ancorato a vecchi schemi: si pensi, ad esempio, al ruolo di Linate che, dopo l’apertura dei collegamenti ferroviari ad alta velocità con Milano, è molto cambiato. Concentrarsi su singoli slot non è una motivazione sufficiente per frenare un accordo che può aprire alla soluzione di un annoso problema”, aggiunge Carnevale Maffé.
Alla ricerca di un compromesso su Ita-Lufthansa
“Spero si trovi un compromesso”, chiosa il docente della Bocconi. “Altrimenti ci ritroveremmo di fronte a un nuovo caso di dinamiche di mercato artificialmente condizionate da scenari regolatori che intendono plasmare, piuttosto che governare, il mercato. Un problema”, conclude il professore, “che appare storicamente connotato al capitalismo europeo, che si trova di fronte a un mercato frammentato e troppo spesso ancora letto con perimetri nazionali. Si pensi al trasporto aereo, ma anche alle telecomunicazioni o al caso dell’intelligenza artificiale”. Scenari che ci fanno pensare come “forse il capitalismo europeo vada, in parte, ripensato”.