La crescita dell’economia Usa, nel terzo trimestre 2023, ha sovraperformato tutte le previsioni: +3,3% il dato registrato tra ottobre e dicembre dalla superpotenza a stelle e strisce. In una fase di incertezza globale, tra commerci in bilico, rotte globali che sono messe in discussione e tensioni geopolitiche, gli Usa mostrano una strutturale resilienza macroeconomica. I problemi per gli States, soprattutto sul fronte sociale, sono altissimi. Ma sul piano globale, la tenuta della prima economia globale può fornire quel boost alla domanda che serve per produrre una svolta anticiclica alla domanda mondiale.
L’economia Usa resta solida
Nel complesso dell’anno, l’economia statunitense è cresciuta del 3,1%, confermando di essere l’economia avanzata con la crescita più rapida del mondo nel 2023. “Questa lettura del Pil consolida la posizione dell’America come motore dominante della crescita globale”, ha affermato Eswar Prasad, professore di economia alla Cornell University.
Come ricorda il Financial Times, il presidente Joe Biden potrebbe ottenere una finestra d’opportunità dallo sdoganamento degli effetti della sua “ingegneria industriale” operata con gli investimenti in transizione energetica, batterie elettriche, infrastrutture di rete, microchip e altri assetti con politiche quali l’Inflation Reduction Act e il Chips Act. Destinati a convogliare miliardi di dollari nell’economia americana.
Sulla scia della crescita, negli Usa aumenta la speranza per un taglio dei tassi e un rientro dell’inflazione e, nonostante le sfide politiche, l’anno elettorale e le difficoltà sistemiche della superpotenza di trovare un equilibrio interno, è possibile pensare al fatto che, nel 2024, l’economia americana traini la crescita dell’Occidente. E dunque, fino ai nostri lidi, crei un effetto positivo per la ripresa e il contrasto ai venti recessivi che soffiano sull’Europa.
Negli Usa la fiducia è alta
La fiducia è alta nonostante la combo tra crisi geopolitiche e blocco del Mar Rosso. Il motivo? Nonostante le previsioni preoccupate di molti, l’economia americana corre oltre il rischio recessivo. La crescita economica degli Stati Uniti, che ha mostrato una resistenza notevole nel 2023, evitando una recessione e registrando un aumento del Pil, potrebbe superare ampiamente il 2,5% nei dati finali del 2023.
E nonostante i timori degli operatori il trend positivo a inizio anno è stato alimentato da un raro calo dell’inflazione negli Stati Uniti, verificatosi dopo oltre tre anni e mezzo, che ha provocato un aumento della spesa e generato crescenti aspettative nei mercati finanziari. Il comparto dei servizi ha svolto un ruolo chiave nel potenziare l’economia statunitense, affiancato da un significativo incremento nel settore del commercio al dettaglio. Secondo i dati forniti dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, a dicembre si è verificata un’inversione di tendenza, con le vendite al dettaglio che hanno superato le aspettative. Questi segnali positivi hanno indotto diversi esperti di economia a rivedere al rialzo le loro previsioni di crescita per il quarto trimestre.
Un proxy del miglioramento dell’impatto dell’economia americana sul resto del mondo è dato dalla fine del pessimismo che gli investitori di piccolo e medio taglio europei hanno manifestato nel corso dell’anno scorso verso l’economia di oltre Atlantico. True-News ha raccolto in tal senso l’opinione di Michael Hall, Head of Distribution di Spectrum Markets. il quale segnala che “a dicembre il pessimismo degli investitori si è attenuato, per quanto rimanga ancora cauto.
Sentimento positivo per chi investe
“Malgrado le prospettive economiche più incoraggianti e il rafforzamento degli indici di mercato sottostanti, i nostri dati suggeriscono che gli investitori europei hanno mantenuto una certa cautela nei confronti degli Stati Uniti, anche se il recente allentamento delle condizioni finanziarie sembra aver influito provocando un cambiamento notevole nel comportamento di trading degli investitori retail”, aggiunge Hall.
Non a caso, secondo Hall, gli europei hanno risposto con dinamismo alla regolamentazione della Sec sui bitcoin, segno della vitalità dei rapporti transatlantici. “Gli investitori aspettavano da tempo questa notizia e sono stati molto rapidi nel rispondere, approfittando del nostro trading 24 ore su 24 per reagire immediatamente all’annuncio della SEC. Continuiamo a vedere che ci sono investitori al dettaglio in tutta Europa che hanno voglia di investire in bitcoin, ma vogliono farlo in un ambiente regolamentato”, spiega l’analista.
Il Nasdaq mostra la vitalità dell’economia americana
Simbolo della vivacità americana il rimbalzo del Nasdaq, che ha registrato una performance eccezionale, chiudendo l’anno con un balzo del 21,3%. Questo risultato è stato determinato dalla forte domanda di prodotti e servizi digitali, che hanno sfruttato le opportunità offerte dalla trasformazione tecnologica, dalla pandemia e dalla transizione verde1. Inoltre, il Nasdaq ha beneficiato della leadership di alcune società innovative e di successo, come Apple, Microsoft, Amazon, Tesla e Coinbase, ma soprattutto Nvidia, colosso dei semiconduttori e dell’Ia. Ora, salvo accelerazioni eccessive della Fed, il taglio ai tassi si prevede capace di liberare ulteriori risorse per l’economia americana e, a cascata, per quella europea. Better Call Usa, non solo in geopolitica ma anche nell’economia e nella finanza: l’Europa è, sostanzialmente, a ruota. E come le chiavi del potere anche quelle della ripresa dell’Occidente dagli shock dell’ultimo biennio si trovano, inevitabilmente, a Washington.