Home Economy La parità di genere? La raggiungeremo. Ma solo nel 2158… Il report

La parità di genere? La raggiungeremo. Ma solo nel 2158… Il report

La parità di genere? La raggiungeremo. Ma solo nel 2158... Il report

Perché leggere questo articolo? La strada da percorrere verso la piena parità di genere è ancora molto lunga. In ambito europeo, i piccoli e disomogenei miglioramenti non sembrerebbero bastare. Secondo il Global gender gap report 2024, infatti, in base ai ritmi con cui attualmente si progredisce, servono ancora 134 anni per colmare definitivamente i divari tra uomini e donne.

La piena parità di genere? Un traguardo lontanissimo, che l’Europa raggiungerà tra 134 anni. Ben oltre l’obiettivo del 2030 dell’ONU. Il Global Gender Gap Index del 2024, che confronta la parità di genere in 146 economie e i suoi sviluppi nel tempo, mostra che il divario di genere globale è stato chiuso al 68,5%. Con un miglioramento di solo 0,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Un risultato raggiunto dal 97% delle economie prese in analisi in questa 18esima edizione, rispetto all’85% del 2006.

Nonostante i piccoli progressi, la parità di genere resta ancora molto lontana. Il divario retributivo medio di genere nell’UE si attesta al 13%, il che significa che per ogni euro guadagnato da un uomo, una donna ne prende solo 0,87. Stando al Global gender gap report 2024 del World economic forum, però, la tempistica per colmare le disparità nelle opportunità economiche è stata anticipata a 152 anni: 17 anni in meno rispetto alle previsioni del 2023. Risultati meno positivi, invece, per la parità nell’emancipazione politica, che si è estesa a 169 anni (+7 anni rispetto al report precedente). Aumentata di 4 anni anche l’attesa per l’uguaglianza nel livello di istruzione, che al ritmo attuale sarà raggiunta tra 20 anni.

Parità di genere: la classifica mondiale

Il Global Gender Gap Index confronta annualmente lo stato e l’evoluzione della parità di genere in 146 economie mondiali. Focalizzandosi sull’analisi di quattro dimensioni chiave: partecipazione e opportunità economica, livello di istruzione, potere politico, salute e sopravvivenza.

A guidare la classifica del 2024 è l’Europa, che quest’anno ha colmato al 75% il suo divario, con un miglioramento complessivo di 6,2 punti percentuali dal 2006. Seguita dal Nord America, con un punteggio di parità di genere del 74,8%. Medaglia di bronzo per America Latina e Caraibi che hanno raggiunto il 74,2%. L’Asia orientale e il Pacifico si classificano invece al quarto posto, con un risultato complessivo del 69,2%. In quinta posizione l’Asia centrale col 69,1%.

Con un punteggio del 68,4%, l’Africa subsahariana si classifica al sesto posto. Mentre l’Asia meridionale scivola al settimo posto registrando il 63,7%, in miglioramento di soli 3,9 punti percentuali rispetto al 2006. Ottavo ed ultimo posto invece per il Medio Oriente e il Nord Africa, che hanno colmato solamente il 61,7% del loro divario di genere. Mostrando, però, una traiettoria positiva soprattutto in termini di parità nel livello di istruzione, che ha raggiunto il 97,2%.

L’Europa eccelle ma con disparità, Italia bocciata

In Europa, i progressi ci sono stati, seppur modesti e disomogenei. Secondo il report, i risultati sulle opportunità economiche sono aumentati di 0,4 punti percentuali, raggiungendo il 67,8%. La parità di genere nell’istruzione si attesta al 99,5%, ovvero il terzo punteggio più alto a livello globale. Rimasta stagnante, invece, la parità sanitaria. Notevoli sono i progressi nella parità politica, che nel 2024 ha raggiunto il 36%. Nella top 10 mondiale del Global Gender Gap Index, ben 7 economie sono europee. Tra queste, Finlandia, Norvegia, Svezia, Germania, Irlanda e Spagna. Fra tutte spicca l’Islanda, che da oltre un decennio continua ad essere l’unica economia ad aver colmato oltre il 90% del suo divario di genere.

Bocciata invece l’Italia, che si configura come l’ultimo Paese in Europa per parità di genere e al 79esimo al mondo su 146 Paesi. Nel nostro Paese, infatti, le donne continuano a guadagnare sensibilmente meno degli uomini. Il gender pay gap medio nel 2023 è stato pari al 10,7% (nel 2022 era al 10%). E in termini di retribuzione fissa annua lorda, la differenza degli stipendi delle donne rispetto a quelli dei colleghi in Italia varia da circa 3mila euro a oltre 16mila euro in meno, a seconda dell’inquadramento.

Verso un futuro di parità

Nonostante le politiche per promuovere la parità di genere siano aumentate, i progressi sono ancora troppo lenti e disomogenei. Secondo il Global gender gap report 2024, 98 economie hanno adottato leggi che impongono la parità di retribuzione, ma solo 35 hanno effettivamente messo in atto misure di trasparenza salariale. In questo senso, un passo avanti significativo potrebbe avvenire molto probabilmente nel 2026, quando la normativa europea sulla trasparenza salariale diventerà vincolante. Una spinta che, però, non basterà ad azzerare il Gender Pay Gap.

Per raggiungere una vera parità di genere entro il 2030, è necessario un impegno congiunto da parte di governi e aziende, con politiche mirate e risorse adeguate. Una vera e propria cura d’urto, a giudicare dalle proiezioni temporali del Global gender gap report. La parità di genere infatti non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche una condizione imprescindibile per una crescita economica sostenibile e inclusiva. Ma il percorso per colmare i divari di genere appare ancora tutto in salita.

LEGGI QUI IL GLOBAL GENDER GAP REPORT 2024