Perché leggere questo articolo? Gli Ncc sono scesi in piazza a Roma contro il “pacchetto Salvini”. Per i Noleggio con conducente Salvini è tropo pro-taxi. E si lamentano con la premier Meloni
Gli Ncc tornano in piazza. Una grande protesta ha portato a Roma oltre un migliaio di operatori di Noleggio con conducente. “Salvini si è piegato alla lobby dei tassisti per ragioni elettorali”. Gli Ncc si rivolgono direttamente alla premier Giorgia Meloni, perchè si modifichi un pacchetto di norme che definiscono discriminatorie.
Gli Ncc scendono in piazza
Il corteo è partito a mezzogiorno di lunedì dalla zona Eur della Capitale per raggiungere Piazza della Repubblica per un’assemblea pubblica. “Dobbiamo lanciare un messaggio al ministro Salvini. Che ha dimenticato completamente il significato della parola ‘terzietà‘. Nel confronto tra taxi e Ncc tutte le decisioni a favore del mondo dei tassisti. Vogliono distruggere il Noleggio con conducente” ha commentato un portavoce del mondo Ncc.
Nel mirino delle “auto nere” l’attuazione di tre decreti che danno piena attuazione a norme già approvate nel 2019. “È vergognoso che possano esserci ancora due categorie concorrenti nella stessa legge in cui per una, gli Ncc, si chiede il dossieraggio degli operatori dei clienti, un’ora di fermo tra un servizio e l’altro, il divieto di lavorare per intermediari come tour operator e agenzie e il fermo amministrativo per qualsiasi infrazione, anche presunta”, dichiara Francesco Artusa, presidente di Sistema Trasporti, una delle sigle più impegnate nella battaglia degli Ncc.
Salvini e i taxi
“L’altra categoria invece, il taxi, è coccolata ed esentata da qualsiasi obbligo, compresi quelli fiscali e con sanzioni molto più leggere, quando raramente inflitte, per violazioni ben più gravi. Salvini – prosegue Artusa – vuole condannare milioni di passeggeri ad infinite code in attesa di un taxi o di un mezzo pubblico, tagliando le gomme all’unica mobilità che funziona in questo paese: gli Ncc. Oggi saremo a Roma per impedirglielo”, conclude.
L’unico aspetto del “pacchetto Salvini” che parrebbe piacere agli Ncc è l’introduzione del registro elettronico nazionale, che sbloccherebbe finalmente nuove licenze per il Noleggio con conducenti. Il resto è visto dagli Ncc come una “condanna a morte”. Secca la replica dei tassisti. Secondo le associazioni di categoria si tratta di una “protesta strumentale alimentata dagli interessi della multinazionale Uber, da sempre contraria a qualsiasi forma di regolamentazione. In piazza sono scese solo poche centinaia di operatori che tentano di politicizzare la conclusione dell’iter di riforma del comparto previsto dalla legge 12/2019, attesa da più cinque anni, solo perché refrattari a qualsiasi tipo di controllo”, dicono Fit Cisl, Ugl, Federtaxi e altre associazioni.
Gli Ncc in Italia
Quello del Ncc è un settore che conta 80.000 aziende a livello nazionale con una flotta complessiva di circa 200.000 mezzi con licenza particolarmente concentrate nelle città turistiche o di affari (Roma 8.000 licenze, Milano 7.000, Firenze 3.000). Ogni comune in tutta Italia ha emesso delle licenze NCC contingentate alla popolazione residente, con qualche correttivo in base all’elevato volume di domanda.