A tutti manca il bar, non ci sono dubbi. Le interazioni, le serate in compagnia, il caffè al banco o il drink il sabato sera. Ma c’è anche chi ha nostalgia per questi luoghi per altri motivi… di lavoro, diciamo. Specie nelle grandi città, è comune vedere persone passare le giornate in qualche locale, bevendo un caffè davanti al laptop, a lavorare, a scrivere o a rispondere a qualche mail. È un pezzo di ritualità lavorativa che è stato del tutto polverizzato dall’emergenza pandemica, e che può avere notevoli effetti nella nostra creatività: esistono infatti diversi studi sul rapporto tra bar e creatività, in cui si sottolinea l’importanza dei rumori e della presenza degli altri nel flusso creativo di molte persone. Lo chiamano “coffee shop effect” ed è in grado di motivare, ispirare e persino rilassare chi lo vive.
Se siete questo tipo di persona, potrebbe interessarvi il sito I Miss My Bar, in cui è possibile mixare diversi effetti sonori per creare il tappeto sonoro “da bar” che preferite. Da provare mentre siete in cucina o in camera da letto, aspettando di tornare in ufficio – anzi, al bar.
(Foto: “I Nottambuli” di Edward Hopper, 1942, Art Institute of Chicago / Wikimedia)