E’ presto per dire che il paese ha voltato pagina. Certo è che la Lombardia sta rispondendo meglio. Se sul fronte sanitario la regione ha preso il passo giusto e i vaccinati crescono a ritmo incoraggiante, sul versante economico la locomotiva d’Italia viaggia a singhiozzo. Male i servizi, il mondo della ristorazione e il turismo. Anche se si avvicina il tempo della riapertura. L’industria reagisce meglio. Gli indicatori parlano di “un progressivo recupero di quanto perso nel corso del 2020 – spiega Marco Bonometti, presidente degli industriali lombardi – trainato sia dalla domanda interna che da quella estera, e vede anche una lenta crescita del fatturato con segnali incoraggianti anche sul fronte occupazionale”.
“In questa fase di ripartenza gli imprenditori devono affrontare ancora il trascinamento dei problemi legati alla crisi sanitaria, in particolare le cancellazioni degli ordini, le chiusure che impattano sulle filiere, le difficoltà di liquidità e approvvigionamento. Proprio questo punto rappresenta una delle principali preoccupazioni perché i rincari delle materie prime rischiano di compromettere fortemente la ripartenza della produzione oltre a rendere meno competitivi i prodotti”, spiega Bonometti. “Bisogna poi sostenere la liquidità delle imprese e il loro rafforzamento patrimoniale e va attivata un’azione sinergica per un rinnovo delle moratorie a livello nazionale e consentire un allungamento dei tempi per il rientro del rimborso dei finanziamenti. Occorre nuova finanza per nuovi investimenti”, conclude il capo degli industriali lombardi.
Lombardia locomotiva d’Italia: incognita superbonus 110%
“Dopo una lunga fase di resistenza le aziende artigiane sono a tutt’oggi impegnate a recuperare il fatturato perduto”, chiarisce Marco Accornero, segretario dell’Unione Artigiani, “il sistema delle imprese artigiane vive sicuramente gli strascichi di un long-lockdown che spalmerà ancora i suoi effetti lungo i prossimi mesi, influenzando soprattutto la domanda interna, la principale committenza dell’artigiano italiano”. “Oggi si vede meglio la luce in fondo al tunnel: abbiamo alcune prime certezze anche se resta un grande punto di domanda. Il primo punto a favore è rappresentato dalla campagna vaccinale che ci sta spingendo verso le riaperture. Un altro paio di pilastri fondamentali sono rappresentati dalle risorse rese disponibili per la cassa integrazione e per la proroga delle moratorie e dei prestiti garantiti, punti indispensabili per le imprese che ancora non riescono a uscire dalle secche della crisi.
Il grande interrogativo riguarda la proroga superbonus 110% per il 2023. Il settore edilizio e casa artigiano, grazie agli incentivi fiscali, sta tornando a trainare tutto il resto. La stragrande maggioranza delle imprese del comparto e dell’indotto, secondo i nostri dati, ha già commesse fino al 2022. Registriamo attraverso le nostre aziende anche tantissimi interventi sostenuti dal 110% legati soprattutto ai condomìni che, risolti i problemi burocratici, si stanno via via sbloccando e concretizzando. Questa incertezza sull’estensione del superbonus al 2023 e oltre, se non risolta definitivamente, rischia di trasformarsi in una nuova gelata sulla testa del mondo artigiano”, conclude Accornero. Complessivamente nel primo trimestre 2021 gli indicatori economici proseguono in un lento miglioramento per le imprese manifatturiere lombarde. Nell’area di Milano Monza Brianza Lodi, dopo il crollo complessivo nel secondo trimestre dell’anno e una ripresa decisa nel terzo e nel quarto trimestre.
Lombardia in attesa del Salone del Mobile (versione light)
Prosegue, anche se più lentamente, la ripresa di produzione, fatturato, commesse acquisite, con intensità diverse tra i territori. In particolare, rispetto al trimestre precedente, per Milano e Lodi i dati sono stabili o positivi mentre per Monza alcuni valori sono in lieve calo. Rispetto a un anno fa – dopo l’intensa flessione dell’attività industriale – i valori sono in recupero in tutti i territori. In Lombardia si è assistito ad una crescita degli ordini interni ed esteri (+1,3% in entrambi i casi) e anche a Milano con +6,1% per gli ordini interni e +4,5% per gli ordini esteri. Ancora più positiva la variazione tendenziale su base annua, +6,8% per la produzione, rispetto alla Lombardia, +8,7%, il fatturato totale di +9,4% rispetto al +11,1% lombardo. In crescita gli ordini, +9,4% rispetto al +11,8% lombardo. Crescono di più gli ordini interni (+10,1% a Milano e +12,6% in Lombardia) rispetto a quelli esteri (+8,3% a Milano e +10,5% in Lombardia). L’attesa guarda alla stagione turistica e alla riapertura delle fiere, col Salone del Mobile light. Perché ottimismo e capacità d’impresa sono da sempre il valore aggiunto della Lombardia.