Perché potrebbe interessarti: Leonardo è diventata un’impresa sempre più strategica con la guerra in Ucraina. Capire chi la guiderà sarà decisivo per gli assetti industriali e di potere della Difesa nazionale. Ecco il profilo dei due principali candidati alla successione di Profumo: Mariani e Cutillo.
Leonardo per il dopo-Profumo potrebbe puntare sulla via interna per dare continuità al suo business e consolidarsi tra i gruppi-guida della Difesa europea e occidentale. Due sono i nomi che, in prospettiva, ballano come favoriti per la carica di amministratore delegato: quello di Lorenzo Mariani, managing director della filiale italiana di MBDA, partecipata al 25% da Piazzale Montegrappa, socio di British Aerospace e Airbus (che detengono il 37,5% delle quote), e quello del vicedirettore generale di Leonardo, Gian Piero Cutillo.
L’era Profumo in Leonardo verso la fine?
L’eredità di Profumo è in grado di solidificarsi anche in sua assenza. Leonardo è azienda guida del mercato europeo della Difesa; si è espansa in Germania e negli Usa; partecipa al programma F-35; in prospettiva, sta espandendo il suo business spaziale.
Dal 2017 ad oggi Profumo ha promosso un’indubbia razionalizzazione manageriale da cui è emerso il duo Mariani-Cutillo, in testa per prender le redini di Leonardo. Su cui si concentrano le attenzioni di chi, opposto alla “cordata” Crosetto-Gentiloni-Quirinale, tra Fratelli d’Italia e Lega pensa di sostituire l’ex banchiere.
Mariani, ufficiale e ingegnere: l’uomo dei missili di Leonardo
In primis, Mariani. Scelto nel 2020 da Profumo, confermato da pochi mesi alla guida di Leonardo, per guidare MBDA Italia, azienda che rappresenta la filiale italiana del gruppo leader europeo nel mercato dei missili (43% della quota di mercato). Con il 16% del mercato mondiale (secondo i dati del 2020), MBDA occupa il terzo posto mondiale dietro le statunitensi Lockheed Martin e Raytheon.
Lo spostamento ai tempi fu visto come un promuoveatur ut amoveatur per un manager che era stato da poco nominato Chief Commercial Officer di Leonardo, ma in realtà ha plasmato sinergie crescenti tra Leonardo e la sua partecipata.
Ingegnere elettronico laureato nel 1990, il 57enne Mariani ha infatti servito come ufficiale della Marina Militare Italiana nel 1991.
Dal 1992 al 2002, infatti, ha lavorato per Alenia e AMS, partecipate di Leonardo, ricoprendo il ruolo di analista, progettista di sistemi radar e Direttore Vendite della Divisione Sistemi Terrestri dove fu prima Responsabile per il Sud America e poi per l’ Europa e per la NATO . Dal 2002 al 2005 ha lavorato per la prima volta in MBDA come Head of Product Strategy.
Il lungo percorso di Mariani
Dal 2006 ha lavorato per SELEX Sistemi Integrati, società poi confluita in Leonardo che progettava sistemi radar e sensori. Mariani è stato in SELEX responsabile di Strategy e Technology Planning prima e Responsabile dei Sistemi Homeland Security così come dei Sistemi Difesa Homeland.
Negli anni divenne Vice Direttore Generale di SELEX Sistemi Integrati da luglio 2010 fino al 30 novembre 2011, Chief Operating Officer dal 1 Dicembre 2011 fino al 31 dicembre 2012 e Managing Director della Divisione Land & Naval della Società Selex Elettronici Systems dal 1 gennaio 2013 fino al 31 dicembre 2015. Dopo la nascita di Leonardo il primo giorno di gennaio del 2016, è stato nominato Managing Director della Divisione Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale della One Company Leonardo prima e direttore commerciale del gruppo poi.
Nel 2020 il passaggio a MBDA Italia, fortemente caldeggiato dallo stesso Profumo. Per il consorzio MBDA il 2021 si è chiuso con ottimi risultati, con i ricavi che hanno superato quota quattro miliardi, (4,2 per l’esattezza) soprattutto grazie all’intensificarsi delle consegne ai clienti, con una sostanziale equità tra quelle dirette al mercato domestico e quelle per l’export. E tutti gli analisti concordano che la componente italiana ha in quest’ottica giocato un ruolo fondamentale nella crescita.
Cutillo, l’uomo degli elicotteri
L’alternativa più forte per la successione a Profumo potrebbe essere il nome di Gian Pietro Cutillo. Reatino classe 1963, Cutillo è un fedelissimo dell’amministratore delegato che gli ha affidato uno dei core business del gruppo: la divisione elicotteri.
Nato a Rieti nel 1963, Cutillo si è laureato in Scienze Economiche e Bancarie all’Università degli Studi di Siena, conseguendo successivamente un Master in Business Administration presso l’Università degli Studi di Torino. L’inizio della sua carriera è alla società statunitense del settore dei chip Texas Instruments ove ha lavorato in qualità di Manufacturing Financial Planner dal 1989, continuando poi la sua carriera all’interno dell’area Pianificazione e Controllo con diverse esperienze in Italia e, a partire dal 1995, negli Stati Uniti.
Rientrato in Italia nel 1997 come responsabile Pianificazione e Controllo della Divisione Europa MOS Memory, dal 1997 al 1999 fu responsabile Controllo di Gestione e Amministrazione del gruppo all’interno di una prestigiosa società italiana di tecnologia, la Olivetti Computers Worlwide.
Passato in Piaggio Group, ha ricoperto il ruolo di direttore Pianificazione e Controllo dal 1999 al 2003, entrando in Finmeccanica nel dicembre 2003 in qualità di vice presidente nella sezione Pianificazione e Controllo. Dal 2005 al 2011 ha ricoperto il ruolo di direttore in Amministrazione e Controllo.
L’approdo in Leonardo
Nel maggio 2012, nel corso della gestione di Giuseppe Orsi, è arrivata la sua nomina come direttore finanziario nel settore Amministrazione, Finanza e Controllo di Leonardo-Finmeccanica, andando a ricoprire il ruolo fino alla nomina come responsabile della divisione Elicotteri del gruppo, avvenuta nel 2017 poco dopo l’ascesa di Profumo.
Cutillo ha plasmato una divisione elicotteri fortemente orientata all’export e alla conquista di mercati stranieri. Proprio in sinergia con Mariani, tra il 2017 e il 2020 è aumentata la prospettiva operativo-commerciale dell’ex Agusta-Westland, che costruisce gli elicotteri principalmente nei poli della provincia di Varese.
Tra i principali successi conseguiti si segnalano l’attivazione del contratto di fornitura degli elicotteri NH-90 alle forze armate del Qatar e soprattutto quello per 72 elicotteri TH-73A (AW119) per la US Navy.
Leonardo inoltre lavora come prime contractor al programma NEES (Nuovo Elicottero da Esplorazione e Scorta) per l’Esercito Italiano e rifornisce Esercito, Carabinieri, Guardia di Finanza; elicotteri militari italiani di Leonardo sono stati forniti a molti Paesi europei, come il Regno Unito, e all’Arabia Saudita.
Il bilancio di Leonardo
Con 4,157 miliardi di euro di ricavi (+4,7%) e un ritorno in termini di utile del 9,8%, secondo in Leonardo solo alla divisione elettronica (10,1%) che ha portato a profitti da 406 milioni di euro nel 2021 la divisione Elicotteri di Cutillo è stata nel 2021 una delle corazzate di Piazzale Montegrappa. In entrambi i casi, la successione a Profumo potrebbe dunque consolidarsi grazie a manager che hanno dalla loro importanti risultati operativi. E questo è quanto di più importante ci sia per un gruppo affamato di crescita e strategico per l’Italia, indipendentemente dai nomi del suo management e dai governi in carica.