Perché questo articolo potrebbe interessarti? La società petrolifera russa Lukoil ha approvato la vendita della raffineria Isab di Pirolo, in Sicilia, al fondo cipriota G.O.I. Energy. Per il governo guidato da Giorgia Meloni si tratta di una vittoria su tutta la linea. La presenza di un acquirente, infatti, ha risolto una potenziale crisi industriale. Evitando la chiusura dello stabilimento, salvando migliaia di posti di lavoro e risolvendo uno spinoso nodo geopolitico che neppure l’esecutivo Draghi era riuscito a sciogliere.
Fumata bianca per la vendita della raffineria Isab, a Pirolo, in Sicilia, a G.O.I. Energy. Il gigante russo del petrolio e del gas Lukoil ha dato il via libera alla cessione della struttura al fondo cipriota.
Giorgia Meloni può tirare un sospiro di sollievo e, allo stesso tempo, godersi una vittoria politica ed economica da non trascurare.
L’attuale governo ha infatti dimostrato di saper tutelare un settore produttivo strategico, visto che il sito in questione rappresenta più di un quinto della capacità di raffinazione italiana e fornisce un quarto della benzina stradale del Paese.
Allo stesso modo, la vendita dell’impianto ha scongiurato enormi ricadute sui lavoratori. Stiamo parlando di mille dipendenti diretti della Isab e di circa duemila dell’indotto, senza dimenticare i 10mila posti garantiti dall’intera area industriale.
C’è, infine, anche da considerare l’aspetto più politico della vicenda. Se il governo di Mario Draghi si era più volte incagliato sulla questione ucraina, tra imbarazzi e immobilismo su sanzioni e tema energetico, Meloni ha ricalibrato il tiro di Roma centrando l’obiettivo.
La vittoria di Meloni
Il primo dicembre il governo Meloni ha presentato un decreto-legge per porre la raffineria Isab sotto amministrazione fiduciaria temporanea.
Il 5 dicembre sarebbe scattato l’embargo europeo sul petrolio russo. Che, di fatto, avrebbe tagliato le gambe al sito energetico siciliano, visto che la struttura riceveva da Mosca fino al 93% del petrolio importato, lavorato in Italia e poi esportato. Il grande rischio, insomma, era quello di assistere alla chiusura di un asset fondamentale per il Belpaese.
L’esecutivo, come detto, ha quindi aperto il suo “ombrello” garantendo un commissariamento per tutelare l’interesse della nazione in un settore produttivo strategico quale è il settore energetico.
Nei piani di Meloni, il governo avrebbe affidato l’attività ad un’amministrazione fiduciaria per un massimo di un anno, prorogabile di ulteriori 12 mesi. Alla fine ecco l’intesa tra Lukoil e G.O.I. Energy a risolvere definitivamente la vicenda.
Il futuro di Lukoil
In un comunicato stampa, Lukoil ha fatto sapere che l’accordo con il fondo cipriota dovrebbe essere raggiunto entro la fine di marzo 2023. Questo avverrà “una volta ricevute le necessarie approvazioni da parte delle autorità competenti, in particolare del governo italiano“.
Il colosso russo ha quindi precisato che gli investitori di G.O.I. Energy detengono la quota di maggioranza in Bazan Group, uno dei gruppi energetici in Israele che gestisce il più grande impianto integrato di raffinazione e petrolchimico del Paese.
“Crediamo fermamente che Isab abbia un potenziale di sviluppo importante e abbiamo un solido piano aziendale per riuscire a valorizzarlo. In stretta collaborazione con il Governo italiano, siamo ottimisti sul fatto che l’operazione sarà completata con successo”, ha dichiarato Michael Bobrov, amministratore delegato di G.O.I. Energy.
G.O.I. Energy ha siglato accordi esclusivi di fornitura e di offtake a lungo termine con Trafigura, uno dei maggiori operatori indipendenti di petrolio e prodotti petroliferi al mondo.
In definitiva, verranno garantiti sia la continuità operativa della raffineria di Pirolo che migliaia di posti di lavoro. Oltre che una fornitura sicura di petrolio e un’offerta di prodotti raffinati.
Il nuovo fondo
G.O.I. Energy è un ramo del settore energetico di ARGUS New Energy Fund con esperienza in tutte le classi di attività. G.O.I. Energy rappresenta una partnership di esperti leader con una lunga esperienza nella raffinazione del petrolio, nel commercio di petrolio e nella ristrutturazione finanziaria delle raffinerie.
In generale, l’acquisizione di Isab da parte di Goi Energy, che costituisce una delle più importanti operazioni nel settore energetico europeo, assicura la continuità operativa della raffineria, un tema di importanza cruciale per l’economia italiana a livello nazionale e per l’economia locale della Sicilia e dell’Italia intera. Un risultato che Giorgia Meloni può, almeno in parte, rivendicare.