Dopo Amazon e Meta, è tempo per Microsoft di seguire la stessa strada: via infatti ai licenziamenti di circa 10.000 dipendenti, che avverrà entro Marzo 2023.
Si tratta di circa il 5% del team della multinazionale che si vede, però, costretta a compiere questo passo a causa di un evidente calo delle vendite. Un’operazione che costerà molto all’azienda.
Licenziamenti Microsoft: c’è bisogno di riorganizzare
Un’altra grande società di tecnologia si trova costretta a ridimensionare il proprio team, arrivando infatti a licenziare circa il 5% dei dipendenti totali, che ammonta ad un numero intorno ai 10.000. Questa riorganizzazione richiede comunque una spesa non indifferente, visto che Microsoft affronterà un costo di più di un miliardo di euro.
A comunicare questa decisione è stata Satya Nadella, che ricopre il ruolo di amministratore delegato dell’azienda, spiegandone anche le motivazioni. Durante il lockdown – causato dalla pandemia – le vendite registravano un dato positivo, poiché molte persone, rimanendo nella propria abitazione, avevano deciso di investire nell’ambito informatico. Una volta superata questa difficile condizione, molti acquirenti hanno iniziato a moderare le proprie spese, causando un rallentamento delle vendite.
Per questo Microsoft vuole agire con prudenza, così da prevenire eventuali problematiche: “poiché alcune parti del mondo sono in recessione e altre lo saranno a breve”.
Si continuerà ad assumere
Lo stesso amministratore delegato ha comunque fatto presente che l’azienda tecnologica Microsoft continuerà ad investire e ad assumere, valutando però determinati settori, più strategici per quanto riguarda il ridimensionamento.
Secondo quanto si apprende dal Financial Times, la multinazionale sarebbe in procinto di investire in OpenAI, ovvero un’organizzazione che si occupa di ricerca e sviluppo di intelligenze artificiali. La stessa ha il merito di aver sviluppato una chatbot diversa dalle altre, cioè la ChatGPT. Si tratterebbe di una spesa che si aggira intorni ai 10 miliardi di dollari.
Segno di quanto si miri sempre al progresso.
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