Perché leggere questo articolo? Novembre è stato un mese da record per l’economia italiana. I segnali positivi sono su più fronti: occupazione e disoccupazione, inflazione in calo e borse ai massimi storici.
Dopo giorni, mesi e forse anni da buttare, finalmente un mese da incorniciare. Novembre 2023 è stato il Paese di Bengodi dell’economia italiana. I segnali sullo stato dell’economia italiana sono stati più che confortanti. Anzi, in alcuni casi anzi le stime preliminari e i report dell’Istat mostrano indicatori da vero e proprio record. L’occupazione aumenta mentre aumentano i non impiegati in cerca di lavoro, e chissà perchè. L’inflazione precipita ai minimi, mentre le borse volano ai massimi storici. Se non fosse per il tempo, magari fosse sempre novembre.
Novembre e il ritorno al lavoro
Una buona notizia è già di per sé cosa rara nel mondo dell’informazione, sempre alle prese con drammi, crisi e tragedie. Ma un filotto di indicatori ottimali che per giunta arrivano dal fronte dell’economia è cosa più unica che rara. Il nostro novembre dei record parte dal dato sull’occupazione, come mostrano i dati preliminari dell’Istat.
L’Istituto Nazionale di Statistica segnalano un mercato del lavoro robusto, quasi da record. Nell’ultimo mese, l’occupazione in Italia è aumentata di 27 mila unità (+0,1%) e di 458 mila unità rispetto all’anno precedente. Un incremento che riguarda sia gli uomini che le donne, e che su base annua mostra anche l’aumento di contratti a tempo indeterminato: 55mila in più. Sono 64mila invece i nuovi occupati con contratto a termine. A novembre si registrano anche buone notizie dal fronte della disoccupazione: aumentano i non occupato alla ricerca di un lavoro. Un mese magico per il mondo del lavoro dell’Italia che – guarda caso – si è lasciata alle spalle il Reddito di Cittadinanza. Aumentano occupati, contratti stabili e diminuiscono gli inattivi. L’unica notizia – semmai – negativa è che manca la manodopera: ci sarebbe spazio per molti altri lavoratori, ma questa è una vecchia storia.
Il mese record delle borse
La congiuntura straordinaria di novembre ha avuto un effetto positivo anche sulle borse. Il Sole 24 ore titola oggi che: “Un mese del genere entra di diritto nella storia dei mercati finanziari. Novembre 2023 verrà iscritto agli annali perché i capitali sono tornati copiosi a ricoprire le due principali classi di investimento: azioni e obbligazioni”. L’indice delle Borse globali è salito dell’8%, performance che non si vedevano dal 1960. Anche l’indice italiano non fa eccezione a un mese in cui sui mercati sono piovuti 6.500 miliardi in più.
Il momento magico dell’economia italiana è stato confermato dal primo discorso ufficiale del nuovo Governatore della Banca d’Italia. Fabio Panetta ha dichiarato che “la durata della fase restrittiva potrebbe essere più breve”. I tassi d’interesse si stanno abbassando e la nostra economia sembra correre verso una fase di espansione.
Novembre costa meno
Infatti, l’ultima buona notizia del novembre appena concluso riguarda grossomodo tutti. L’inflazione tocca finalmente un tasso bassissimo, sotto l’1 per cento: 0,8%. Certo, l’indicatore può trarre in inganno: è il tasso percentuale di aumento, che si calcola confrontando l’anno scorso. Quindi l’indicatore di novembre 2023 è particolarmente basso perchè si confronta con lo stesso mese di un anno tragico, il 2022. Resta il fatto che questo dato alle nostre latitudini non si registrava da marzo 2021. L’intera Eurozona sembra aver definitivamente scongiurato lo spauracchio inflattivo. Il costo del denaro è mediamente sceso al 2,4%, contro stime del 2,8%. A ottobre era al 2,9%, mentre a settembre al 4,3%. Poi è arrivato novembre, peccato solo sia finito.