Perché leggere questo articolo? Il derby di Milano che si giocherà in due tempi sarà il più “ricco” di sempre. Vediamo perché.
Milan-Inter non è solo una partita fondamentale per la stagione dei due club milanesi. Ma anche una sfida dal grande valore economico. La doppia sfida di semifinale è stimabile valere, senza contare gli effetti-moltiplicatore fuori dalla città di Milano, oltre 50 milioni in forma diretta.
Milan-Inter, stadio e caro-alloggi trainano l’impatto economico
Iniziamo dal conto più agile: quello legato a biglietti, abbonamenti e servizi di hospitality per la presenza fisica allo stadio. I 10 milioni di euro annunciati come incasso dal Milan, record storico per San Siro, vanno comodamente raddoppiati pensando che il 16 maggio si giocherà, sempre alla Scala del Calcio, il derby di ritorno. Dunque una base di 20 milioni di euro.
C’è poi il nodo dell’effetto-indotto sull’alloggio. I dati più recenti parlano di prezzi delle camere a Milano triplicati. Un fatto che genera onde telluriche anche sul turismo e l’attività residenziale. Contando che ogni giorno il valore dell’attività media degli alberghi per i turisti, secondo le stime Confcommercio, è di circa 4,8 milioni di euro, l’effetto moltiplicatore dato dal derby lo può portare poco sotto i 15 milioni di euro per le giornate-picco del 10 e del 16 maggio. Aggiungendo ulteriori 20 milioni di euro di valore indotto al conto economico della sfida.
I soldi (certi) in arrivo dall’Europa
Siamo così a 40 milioni di euro. La soglia dei 50 milioni di euro per il derby è superata contando il premio per la qualificazione in ballo. L’Uefa garantirà 15,5 milioni di euro extra nel montepremi alla squadra che si qualificherà per la finale di Istanbul. Inoltre vincere una partita di Champions League vuol dire per una squadra incassare 2.8 milioni di euro, mentre sono garantiti 930mila euro di bonus in caso di pareggio.
Almeno altri 1,86 milioni di euro, in caso di doppio pareggio e semifinale risolta ai rigori, prenderanno la direzione di una delle due parti della città. In caso di due partite finite con risultato secco, invece, il montepremi per la qualificazione salirebbe a 21,1 milioni di euro.
Piatto ricco per Milan e Inter
Da valutare inoltre l’impatto sul market pool, la distribuzione dei diritti televisivi che vede i due club vedere già assicurati 6 milioni di euro a testa. Potenzialmente ampliabili fino a 7 cadauno.
Dunque: 20 milioni per i biglietti; altrettanti di extra-gettito per le casse degli alberghi legati al caro-stanze; 15,5 milioni garantiti ad uno dei due club per la qualificazione; da 1,86 a 5,6 milioni di euro per i premi partite. Il doppio derby di semifinale vale, a bocce ferme, almeno 57,36 milioni di euro e potrebbe valerne anche 61,1. Tutto questo senza contare: spese di viaggio per i tifosi da fuori Milano, spese per merchandising e ristorazione, shopping e visite culturali dei tifosi delle due squadre e questioni ben più spinose come il mercato secondario dei biglietti della partita.
Obiettivi 100 milioni
Per le due squadre qualificarsi alla finale vorrebbe dire avvicinare i 100 milioni di euro di incasso dalla Champions per l’Inter, che ne ha già assicurati 82 dalla stagione, o superarli nel caso del Milan, già proiettato su quota 85. In ballo potenzialmente, in caso di accesso a Istanbul, altri 8 milioni di euro dell’Uefa: 4,5 milioni per la vittoria del torneo e 3,5 milioni per l’accesso alla Supercoppa Europa. Il Milan potrebbe toccare complessivamente dal torneo 113,5 e l’Inter 110,5 milioni di euro in caso di vittoria della Champions League.
Nel frattempo, i due club festeggiano assieme la virtuosa svolta positiva dei bilanci indotta dal cammino europeo. Il Milan, nota Calcio e Finanza, potrebbe consolidare il primo utile da 17 anni a fine esercizio, superando i già preventivati 15-16 milioni di euro. L’Inter potrebbe sistemare un bilancio in perdita riducendo da 60 a 30 milioni di euro le plusvalenze di mercato necessarie. E in caso di vittoria ricucire con maggior facilità il gap, in attesa di trovare un nuovo main sponsor dopo il flop di Digital Bits. Insomma, il derby è anche una questione di soldi. Tanti soldi. Che non saranno secondari nel determinare la volontà dei club di raggiungere Istanbul.