Perché questo articolo potrebbe interessarti? Il Salone Internazionale del Mobile di Milano si avvicina. L’evento, nato per promuovere le esportazioni italiane di mobili e dei loro complementi, è un importante amplificatore del made in Italy nel mondo. In Asia, nuovo cuore dell’economia globale, ci sono sempre più Paesi desiderosi di accogliere prodotti realizzati nel Belpaese. Tra mostre e installazioni del Fuorisalone, la Lombardia si prepara così al grande evento.
Cina, India, Corea del Sud, Giappone. Sono questi alcuni dei Paesi più caldi, soprattutto in ottica futura, per il settore dell’arredamento, dei mobili e del design made in Italy. Un settore che l’Italia non può permettersi di trascurare, visto che Roma è il secondo esportatore di arredo per la casa dell’Ue-27 dopo la Polonia, e quarto nel panorama mondiale.
Alla vigilia della 62esima edizione del Salone Internazionale del Mobile di Milano, FederlegnoArredo ha diffuso dati inequivocabili che confermano la rilevanza di un settore strategico per il pil nazionale.
Già, perché il macrosistema arredamento del Belpaese vale circa 28 miliardi di euro ed esporta il 53% dei suoi prodotti di arredamento. Che, conti alla mano, valgono circa 15 miliardi di euro, per un saldo commerciale di 9,8 miliardi.
Certo, l’Europa e gli Stati Uniti sono ancora bacini chiave per il segmento arredo italiano, ma dall’Asia arrivano segnali interessanti. Come ha spiegato Maria Porro, presidente del Salone Internazionale del Mobile: “La Cina è una grande opportunità per le nostre imprese. Non solo: troviamo anche da tempo Corea del Sud e Giappone, e ora c’è anche l’India”.
Quanto valgono i mobili dell’Italia
L’intera filiera del legno-arredo italiana ha fatto registrare valori notevoli. L’export del 2023 si è attestato sui 20 miliardi di euro, con una flessione del 4,6% sul 2022, ma ancora sopra di circa 2,8 miliardi di euro ai livelli 2019.
Come ha evidenziato FederlegnoArredo, il primo mercato per il made in Italy in questo ambito si conferma la Francia (oltre 2,4 miliardi di euro, pari al 16,5% dell’export totale), con un valore in linea con il 2022 (+0,2%). Seguono gli Stati Uniti con 1,7 miliardi (11,7% del totale) e una diminuzione dell’8% sul 2022 , terza la Germania con 1,3 miliardi e un -5,4%.
In quarta posizione il Regno Unito a -6,4%, al quinto la Svizzera a -3%, mentre la Spagna al sesto posto è stabile. La Cina si conferma al settimo posto con un arretramento importante di ben il 17%. Segno positivo per gli Emirati Arabi che si trovano in nona posizione con un +5,4% (329 milioni di euro). Al decimo posto i Paesi Bassi con un -9,2%.
In proiezione futura i mobili italiani potrebbero (e dovrebbero) finire nel mirino delle crescenti classi medie asiatiche. Non solo quelle cinesi, sudcoreane e giapponesi, dove l’interesse è vivo da tempo, ma anche le new entry indiane. Nell’anno in cui l’India intende certificarsi come grande potenza a tutti gli effetti, i nuovi ricchi del Paese più popoloso del pianeta intendono riempire le loro case del lusso proveniente dall’Italia.
Non solo Salone: la guida asiatica al Fuorisalone
Se il Salone, in programma a Fiera Milano, Rho, dal 16 al 21 aprile, rappresenta l’epicentro dell’interesse riguardante mobili e arredo, il Fuorisalone ha le potenzialità giuste per accompagnare i visitatori che parteciperanno all’evento.
Nella settimana che trasformerà il centro del capoluogo lombardo in una sorta di museo a cielo aperto, ci sono da segnalare numerose iniziative, fiere ed esposizioni connesse proprio all’Asia. A conferma della crescente rilevanza di questa porzione di mondo.
In Zona Sarpi, nella nota Chinatown milanese, vale la pena subito citare la particolare porta installata all’ingresso della strada. Si tratta di un portale realizzato da Tommaso Lanciani e dallo street artist Pao che riprende stilemi milanesi e cinesi, mentre le vetrine dei negozi in loco presenteranno design a tema food ideati da vari artisti.
Per citare altre rassegne degne di nota, tra le numerose in programma, nella limitrofa Fabbrica del Vapore va in scena Changes, Know Now China, una mostra che ripercorre i principali cambiamenti avvenuti oltre la Muraglia e che stanno modificando il lifestyle e il design cinese.
All’ADI Design Museum ci sarà invece un’esposizione di prodotti industriali sviluppati tra Oriente e Occidente, tra la mostra Ottchil Design Korea (che esplora la connessione tra il design made in Italy e quello sudcoreano) e Origin of Simplicity (150 opere dedicate al design giapponese).
Tutto questo – e molto altro – per accendere ulteriormente i riflettori sull’Asia. In prima fila in occasione del Salone del Mobile ma, sempre di più, anche in tanti altri ambiti economici. Il made in Italy prende nota e prenota il futuro.