Perché questo articolo potrebbe interessarti? L’elenco degli incentivi messi a disposizione dal governo per aiutare i cittadini, sempre più alle prese con inflazione e caro energia, comprende 35 misure di cui si potrà beneficiare sino a fine anno. L’elenco di tutti i bonus che è possibile richiedere e per i quali non sempre i requisiti sono stringenti, lasciando ampi spazi di manovra ai “furbetti”.
Siamo onesti: da buoni italiani siamo sempre pronti a indignarci verso i destinatari di un bonus governativo, soprattutto quando tra questi non rientriamo noi.
La “mancetta”, come amano definire la misura di agevolazione economica i denigratori della stessa, spazia dal bonus di 500 euro di cui beneficiano annualmente i docenti per l’acquisto di libri, riviste, corsi, biglietti per cinema e teatri, musei ed eventi, al famigerato Superbonus 110%, l’ecobonus che si riceve sotto forma di credito d’imposta detraibile in quattro anni. In alternativa, si ottiene tramite lo sconto in fattura o la cessione del credito ed entrambe le soluzioni consentono di realizzare i lavori praticamente a costo zero.
Dal mese scorso si può usufruire anche del bonus trasporti: sessanta euro di “sconto” mensile su abbonamenti per i mezzi pubblici riservato a chi ha avuto un reddito per il 2021 inferiore a 35mila euro. Si potrà beneficiarne fino a dicembre.
Bonus matrimonio ma non per i neosposi
Di qui a fine anno i bonus di cui potranno continuare a usufruire gli italiani sono ben 35 e non tutti hanno raggiunto la stessa notorietà del bonus 200 euro (l’incentivo che verrà erogato una tantum a una platea di 28 milioni di persone, lavoratori dipendenti, pensionati e disoccupati con redditi fino a 35mila euro, ma anche ai percettori del reddito di cittadinanza, stagionali e lavoratori autonomi), che è quello più di cui si è parlato di più sui giornali.
Si va dal bonus donne disoccupate, uno sgravio fino a 6mila euro per i datori di lavoro che assumono lavoratrici disoccupate da almeno un anno, al bonus matrimonio (dite alle vostre fidanzate desiderose di farsi impalmare che la misura è rivolta alle imprese del settore wedding e non direttamente ai neosposini: potere in ogni caso rassicurarle che provvederete a portarle all’altare non appena il settore mostrerà segnali certi di ripresa; dopotutto, mogli e bonus dei paesi tuoi).
Potrete rispondere a eventuali rimostranze prospettando la possibilità di restare sempre connessi, anche in videochiamata, grazie al bonus internet, che prevede un contributo fino a 2.500 euro per abbonamenti a internet veloce. Lo si potrà richiedere entro il 15 dicembre 2022.
Bonus psicologo, un massimo di 12 sedute
Nel caso la proposta dilazionatoria mandi in crisi la coppia, c’è sempre la possibilità di usufruire del bonus psicologo: potrete richiedere fino a 600 euro, cifra con la quale si potranno pagare 12 sedute, essendo stato calcolato 50 euro il costo medio di una seduta di psicoterapia presso uno specialista privato (non sarà Recalcati, ma non è detto che questo sia da considerarsi un male). Per accedere al sostegno i soggetti dovranno avere un Isee annuo inferiore ai 50mila euro. Si prevede quindi che il finanziamento riuscirà a soddisfare una platea di 16.000 persone.
Nell’elenco figura anche il il bonus affitto giovani, riservato ai giovani tra 20 e 31 anni che vanno a vivere da soli, con un appartamento (o parte di esso) in affitto come abitazione principale, diversa da quella dei genitori. L’agevolazione, che si potrebbe definire anche anti-bamboccioni, è del 20% delle spese annue sostenute, fino a 2.000 euro.
Altri bonus riguardano animali domestici, ascensori, auto, bancomat, benzina, caldaia, condizionatori, cultura (500 euro per gli studenti di 18 anni nati nel 2003 attraverso la registrazione sulla piattaforma 18App), elettrodomestici, facciate, figli e famiglia (chi ha figli fino a 21 anni può richiedere l’assegno unico, l’importo dipende dall’Isee familiare, dal numero dei figli e dalla condizione lavorativa dei genitori).
C’è un bonus per tutto
Ci sono ancora il bonus idrico quello infissi, il bonus mobili, il bonus nido (un contributo garantito ai genitori di figli nati, adottati o affidati fino a tre anni d’età per le spese di frequenza dell’asilo nido oppure per spese di baby sitter presso la propria abitazione, in caso di bambini che non possono frequentare l’asilo perché affetti da gravi patologie e che compiono tre anni entro il 31 dicembre 2022), il bonus patente – che prevede un contributo del 50% (fino a mille euro), destinato ai giovani fino a 35 anni, ai percettori di reddito di cittadinanza o di reddito di disoccupazione che vogliono prendere la patente – il bonus prima casa Under 36 per i giovani che hanno acquistato una prima casa entro il 30 giugno 2022.
Non vanno dimenticati il bonus ristrutturazione, il bonus scooter elettrici, il bonus sociale (lo sconto applicato sulle bollette di luce e gas per nuclei familiari con Isee basso si riceve in automatico), il Bonus Sud: che prevede uno sgravio del 30% dei contributi per le assunzioni a tempo indeterminato nel Mezzogiorno, il Bonus tende da sole che vale anche per le zanzariere, il Bonus Tv: per l’acquisto di tv o decoder, il Bonus verde, il Sismabonus per l’acquisto di immobili in zone di rischio sismico, tetto di spesa di 96mila euro.
Tra i bonus più costosi gli 80 euro di Renzi
Ha scritto Veronica De Romanis, economista della Luiss, in un articolo sulla Stampa: “Il governo Conte 2 ha distribuito bonus per circa 110 miliardi. Oltre la metà, secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, ha avvantaggiato chi non ne aveva una reale necessità. L’elenco dei sussidi regressivi è lungo: si va da quelli per l’acquisto di biciclette e monopattini, al cashback, fortunatamente eliminato dall’attuale esecutivo, fino al 110 per cento che, nonostante le pesanti critiche di Draghi, è ancora in vigore”.
“Elargire risorse pubbliche a tutti, senza selezionare piace a chi governa”, scrive ancora la De Romanis, “non è certamente una novità degli ultimi anni. Basti pensare ai 500 euro di Matteo Renzi destinati ai diciottenni, inclusi quelli di famiglie ricche. Tra i bonus più onerosi spiccano gli 80 euro di Matteo Renzi. Anche in questo caso, i benefici sono stati limitati: la Banca d’Italia ha stimato un impatto sui consumi di circa due miliardi a fronte di una spesa di oltre dieci miliardi”.