Gli effetti della pandemia, purtroppo ancora lontani dall’essersi esauriti, hanno colpito duramente, tra gli altri, il settore museale-espositivo. Forse uno di quelli che ha maggiormente patito le conseguenze delle chiusure e delle stringenti limitazioni ai viaggi.
Abbiamo ancora negli occhi le immagini delle città d’arte deserte e, anche quando si è potuto riprendere a viaggiare e a visitare gli spazi museali, la ripresa è stata assai lenta. Si pensi che nel primo anno dell’ “era Covid” il calo dei visitatori nei grandi musei italiani è oscillato dall’81% al 48%. (dati in linea con quelli internazionali: i primi dieci musei del mondo hanno perso tra l’83% e il 63% dei visitatori).
Sebbene durante i lockdown quasi tutti i musei, dai colossi globali a molte realtà periferiche quanto dinamiche, abbiano trovato il modo di continuare a mostrare i propri capolavori sul web -indicando possibili modalità di fruizione destinate a rimanere anche una volta terminata l’emergenza pandemica-, la cosiddetta “ripartenza” di cui molte volte si è detto debba passare anche per la cultura impone modalità di gestione sempre più efficienti e capaci di adattarsi ad un contesto in cui la domanda domestica e internazionale rimane fluttuante.
Come ha sottolineato il XII Rapporto Civita “Next generation culture. Tecnologie digitali e linguaggi immersivi per nuovi pubblici della cultura”, pubblicato in questi giorni, i musei sono stati costretti a reinventarsi non solo rendendo accessibile sulla rete il proprio patrimonio, ma anche ripensando e riarticolando la propria offerta e le proprie modalità di gestione.
La sfida per il futuro dei poli museali italiani è infatti anzitutto quella di rendere sempre più efficiente la gestione, valorizzando l’enorme patrimonio artistico, storico e architettonico del Paese e implementando quella sinergia tra pubblico e privato che conta sempre più casi virtuosi, come quello di Aditus Culture.
Aditus Culture è una giovane realtà italiana nata nel 2016, guidata da Riccardo Ercoli, che ha come mission la promozione e la valorizzazione dei Siti Culturali Italiani attraverso l’utilizzo di tutti gli strumenti di comunicazione digitale e tradizionale in modo da raggiungere, coinvolgere e appassionare tutte le tipologie di visitatori: turisti, famiglie, scuole, offrendo visite guidate e i tour delle principali Città Italiane, oltre a percorsi attenti all’enogastronomia locale attraverso i servizi di hospitality all’interno dei siti culturali.
Aditus Culture è concessionaria ufficiale di musei e parchi archeologici di rilevanza internazionale come l’area archeologica della ‘Neapolis’ di Siracusa (che proprio nel 2021 ha visto la riapertura dopo quasi 40 anni della Grotta dei Cordari), il Teatro antico di Taormina, l’area monumentale di Naxos e il suo museo, il Parco archeologico di Tindari, il Museo regionale di Messina, il Castello Maniace, il Museo archeologico di Lipari per i quali cura i servizi di biglietteria on-site e on-line, visite guidate, valorizzazione e promozione dei siti, gestione dei bookshop, cura di mostre ed eventi, visite didattiche per le scuole e piattaforme web educational.
Aditus Culture ha puntato fin dal proprio esordio nel settore sugli investimenti in tecnologia e innovazione –ad esempio con l’utilizzo della piattaforma MIMS- per dispiegare la propria capacità manageriale, implementare i servizi offerti in un ottica di gestione integrata tesa a valorizzare il patrimonio artistico anche attraverso un ampio ventaglio di servizi accessori offerti al pubblico.
I risultati positivi si sono presto visti: +54% gli incassi nei primi quattro anni, 2 milioni di visitatori nei siti gestiti (a fare la parte del leone, ovviamente, i “suoi” due gioielli: l’area archeologica di Siracusa e il Teatro antico di Taormina), 600.000 utenti unici sul sito.
Un altro esempio lungimiranza gestionale, capace di anticipare nuove esigenze, è stato il rinnovo dei sistemi di bigliettazione e di accesso nei siti e musei che gestisce, realizzato poco prima del lockdown della primavera del 2020, ha permesso ad Aditus Culture di facilitare l’acquisto e le prenotazioni degli ingressi e di gestire gli accessi nel rispetto delle normative anticovid.
Inoltre Aditus Culture ha attivato piattaforme didattiche online rivolte alle scuole come lasiciliaracconta.it, creata durante il primo lockdown e che è stata inserita nei protocolli in rete del Ministero dell’istruzione.
La prossima sfida: la candidatura di Siracusa a Capitale Italiana della Cultura 2024, che Aditus Culture sta supportando, nell’ottica di costruire un volano per un polo artistico-monumetale di rilievo internazionale.
Ettore Pareti