“Viva la Libertad, Carrajo!”: il presidente dell’Argentina Javier Milei ha celebrato con il suo slogan la fine della sua intervista realizzata nella giornata di lunedì 12 febbraio durante l’ospitata televisiva nel salotto di Quarta Repubblica presieduto da Nicola Porro. L’ennesimo colpaccio giornalistico del 54enne giornalista romano, divenuto negli ultimi anni il riferimento del panorama liberal-conservatore dell’informazione italiana.
Milei e Musk, i colpi giornalistici
Milei può piacere o no, ma non è questo il punto: avere un capo di Stato straniero in una prima serata televisiva come è riuscito a fare Porro nel suo programma non è da tutti. Dopo lo show a Davos e dopo aver incontrato Papa Francesco, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni nella sua visita romana l’economista divenuto capo di Stato, alfiere dell’anarco-capitalismo australe in voga a Buenos Aires, ha scelto il salotto Mediaset per finire la sua tourneé italiana. Porro conosceva da tempo Milei: ha scritto la prefazione all’edizione italiana di un libro del consigliere del presidente, Huerta de Soto, economista vicinissimo all’attuale capo di Stato argentino.
La presenza di Milei è il secondo, grande risultato di Porro in pochi mesi dopo la doppia intervista a Elon Musk. Il patron di Tesla, SpaceX e Neuralink, nonché uomo più ricco della Terra, a sua volta alfiere della visione politica propria alla destra libertaria à la Milei si è per ben due volte prestato a interviste col conduttore Mediaset. Dapprima a giugno, per il suo programma. In seguito, a dicembre durante la sua visita romana per Atreju, la kermesse di Fratelli d’Italia.
I conti in salute di Porro
Porro beneficia di un’entratura personale che garantisce ottimi rapporti con Giorgia Meloni, della quale è ritenuto la voce mediatica più fidata assieme a Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale e “confessore” della premier. Ma a prescindere da tutto, il giornalista ha anche un’influenza su un’ampia area culturale che passa per il suo sito personale, nicolaporro.it, diventato nel tempo una piccola macchina da guerra. Porro è editore del suo stesso sito, registrato come testata. La società a socio unico (Porro stesso) che gestisce nicolaporro.it, la Lunifin S.r.l., ha concluso il 2022 con quasi 1,95 milioni di euro di fatturato. In netta crescita rispetto al 2021 (1,46 milioni, +33,6% in un anno), la società ha speso essenzialmente per i collaboratori e i servizi (841mila euro in un anno) chiudendo l’anno con 742mila euro di utile netto.
Un risultato operativo vicino al 38% è oggettivamente da incorniciare per un editore digitale. A cui è legato tanto il sito quanto un altro prodotto importante promosso da Porro: il roadshow “La Ripartenza”, un format nato nel 2021 dopo la pandemia di Covid-19 e che in due anni e mezzo ha avuto sei tappe: tre a Bari (2021, 2022, 2023), una in trasferta a Miami (2022) e due a Milano. Una nel 2023 e l’ultima il 2 febbraio scorso in cui Vittorio Sgarbi ha annunciato le dimissioni dal governo Meloni. Politica, affari e discussioni di alto livello che generano business: Porro in quest’ottica è un maestro. Come giornalista e come imprenditore. Divisivo, pungente e sempre attivo, ha costruito, a prescindere dai giudizi, un modello di successo. E di questo gli va dato atto.