Perché leggere questo articolo? La criminalità organizzata specula anche sui rifiuti tossici. Lo afferma il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in un’audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari. Un traffico da quasi 2 miliardi all’anno che coinvolge soprattutto i porti del Nord Europa. La legislazione italiana per Nordio è migliore di quella europea contro l’ecomafia.
Il Palazzo è quello dove si svolse il processo a Galileo Galilei, il tema è forse quanto di più lontano dalla scienza e dalle leggi. Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha partecipato a un’audizione della “Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari”. Le cosiddette ecomafie. Che negli anni hanno fatto enormi balzi in avanti, arrivando a speculare sui rifiuti tossici.
La lotta contro i rifiuti tossici della Commissione
Nordio ha elogiato il lavoro della Commissione, che si è insediata nel lontano 1995. “In trent’anni i suoi compiti – ricorda il Guardasigilli – sono aumentati. Perché l’operato della criminalità organizzata si è evoluto”. La lotta alle ecomafie passa attraverso l’accordo con le direttive dell’Unione europea, che proprio di recente sono state modificate. “La produzione di rifiuti tossici e pericolosi nell’Unione europea è in costante aumento, ed è in aumento anche il loro traffico illecito e lo scarico abusivo”.
E’ dell’anno scorso un report dell’Ue che mostra come in Europa le mafie arrivino a guadagnare oltre 1,8 miliardi di euro l’anno dai rifiuti tossici. Lo sottolinea aveva già mostrato un’analisi della Corte dei conti, ora lo ribadisce Nordio. Ogni anno in Europa si producono oltre 100 milioni di tonnellate di rifiuti tossici. Una produzione in aumento, su cui la mafia ha già messo le mani.
I nuovi reati ambientali
“Abbiamo dato tantissima attenzione ai reati ambientali e siamo giunti alla conclusione che i gruppi di criminalità organizzata si stanno orientando anche verso queste forme di reati. Che sono molto proficui e fonte di profitti illeciti che poi vengono reinvestiti in altre forme di attività criminose”. Lo ha denunciato il Guardasigilli, confermando la centralità del tema.
Nordio ha inoltre rimarcato l’importanza di un percorso di prevenzione, oltre che repressivo, a difesa dell’ecosistema: “La sanzione penale – ha detto il Ministro- funziona solo se a monte c’è una educazione civica alla protezione dell’ambiente: ecco perché è importante potenziare le sanzioni accessorie e le sanzioni afflittive alternative alla reclusione”.
La mafia specula sui rifiuti tossici, soprattutto all’estero
“L’introduzione illegale nell’ambiente di varie forme di energia. L’immissione sul mercato di prodotti il cui impiego su vasta scala possa comportare lo scarico e l’immissione di una quantità di materiali sostanze ed energie nocive per l’ambiente e la salute umana. Trasporto raccolta e trattamento illegale di rifiuti che possono provocare effetti devastanti per l’ambiente. L’incendio boschivo“. Sono solo alcuni degli illeciti dell’ecomafia.
Nordio si concentra soprattutto su un crimine. Quello che riguarda i rifiuti tossici. “La priorità vera è quella dello sversamento dei rifiuti e il traffico di rifiuti tossici che oggi avviene nella nostra penisola a tutto tondo“. Un situazione che secondo il Guardasigilli è da monitorare ma non ancora allarmante. Questo perchè i porti italiani non sono più leader in Europa. “Il trasporto dei rifiuti è ormai globalizzato. Si sono internazionalizzati e i porti italiani, che una volta erano i destinatari per elezione anche dei traffici di stupefacenti, adesso sono diventati secondari. Noi sappiamo che il trasferimento avviene soprattutto verso i porti del Nord“.
La legge italiana migliore di quella europea sui rifiuti tossici
Il cosiddetto “ciclo dei rifiuti” termina in maniera abusiva nelle discariche, come avviene nelle Terre dei Fuochi. “La produzione di rifiuti pericolosi aumenta e l’Ue non può non affrontare la questione”, ha dichiarato Nordio. In risposta a una domanda di un deputato, il ministro ha ricordato come la Legislazione italiana sia avanzata rispetto a quella europea. “I metodi da preferire per occuparsi dei rifiuti pericolosi sono il riciclo e il recupero di energia. Si dovrebbe ricorrere allo smaltimento solo come estrema risorsa. Ciononostante, oltre il 50 % del totale dei rifiuti pericolosi dell’Ue viene ancora smaltito. Già da tempo, conclude Nordio, la legge 231 riconosceva fattispecie di criminalità ambientale, che ora anche la legislazione europea riconosce“.