I prezzi alla pompa di benzina e diesel continuano a scendere in tutta Italia. Il picco degli oltre 2 euro al litro sembrerebbe superato, almeno per il momento. Merito di un combinato di eventi favorevoli, alcuni indipendenti dall’azione del governo italiano, altri strettamente legati a Roma. Accanto al rialzo delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati, infatti, dobbiamo sottolineare la proroga dello sconto di 30 centesimo al litro sulle accise dei carburanti fino al prossimo 21 agosto. In ogni caso, nel dettaglio, il trend al ribasso è constatabile in gran parte dell’Europa.
Prezzi ancora in calo
In attesa di capire che cosa accadrà in autunno, gli automobilisti possono godersi una boccata di ossigeno in vista delle vacanze estive. Attenzione però, perché una volta svanita la magia del decreto interministeriale ad hoc la sensazione è che il problema tornerà a ripresentarsi in tutta la sua interezza. Certo è che la proroga firmata dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, e dal ministro della Transizione Energetica, Roberto Cingolani, avrà una copertura extra di 19 giorni rispetto alla naturale scadenza. Non uno in più, non uno di meno.
Il provvedimento, ricordiamolo, si applica a tutti i carburanti. E dunque fumata bianca per diesel, benzina, metano e gpl. I prezzi sono tornati al di sotto dei 2 euro al litro, per molti una soglia psicologica da non superare. Questo vale però soltanto lontano dalle autostrade, visto che lungo le tratte autostradali il prezzo continua a superare mediamente ancora i 2 euro al litro.
La situazione internazionale
C’è, poi, da considerare il suddetto rialzo delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati, con il Brent che è tornato sotto i 100 dollari. La doppia combo formata dalla proroga del decreto e dal rialzo delle quotazioni ha dunque contribuito a mantenere bassa l’asticella dei prezzi. Prima di analizzare nel dettaglio la situazione in Italia, diamo un’occhiata a cosa succede oltre i confini nazionali. Intanto, nell’ultima rilevazione di GlobalPetrolPrices, relativa al 25 luglio, notiamo come il prezzo medio della benzina nel mondo sia pari a 1.41 dollari al litro. Permangono però notevoli differenze tra una nazione e l’altra. Per quanto riguarda i Paesi dove il costo della benzina al litro è più alto, troviamo Hong Kong (2,980 dollari al litro), Islanda (2,454) e Israele (4,06).
Il podio è pressoché identico nel caso del diesel: Hong Kong al primo posto (2,752), Islanda (2,426) e Svezia (2,379). Riprendendo in mano la classifica della benzina, tra gli Stati europei più cari troviamo Norvegia (2,393), Finlandia (2,251), Regno Unito (2,245), Danimarca (2,238), Grecia (2,209), Paesi Bassi (2,200), Svizzera (2,191), Irlanda (2,095). L’Italia è dietro all’Albania (1,995) e davanti alla Lettonia (1,974), con un valore registrato di 1,991. Capitolo diesel: il Regno Unito è al quarto posto della graduatoria (2,356 dollari al litro), seguito da Svizzere (2,347), Norvegia (2,313), Israele (2,286) e Finlandia (2,208). In Italia un litro di diesel costa in media 1,947 dollari.
Cosa succede in Italia
Torniamo così in Italia. La benzina self service si aggira intorno agli 1,92 euro al litro, mentre il gasolio è a 1,88. È poi interessante notare come vi sia una parità pressoché perfetta tra i prezzi medi delle compagnie e quelli delle pompe in modalità self service. I prezzi comunicati all’Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo economico, e relativi al 26 luglio, sono emblematici.
La benzina self service si attesta a 1,916 euro/litro (-12 millesimi, compagnie 1,917, pompe bianche 1,915), diesel a 1,885 euro/litro (-9, compagnie 1,885, pompe bianche 1,885). Benzina servito a 2,058 euro/litro (-11, compagnie 2,099, pompe bianche 1,977), diesel a 2,029 euro/litro (-7, compagnie 2,070, pompe bianche 1,947). Gpl servito a 0,819 euro/litro (invariato, compagnie 0,828, pompe bianche 0,809), metano servito a 2,233 euro/kg (+19, compagnie 2,268, pompe bianche 2,206), Gnl 2,168 euro/kg (+2, compagnie 2,207 euro/kg, pompe bianche 2,139 euro/kg). Non si escludono futuri e ulteriori scossoni, soprattutto quando terminerà l’effetto del decreto carburanti.