Perché questo articolo potrebbe interessarti? La commissione Ue darà il proprio definitivo parere favorevole al piano Ita – Lufthansa, destinato a far entrare la compagnia tedesca all’interno della società italiana nata da Alitalia: “Decisivo anche il clima politico post elettorale”, è il commento di una fonte diplomatica a Truenews.it.
Una svolta, fanno sapere da Bruxelles, dal sapore politico: è così che si può commentare l’indiscrezione, trapelata su diversi quotidiani italiani e su Bloomberg, del possibile via libera da parte della commissione europea al piano Ita – Lufthansa. Fino a poche settimane fa, al contrario, sembrava molto probabile un “No” da parte dell’esecutivo comunitario. E questo per via dei possibili problemi legati alla concorrenza e alla formazione di un monopolio sul trasporto aereo nel nostro Paese.
“Ma ora ricordiamoci che sono appena trascorse le elezioni europee – ha confidato una fonte diplomatica ben addentrata tra i corridoi di Bruxelles – e in ballo ci sono gli equilibri politici in vista della formazione della commissione”. In poche parole, rispondere negativamente a un progetto che interessa da vicino a Germania e Italia, rispettivamente prima e terza economia dell’eurozona, potrebbe comportare costi politici non sostenibili su vari fronti.
Da dove nasce la questione Ita – Lufthansa
La vicenda è partita nel maggio del 2023, quando il governo italiano, proprietario e unico azionista della compagnia di bandiera Ita per tramite del ministero dell’Economia, ha stretto un accordo con il colosso tedesco Lufthansa. Sul piatto, sono stati messi 325 milioni di Euro per l’acquisto del 41% della società italiana nata sulle ceneri di Alitalia. Ma con la prospettiva di arrivare, gradualmente e nel giro di pochi anni, all’acquisizione dell’intero pacchetto azionario.
La commissione Ue però, chiamata a vigilare sulla formazione di possibili monopoli all’interno del mercato comunitario, ha voluto vederci chiaro. È stata quindi avviata una prima procedura con la quale Bruxelles ha chiamato in causa le parti per avere chiarimenti. Nello scorso mese di gennaio inoltre, la commissione guidata da Ursula Von Der Leyen ha avviato la cosiddetta “Fase 2” della procedura di ispezione.
Il dito, da parte di Bruxelles, è stato puntato su tre punti specifici: il timore della formazione di una posizione dominante nello scalo di Milano Linate, la possibilità di assistere all’instaurazione di un’altra posizione dominante nelle rotte tra l’Italia e l’Europa centrale e, infine, il possibile monopolio nell’offerta di voli tra il nostro Paese e il continente americano.
Perché la commissione ora è orientata verso il via libera
“A gennaio, subito dopo l’annuncio dell’avvio della Fase 2, avrei scommesso su una mancata decisione definitiva dell’Ue prima delle elezioni”: a parlare ai nostri microfoni è la fonte diplomatica citata a inizio articolo. Secondo tale fonte, adesso si potrebbe scommettere su un prossimo “Sì” da parte dell’esecutivo comunitario uscente.
“Affossare un progetto come quello posto in essere da Ita e da Luftansa – ha dichiarato a truenews.it – significherebbe creare un problema politico di non poco conto. L’Italia ha bisogno di garanzie per la sua compagnia di bandiera, troppo giovane e troppo fragile per poter resistere a lungo senza partner affidabili. I tedeschi di Lufthansa, dal canto loro, puntano sulla società italiana per far accrescere il proprio mercato e consolidarsi come una delle compagnie più grandi al mondo”.
Mettersi di traverso proprio ora su un passaggio così delicato, avrebbe delle conseguenze: “Dopo le ultime elezioni – ha dichiarato la fonte – grazie ai numeri della passata maggioranza si sono ricreati i presupposti per la conferma di Ursula Von Der Leyen alla guida della commissione. Ma il nome del futuro capo dell’esecutivo europeo, dovrà comunque sempre passare dal consiglio europeo”. Ossia, dall’assemblea che riunisce i capi di Stato e di governo dei 27: “Bocciare il progetto Ita – Lufthansa – spiega ancora il diplomatico da noi contattato – vorrebbe dire per la commissione uscente creare attriti con Roma e Berlino. Una preoccupazione che è propria anche dei vari partiti dell’uscente e riconfermata maggioranza all’europarlamento”.
Peraltro, ricordano sempre da Bruxelles, in questo momento sono in corso importanti trattative volte a portare il gruppo a cui appartiene il partito del presidente del consiglio italiano, Giorgia Meloni, nell’orbita della cosiddetta “maggioranza Ursula”. Un diniego definitivo al progetto relativo alla compagnia aerea italiana, rischierebbe di bloccare i colloqui in atto.
Cosa cambierà con il Sì di Bruxelles
Ma ovviamente non ci sono soltanto motivi politici alla base del cambio di rotta della commissione. Così come spiegato a marzo su truenews.it dal docente e manager Carlo Alberto Carnevale Caffè, l’avvio della procedura di indagine da parte dell’esecutivo europeo appariva come un “processo alle intenzioni”.
Secondo il docente, la scelta della commissione ha avuto come conseguenza unicamente il rallentamento di un progetto che non conterrebbe, secondo il suo punto di vista, grossi pericoli relativi alla concorrenza e che, soprattutto, darebbe linfa alla compagnia area italiana. Dunque, il piano non presentava grandi problematiche. Inoltre, così come riferito da fonti vicine all’Ansa e a Bloomberg nei giorni scorsi, è stato integrato con alcune osservazioni redatte dalla stessa Lufthansa.
Si va dunque verso un Sì “tecnico” oltre che politico. Dopo il disco verde da Bruxelles, la società tedesca acquisirà da subito il 41% di Ita. Negli anni successivi, l’acquisizione sarà totale: la nostra compagnia sarà quindi in mano a Lufthansa, con tutti i pro e i contro del caso. Da un lato, Ita avrà sufficienti garanzie economiche, dall’altro però l’Italia di fatto non avrà più una sua compagnia di bandiera: “Agli italiani consiglio una cosa – ha dichiarato mesi fa, non senza una punta di ironia, il Ceo di Ryanair, Eddie Wilson – di comprare una guida di Monaco e Francoforte, è da lì che partiranno i loro voli intercontinentali”.