Una copia dei Bronzi di Riace che, come dice il critico d’arte di fama internazionale Vittorio Sgarbi, “Si potrebbero tranquillamente confondere con gli originali”, realizzate interamente a mano, in Italia, a Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca. Il 14 agosto 2022, nel cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi, le statue-copia saranno depositate nel fondale marino della città toscana, dove resteranno per un anno.
Esposizione subacquea battezzata da Sgarbi
Sarà proprio Sgarbi a tenere a battesimo l’esposizione subacquea. Le due riproduzioni d’autore avevano, del resto, già suscitato l’interesse del noto critico, tanto che nell’ottobre scorso lo stesso Sgarbi le aveva volute esporre al Mart di Trento in occasione della mostra “Il falso nell’arte. Alfeo Dossena e la scultura italiana del Rinascimento”.
Due statue databili al V secolo a.C
I Bronzi di Riace, opere d’arte il cui ritrovamento ha stupito il mondo, sono due statue di bronzo di provenienza greca databili al V secolo a.C. pervenute in eccezionale stato di conservazione. Le due statue, rinvenute il 16 agosto 1972 nei pressi di Riace Marina, in provincia di Reggio Calabria dal subacqueo Stefano Mariottini, sono considerate tra i capolavori scultorei più significativi dell’arte greca, e tra le testimonianze dirette dei grandi maestri scultori dell’età classica. Le ipotesi sulla provenienza e sugli autori delle statue sono diverse, ma non esistono ancora elementi che permettano di attribuire con certezza le opere ad uno specifico scultore. Al ritrovamento del 1972 sono seguite lunghe operazioni di restauro, terminate nel 1980. Dalla metà degli anni ’90 i Bronzi si trovano al Museo Archeologico di Reggio Calabria.
Omaggio alla maestria degli artisti greci autori dell’opera
L’operazione che si svolgerà a Pietrasanta vuole essere un originale omaggio alla maestria degli artisti greci autori dell’opera, da parte di una delle capitali mondiali della scultura. Le copie dei Bronzi di Riace, come altre copie classiche dei Maestri del passato, sono state realizzate dalla Fonderia d’Arte Massimo Del Chiaro soprattutto per rendersi conto nel dettaglio e misurare le notevoli capacità tecniche di questi “Grandissimi fonditori”. Nel V Sec. a.C. (ben 2500 anni fa), capaci di realizzare non solo dei capolavori ma, soprattutto, delle fusioni in bronzo realizzate a cera persa in un periodo storico in cui la tecnologia era assai più arcaica di oggi.
Alberto Stefano Giovannetti: “Un’idea che mi ha subito entusiasmato”
L’installazione marina vorrebbe stimolare la riflessione sul concetto di originale e di copia nell’arte di oggi. “È un’idea che mi ha entusiasmato subito – ha commentato il sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti, l’uomo che con una fitta serie di iniziative legate all’arte ha rilanciato l’immagine di Pietrasanta nel mondo, vero artefice di una rinascita artigianale e culturale – non solo dal punto di vista artistico, ma anche scientifico. Artistico, perché Pietrasanta e la maestria di una delle sue più celebri fonderie diventano protagoniste di una ricorrenza storica, per la cultura nazionale e internazionale: i cinquanta anni dal ritrovamento dei “Bronzi di Riace”. Scientifico, perché per un anno il nostro litorale diventerà una sorta di “aula studio”, per monitorare l’azione dell’acqua di mare sul bronzo, giorno per giorno. Inoltre, questa sarà un’esperienza fondamentale per i nostri uffici che da qualche tempo, con il prezioso supporto della Capitaneria di Porto e del comandante Alessandro Russo, stiamo lavorando al nuovo Parco Marino dell’Arte Contemporanea”.
L’ installazione marina ha come titolo Rewind
L’ installazione marina ha come titolo Rewind. Non solo perché la ricorrenza è un modo di ripercorrere il passato, ma anche perché occorre una sorta di “rewind” anche per fermare, e se possibile invertire, il degrado ambientale di origine antropica, che sta riducendo drammaticamente la biodiversità, creando situazioni tragiche dal punto di vista dell’approvvigionamento alimentare, e saccheggiando le risorse del pianeta. C’è dunque anche un intento green nell’iniziativa. Così commenta Federica Rotondo, tra gli organizzatori dell’evento: “al centro della nostra attenzione abbiamo messo l’elemento acqua, il mare che ha protetto per secoli questi capolavori che risalgono all’antica Grecia, ed è stato ripagato da noi tutti con un inquinamento sempre crescente, riuscendo persino a far sorgere “continenti” di plastica in mezzo all’oceano”.
Bellezza, operare artistico, attenzione all’ambiente. Alla base della iniziativa di Pietrasanta ci sono quindi tutti i temi che rendono fortemente attuale la ricorrenza dei cinquanta anni dalla scoperta dei Bronzi di Riace.