Perché leggere questo articolo: Per capire in che misura Lazio e Lombardia saranno toccate dal Pnrr. Del quale complessivamente ricevono poco meno di un quinto dei fondi. Molto spesso, su temi come la sanità, operati direttamente.
Lombardia e Lazio saranno presto al voto e tra le partite aperte c’è anche quella della gestione dei fondi del Pnrr. Le due regione complessivamente vedono ricadere sul loro territorio circa un quinto degli stanziamenti. E le giunte entranti vedranno il completamento del Pnrr, previsto per il 2026.
Ad oggi la Lombardia ha ricevuto 11,876 miliardi di euro, pari al 13,3% dei fondi complessivi stanziati per Roma. Il Lazio invece è a 4,69 miliardi, il 4,7%. Complessivamente, dunque, il 18% dei fondi che Roma ha avuto sono andati alle due Regioni. Mentre la Corte dei Conti stabilisce che l’Italia è diventata ricevente netta dei fondi europei, questo significa un peso fondamentale dell’Ue sul piano di rilancio delle regioni.
Sul totale dei 222,1 miliardi che l’Italia riceverà tra sovvenzioni e prestiti questo significa una proiezione di 29,5 miliardi per la Lombardia e 10,4 per il Lazio entro fine 2026. Una vera e propria manovra economica su due sole Regioni.
La Lombardia alla prova del Pnrr
In quanto Regione-motore dell’economia italiana ed europea la Lombardia ha accesso a una quota di fondi importante per il Pnrr sia come beneficiaria che come soggetto attuatore.
Il singolo progetto di maggior peso deliberato per la Lombardia è il piano da 300 milioni di euro per la mobilità a idrogeno in Valle Camonica. Delegata alla Regione via Ferrovienord e Trenord. Un piano dal valore ancora più ampio, 500 milioni di euro, somma le strategie per il potenziamento della flotta autobus a metano o idrogeno e piani per la costruzione delle strutture di rifornimento.
800 milioni di euro che vedranno la Regione come soggetto attuatore, a cui si aggiungono 51 milioni di piani per la mobilità ciclistica. Gli altri fronti su cui la Lombardia è attiva sono soprattutto legati alla sanità, con oltre un miliardo di euro dedicato alla costruzione delle case di comunità nelle Ats del territorio operata dalla Lombardia. A cui si aggiungono progetti per la ristrutturazione delle abitazioni, l’edilizia popolare nei capoluoghi, la riqualificazione energetica.
Complessivamente, contando i bandi in mano a Stato e Ferrovie dello Stato, le infrastrutture sono il settore più finanziato dal Pnrr sul suolo lombardo. A esse vanno 3 miliardi di euro. Segue, con 1,55 miliardi, la manutenzione e la tutela delle reti idriche, operata dal Ministero dell’Ambiente. E in terza e quarta posizione le politiche sociali e di tutela dei fragili, con 1,387 miliardi, e la mobilità sostenibile (acquisto di mezzi) con 1,1.
Il Pnrr del Lazio
Il Lazio, su 4,7 miliardi di euro, vede il 5% dei fondi deliberati stanziati sul progetto Caput Mundi – Next Generation Eu per grandi eventi turistici, per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale di Roma (circa 240 milioni di euro).
In prospettiva, 40 milioni andranno poi all’acquisto di bus ecologici, come accade in Lombardia. La parte del leone come settore lo fa invece la sanità: a luglio la giunta guidata da Nicola Zingaretti ha assegnato ben 674 milioni a una serie di bandi strutturati che dovranno promuovere opere di ristrutturazione degli edifici e di messa in sicurezza anti-sismica degli ospedali. Ben 600 milioni saranno suddivisi tra Asl e le Aziende ospedaliere come soggetti attuatori mentre 74 milioni sono stati assegnati a Laziocrea quale stazione appaltante per l’ammodernamento del parco tecnologico ospedaliero.
Il focus sull’innovazione
Sono poi previsti piani di difesa delle infrastrutture. Il primo prevede l’adeguamento antisismico degli ospedali, per il quale il Pnrr laziale destina interventi per 180 milioni. Una dotazione di risorse pari alla metà di questa quota, 90 milioni, servirà invece per finanziare la realizzazione, nel territorio lazione progetti di ricerca su temi relativi a comparti di automazione industriale e 4.0.
“La misura”, ha scritto Corriere Comunicazione, “punta a rafforzare la rete di infrastrutture per attività di ricerca e sviluppo. A cui le Pmi del Lazio possono rivolgersi per effettuare le proprie attività di innovazione; senza che sia loro necessario affrontare investimenti onerosi in strumentazione, apparecchiature e software”. L’avviso agevola l”e spese per investimenti materiali e immateriali per laboratori, macchinari e attrezzature”. Si tratta di un contributo a fondo perduto pari al 50%, che sale al 65% per gli Organismi di Ricerca, fortemente voluta dal vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori. E che si inseriscono in una corsa allo sviluppo passante per il Pnrr tanto in Lazio quanto nella produttiva Lombardia. A cui le prossime giunte attingeranno con la parte più ricca dei fondi Ue.