Perché leggere questo articolo? L’Università Statale di Milano è ricca. Dai conti dell’Ateneo più grande di Milano emerge un quadro tutt’altro che deperito. Inizia il giro di True-news nei bilanci delle università italiane.
Tende, proteste, finanziamenti e alloggi: va avanti ormai da mesi il dibattito sul diritto allo studio. Una discussione in cui però spesso sembrano mancare le basi economiche. Per questo, True-news.it ha deciso di analizzare i conti delle principali università italiane. Il nostro giro comincia dal principale ateneo di Milano. La Statale è tutt’altro che povera: nell’anno del centenario, Unimi può festeggiare anche una situazione economica più che florida. Ecco un po’ di dati.
I conti della Statale promossi a pieni voti
True-news.it ha analizzato il bilancio consuntivo e lo stato patrimoniale della Statale di Milano. Dai documenti emerge un quadro prospero: si può senza timore di smentita affermare che la Statale è promossa a pieni voti all’esame di economia. Il bilancio consuntivo mostra una crescita portentosa dei proventi dell’ateneo dal 2021 al 2022. Nell’anno appena concluso la Statale ha guadagnato 640 milioni e 822 mila euro. Una crescita di quasi 60 milioni, rispetto ai 581 milioni e 851 mila euro del 2022.
Al boom dell’ateneo più grande di Milano – il quinto in Italia per numero di studenti, con 62mila immatricolati – ha sicuramente contribuito il generoso supporto della Pubblica amministrazione. Quasi i due terzi dei proventi dell’ateneo provengono dallo Stato. Lo scorso anno il governo, per tramite del Miur ha erogato a Unimi 411 milioni. Ben 63 milioni in più rispetto ai 378 del 2021. Anche Regione Lombardia e la Provincia Autonoma di Milano hanno fatto la propria parte: con 9 milioni e 100 mila euro di contributo (nel 2021 erano stati 7 milioni e 498 mila).
Aumentano i costi, ma non quanto i proventi
Oltre ai contributi pubblici, la Statale è però stata in grado di ottenere proventi propri. La didattica continua a fruttare a Unimi oltre 91 milioni di euro (un dato rimasto pressoché identico a quello dello scorso anno). A fare il botto sono invece stati i finanziamenti competitivi che la Statale ha ottenuto tramite la ricerca. Ben 58 milioni di euro: quasi 20 milioni in più dei 39 milioni dello scorso anno.
Anche i costi per la Statale sono aumentati di molto, ma comunque in una cifra minore rispetto ai proventi. Unimi ha dichiarato per il 2022 un totale di 611 milioni e 138 mila euro. Di questi, quasi la metà è stata spesa dalla Statale per il personale: 305 milioni di euro. Ci sono poi ammortamenti e svalutazioni per 25 milioni di euro; oltre a rischi e onori per altri 14 milioni. Arriviamo alla voce più interessante, con l’ateneo che ha speso 263 milioni per i costi della gestione corrente. Di questi, 101 milioni sono andati per il sostegno agli studenti; e 24 milioni e 780 mila euro per il diritto allo studio. In conclusione, la chiusura dell’esercizio della Statale per il 2022 segna un saldo positivo di 29 milioni e 684 mila euro lordi; che al netto delle tasse diventano 16 milioni e 583 mila euro.
Quanto è ricca la Statale
Numeri importanti, che lo diventano ancora di più se si fa una panoramica di più ampia durata sulla Statale. Lo Stato patrimoniale dell’ateneo mostra numeri importanti. Il patrimonio netto è aumentato di 10 milioni in un anno, arrivando a quota 648 milioni e 820 mila euro. Mentre i debiti della Statale sono cresciuti per solo 8 milioni di euro: da 56 a 64 milioni. La Statale vanta un attivo circolante di 814 milioni di euro (nel 2021 erano 770 milioni) e disponibilità liquida di 497 milioni e 225 mila euro. Parliamo di mezzo miliardo di euro di liquidità nelle tasche della Statale. Questi sono i veri dati su cui confrontarsi: oltre al governo, in materia di diritto allo studio, è forse arrivato il momento di chiedere qualcosa di più anche ad altri player.