Al nord Italia 432mila famiglie che vivono in affitto sono in povertà assoluta. Il 18,1% del totale. In tutta Italia? 866Mila famiglie fra quelle che non hanno una casa di proprietà. È la fotografia scattata dai numeri dell’Istat. Che il 16 giugno ha rilasciato le statistiche sulla povertà. Il 2020 della pandemia? Poco più di due milioni di famiglie in povertà assoluta (il 7,7% del totale dal 6,4% del 2019) e oltre 5,6 milioni di individui (9,4% vs 7,7%).
I numeri dell’Istat sulla povertà in Italia
Ma i numeri dicono molto di più. L’Istituto Nazionale di Statistica guidato da Gian Carlo Blangiardo ha infatti pubblicato una serie di allegati e focus specifici sulla povertà abitativa. Dai quali emerge come i nuovi poveri siano anche coloro che una casa di proprietà la possiedono: 890mila famiglie proprietarie di casa in povertà assoluta. Il 4,7% del totale dei nuclei italiani: una ogni 20. Di questi la quota più importante – 429mila – si trova al nord Italia, 344mila nel Mezzogiorno e 118mila in centro Italia, dove la situazione raccontata dai dati è meno esasperata.
Situazione esplosiva al Nord (per italiani e stranieri)
Quanto si spende? La media nazionale è di 329 euro al mese per le famiglie in povertà contro i 433 euro di quelle non in povertà. Ma la situazione si fa esplosiva al Settentrione, soprattutto in termini assoluti che di disuguaglianze relative: le famiglie in povertà pagano al nord 378 euro mensili per l’affitto contro i 457 euro (circa il 20% in più) delle famiglie non in povertà.
Ma a fare la vera differenza è la capacità di spesa complessiva dei nuclei ogni 30 giorni: i primi spendono 969 euro al mese in totale, su cui l’affitto incide per circa il 40%. I secondi spendono più del doppio: 2025 euro al mese dove il canone di locazione incide per meno del 20%.
I più colpiti? Quelli che vivono in affitto
Le fasce più colpite? La povertà assoluta incide sul 25,% di coloro che vivono in affitto, sul 7% di chi possiede un appartamento e sul 13% di chi gode di un usufrutto a titolo gratuito. Nel mondo locazioni la tradizionale frattura fra famiglie di soli italiani e famiglie con stranieri ormai non esiste più: 463mila sono le famiglie di soli italiani e 402mila quelle con almeno uno straniero all’interno del nucleo. Mentre una netta distanza fra i proprietari di casa: 802mila nuclei italiani, 89mila quelli stranieri a riprova del fatto che chi è arrivato nel Paese non è mai riuscito a comprare né tantomeno ereditare.