Perchè questo articolo potrebbe interessarti? Si è fatto un gran discutere delle modalità di pagamento elettronico che il governo limitare. Distrazione di massa in vista della Manovra da approvare o questione essenziale per i commercianti? Matteo Salvini sembra scherzarci su, ma rimane un dato fondamentale: in dieci anni gli sportelli Bancomat italiani si sono ridotti di un terzo. Prelevare è sempre più un privilegio per sempre più italiani.
“Se uno vuole pagare due euro il caffè con la carta di credito è solo un rompipalle. Io pago in contanti perché mi piace andare al Bancomat“. Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Le parole del leader della Lega a Palermo – durante una pausa del processo Open Arms – erano relative alla questione che da mesi paralizza la politica italiana sul pagamento con il pos. L’approvazione della Manovra sembra aver chiuso la pratica, ma le dichiarazioni di Salvini tengono banco su un punto: prelevare al Bancomat è di fatto un privilegio.
Il bancomat non è per tutti
Tra gli aspetti della Legge di Bilancio, appena approvata, che ha fatto più discutere è sicuramente l’innalzamento del limite entro cui i commercianti possono rifiutare il pagamento col pos fino a 60 euro. La realtà mostra come prelevare al Bancomat i contanti sia però sempre più difficile per sempre più italiani.
Uno studio della FABI, Federazione Autonoma Bancari Italiani, in Italia ci sono più di 4 milioni di persone senza accesso diretto a una banca, il 7 per cento della popolazione totale. Sono gli abitanti dei 3.062 comuni nei quali non sono più presenti filiali bancarie, il 38 per cento del totale dei comuni italiani. La regione con il maggior numero di comuni senza filiali è il Piemonte, in cui mancano in 713 comuni, ossia il 60 per cento dei comuni della regione. Seguono la Lombardia, in cui non ci sono sportelli bancari in 483 comuni, ossia un terzo dei comuni della regione, la Calabria, in cui mancano in 280 comuni, ossia il 70 per cento, la Campania (280 comuni, esattamente la metà), il Lazio (179 enti locali, il 47 per cento), e l’Abruzzo (173 enti locali, il 56 per cento).
La desertificazione bancaria riduce gli sportelli
In Italia dunque ci sono sempre meno filiali e sportelli bancari in cui prelevare. Quella che la FABI chiama “desertificazione bancaria” coinvolge tutto il Paese, anche se in maniera differente. Al Nord la carenza di sportelli Bancomat riguarda il 6% della popolazione; al Centro il dato migliore, con solo il 3,2% di cittadini che non hanno una banca “sotto casa”; mentre al Sud sono il 10,7% dei cittadini.
La situazione è frutto della progressiva chiusura delle agenzie da parte delle banche, che provano a far fronte alla tendenza mondiale all’aumento dell’home banking e alle difficoltà economiche del comparto bancario. A farne le spese sono gli sportelli delle filiali. Dieci anni fa erano 32.881; a fine 2021 se ne contavano 21.650. Dal 2012 si registra un cal0 calo di più di 11mila sportelli: il 34%. Numeri enormi, soprattutto nei piccoli comuni, ma che si sono sedimentati nel tempo. Una ricerca della Banca d’Italia mostra come nel 2010 i comuni senza neanche uno sportello bancario erano già il 27% del totale.
Le cause della riduzione degli sportelli
La riduzione degli sportelli bancari è un fenomeno di lunga durata, che ha dietro tre ragioni principali. Per prima cosa, la concentrazione all’interno del sistema bancario; con le grandi banche che tendono sempre più a inglobare quelle piccole, cercando di efficientarle attraverso la riduzione di personale e sportelli. Ci sono poi le politiche della Bce che hanno tenuto bassi i tassi d’interesse, e quindi i guadagni della banche nell’erogare denaro. E infine, la diffusione di metodologie di pagamento alternative al contante, attraverso i pagamenti online. Prelevare sarà anche bello, ma per oltre 4 milioni di italiani resta un miraggio.