Dopo l’avvocato Andrea Mascetti, anche Helbiz vuole conoscere le fonti riservate di Report, il programma d’inchiesta condotto da Sigfrido Ranucci in onda su Rai 3. La società internazionale guidata da Salvatore Palella, leader dei monopattini elettrici a Milano e in altre città d’Italia e del mondo, ha inoltrato infatti una richiesta al Comune di Milano per sapere chi fosse la fonte anonima citata da Report nella puntata mandata in onda dalla Rai il 25 gennaio 2021 e che cosa avesse inoltrato come “segnalazione” relativa al Ceo della società.
Lo può riferire True-News che ha consultato il documento con cui un dirigente dell’Area Trasporti di Palazzo Marino risponde ad alcune richieste pervenute dal consigliere comunale David Gentili. Il Presidente della Commissione Antimafia del Comune di Milano chiedeva infatti se dopo la puntata di Report l’amministrazione comunale avesse ritenuto di dover chiedere ulteriori documenti e approfondimenti ad Helbiz.
Come nasce il nuovo “caso Report”
La puntata di Report del 25 gennaio 2021, intitolata “Il mago di Helbiz. Chi è il re dei monopattini”, sollevava una serie di dubbi sulla figura personale di Salvatore Palella e altri di natura finanziaria e di trasparenza sulla società registrata in Delaware che, attraverso la filiale italiana, gestisce i servizi di mobilità in sharing in diverse città della penisola. Dubbi a cui Helbiz ha risposto con un lungo articolo di replica e pubblicando sul proprio sito e su YouTube la versione integrale dell’intervista al CEO Palella, invece della versione tagliata e montata.
L’oggetto del contendere è invece quanto accade al minuto 9:58 del servizio firmato dal giornalista Daniele Autieri per Report. Viene intervistata una fonte anonima. Indicata con la sola dicitura “DEPUTATO”. Che dichiara testualmente al giornalista: “Guardi che al Comune di Milano sanno bene chi c’è dietro la Helbiz perché glielo ho segnalato io. Gli ho mandato articoli di giornale, conosco il personaggio (Salvatore Palella NdR) da una vita e gli ho semplicemente detto ‘guardate, qui c’è questo problema” e “valutate voi”.
Secondo la fonte di Report la segnalazione è stata inviata a “una persona importante dell’amministrazione”. Che – sempre secondo la fonte – avrebbe risposto che il Comune di Milano effettua i controlli nei confronti delle società che partecipano ad avvisi pubblici con gli strumenti a sua disposizione. Strumenti che sarebbero “limitati in assenza di atti giudiziari”. La procedura prevede che vengano effettuati dei “bandi, partecipa chi vuole e chi ha i requisiti vince”.
La richiesta di accesso agli atti della società Helbiz Italia Srl al Comune di Milano
Dal documento consultato da True-News e ottenuto dal consigliere David Gentili emerge come “La società Helbiz, a seguito del servizio mandato in onda dalla trasmissione Report su Rai Tre lo scorso 25 Gennaio, ha fatto pervenire istanza di accesso agli atti, per ottenere copia della segnalazione, relativa alla figura ed ai trascorsi del fondatore e CEO di Helbiz che, secondo quanto affermato nel corso del servizio da un soggetto, reso anonimo mediante oscuramento del volto e distorsione della voce e identificato soltanto con la dicitura “DEPUTATO”, questi avrebbe presentato all’Amministrazione Comunale“.
Helbiz Italia Srl e il Comune di Milano
Va chiarito che fra Helbiz Italia srl e il Comune di Milano non esiste un vero contratto di concessione ma solo un “provvedimento autorizzatorio” per “svolgere, in via sperimentale, servizi di mobilità in sharing con dispositivi per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica sul territorio comunale, a cui associare il logo del Comune di Milano”. Provvedimento che scadeva proprio in queste ore, al 26 luglio 2021, i cui termini sono stati prorogati fino al 26 luglio 2022 con una delibera primaverile dalla giunta comunale.
Sigfrido Ranucci non ha pace: dopo il caso Report-Mascetti, ora il caso Report-Helbiz
Il caso Helbiz-Report ricorda quanto già verificatosi a metà giugno, quando Il Tar del Lazio ha ordinato alla trasmissione di rivelare le sue fonti, dando ragione all’esposto dell’avvocato milanese Andrea Mascetti, citato in un’inchiesta sugli appalti lombardi dal titolo “Vassalli, valvassori e valvassini”. Un provvedimento che ha fatto infuriare Sigfrido Ranucci scatenando bagarre politica nell’ambiente politico e giornalistico.