Toccano poco palla e la devono dividere. La Polizia di Stato sul Piano nazionale di ripresa e resilienza è la grande assente. Perché nelle competenze varie degli uomini in divisa, si dividono i compiti e soprattutto i soldi: dai commissariati ai compiti specifici come la cyber security, la Polizia non sembra avere un aspetto specifico su cui può puntare per avere una quota della pioggia di miliardi (di cui buona parte in prestito) che si appresta ad affluire sull’Italia.
E il motivo è drammaticamente semplice come riassume un ufficiale della Polizia: “Succedere a Gabrielli non è semplice”. Una frase che riassume tutte le difficoltà di una figura come Lamberto Giannini che non ha lo stesso peso politico e dunque operativo del suo predecessore.
Per assurdo, dicono i poliziotti, la Polizia avrebbe un peso maggiore degli stessi militari, ma è riuscita ad ottenere meno nelle decisioni del governo nazionale nella presentazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) rispetto alle altre componenti del sistema di sicurezza nazionale.
Recovery plan, nessuna attenzione alla sicurezza
Un esempio di piccoli risultati sono i 300 milioni stanziati per riqualificare 200 immobili sequestrati alla criminalità organizzata, specialmente nel Sud Italia. Le risorse per questa operazione sono destinate tanto alla Polizia quanto ai Carabinieri.
Dunque nessuna attenzione specifica: come la sicurezza urbana e quotidiana viene equamente spartita tra l’Arma dei carabinieri e gli uomini in divisa blu, altrettanto succede per gli immobili da rimodernare. Perché come ha sottolineato un ufficiale “i loro generali si fanno sentire”, un commento che ha come sottointeso la carenza di attività e incisività di Giannini.
Recovery plan, la Guardia di finanza la spunta sulla Polizia
E la situazione si ripresenta con regolarità in diversi capitoli del documento presentato alla Commissione europea: se si prende la sezione Cybersecurity è chiarito in più punti che ci sono fondi per la formazione di figure specifiche che si occupino di difesa cibernetica, ma anche in questo caso la priorità va a militari contabili come la Guardia di Finanza.
I poliziotti dovranno infatti dividere i fondi per la formazione professionale con i militari che si occupano di contabilità. Un ennesimo smacco, almeno per i “puristi” che vedono il mondo in bianco e nero. Infatti si sta cercando di trovare una quadra, ma al momento le parti sono lontane. Non fosse altro per evitare sorprese se qualcuno dovesse alzare un sopracciglio.
Tutti i limiti dell’azione di Lamberto Giannini
Per la Polizia dunque non si presenta un momento particolarmente facile. Il Capo è in difficoltà secondo i suoi sindacalisti perché non ha le spalle abbastanza larghe per prendere in carico una delle strutture più capillari e importanti a livello nazionale, un’organizzazione complessa e formata dagli uomini e le donne che ancora ci credono. Limiti che diventano evidenti in momenti di passaggio cruciali come quello del Pnrr, ma “succedere a Gabrielli non è semplice”.