Ce n’è voluto di tempo ma finalmente abbiamo i dati ufficiali sul Reddito di Cittadinanza. Sono informazioni aggiornate al settembre 2019, contenute nel Rapporto da poco realizzato dal governo. Un documento di 160 pagine riassunte in un comodo pdf (lo puoi scaricare qui) che dipinge un’Italia diversa, pre-Covid, ma è l’unico che abbiamo finora. E ci consente di scattare una prima fotografia dell’impatto dell’iniziativa sulla società italiana. Vediamolo.
In totale il 3,54% dei nuclei familiari italiani “è beneficiario del Reddito/Pensione di Cittadinanza, per un totale di 904.267 nuclei suddivisi tra Pensione di Cittadinanza (12,6%) e Reddito di Cittadinanza (87,4%)”. Il report mette quindi insieme le due misure d’aiuto, simili ma pensate per fasce d’età diverse. A interessarci è perlopiù il Reddito, che è anche il più diffuso, che sembra aver raggiunto gran parte delle persone interessate.
La diffusione
Come ha scritto Luca Fanelli, il “take-up” della misura, ovvero il grado con cui ha saputo raggiungere i suoi obiettivi, è molto alto. “È probabile che ciò derivi, da un lato, dall’eccezionale copertura mediatica che ha avuto il RdC e, dall’altro, dall’efficienza dei diversi canali messi a disposizione per la presentazione della domanda, conosciuti dai potenziali richiedenti e privi di connotazioni stigmatizzanti per chi vi accede”.
Com’è noto, la situazione cambia drasticamente di regione in regione, con una netta differenza di richieste tra Nord e Sud. L’incidenza sul totale dei nuclei residenti nel mezzogiorno è del 6,8%, nel centro è del 2,6% e nel nord del 1,1%. La regione con il minor numero di nuclei familiari beneficiari (0,6%) è il Trentino-Alto Adige, seguita dal Veneto (1,3%), mentre la più alta si registra in Campania (8,1%).
Chi sono i beneficiari
Per quanto riguarda la composizione dei nuclei beneficiari, il 38,9% è composto da una persona single, mentre le famiglie con almeno un minore rappresentano il 35,2%. Le donne “sono maggiormente rappresentate tra gli individui beneficiari, soprattutto nelle classi di età centrali e in quelle più avanzate”. Due beneficiari su tre della pensione di cittadinanza sono di sesso femminile.
Anche le fasce d’età contengono informazioni interessanti: le più coperte sono quelle 0-17 e 35-64 mentre le 18-35 e gli over 65 sono quelle meno coperte. E le somme elargite? In tutta Italia, con la sola eccezione del Veneto, la maggior parte riceve redditi con importo superiore ai 401 euro mensili.