Perché questo articolo potrebbe interessarti? Confindustria Lombardia ha organizza un evento con i tre candidati alle Regionali. Ecco le richieste degli imprenditori emerse dall’evento dal titolo “Stati Generali dell’industria lombarda – Incontro con i candidati alla presidenza di Regione Lombardia”.
C’erano tutti e tre i candidati: Attilio Fontana, Pierfrancesco Majorino e Letizia Moratti. Si sono alternati sul palco dell’Auditorium Giorgio Squinzi a Milano per gli “Stati Generali dell’industria lombarda. Ognuno ha fatto un intervento di circa una quarantina di minuti per presentare il proprio programma elettorale e rispondere alle domande degli imprenditori presenti. Al termine dell’incontro, Francesco Buzzella, Presidente di Confindustria Lombardia, ha consegnato ai candidati il documento con le proposte e le istanze degli imprenditori lombardi; intolato “Proposte per una politica per la competitività della Lombardia – Elezioni regionali 2023“.
Le richieste degli imprenditori ai candidati per il Pirellone
“La Lombardia produce il 22% del PIL nazionale. E’ la prima regione manifatturiera d’Italia e la terza d’Europa; rappresenta il 26% delle esportazioni e registra un terzo dei brevetti italiani. In un contesto ordinario basterebbero questi dati per guardare al futuro della regione con convinto ottimismo”. Inizia così il documento che gli imprenditori hanno consegnato ai candidati per la corsa al Pirellone.
Il contesto nel quale l’industria e le istituzioni regionali si trovano ad operare, invece, negli ultimi tre anni è diventato mutevole e più complesso da decifrare. Questa complessità si traduce in incertezza, ovvero nel principale avversario degli imprenditori e in
generale del fare impresa. Per questi motivi, e per fornire al prossimo governo di Regione Lombardia una guida delle priorità per lo sviluppo economico e industriale della regione, Confindustria Lombardia ha prodotto il documento.
Le sfide della Lombardia nel futuro immediato
Le aree strategiche sulle quali si dovrà concentrare l’attenzione del prossimo governo di Regione Lombardia individuate dagli industriali lombardi nel documento ‘Proposte per una politica per la competitività della Lombardia’ sono: manifattura, lavoro, metodo di governo e Autonomia differenziata. Nove gli ambiti di intervento e di sviluppo. Politiche industriali e Innovazione, Capitale umano, Internazionalizzazione, Europa, Infrastrutture e Territorio, Ambiente ed Energia, Turismo, Sanità, Salute e Sicurezza sul lavoro.
“Per garantire competitività e sviluppo ai territori lombardi i benchmark devono essere le migliori regioni d’Europa e, da questo punto di vista, c’è ancora molto margine da colmare a partire dagli investimenti in Ricerca e Sviluppo e dalla qualità del Capitale umano”. Proseguono gli imprenditori. “L’Europa come punto di riferimento ma anche presidio costante: considerata la pervasività delle numerose iniziative comunitarie e l’impatto che regolamenti e direttive emanate da Bruxelles hanno su intere filiere produttive, monitorare la catena decisionale europea diventa sempre più strategico”.
Regione Lombardia nell’immediato futuro sarà chiamata a intervenire per affrontare le trasformazioni costanti e continue. A cui è sottoposto l’intero sistema economico e industriale lombardo. Per non perdere la posizione guadagnata a livello nazionale ed europeo ma soprattutto per guadagnarne di nuove.
L’auspicio degli imprenditori lombardi sull’Autonomia
“L’auspicio degli industriali lombardi – dichiara Francesco Buzzella – è che il prossimo governo regionale prosegua nell’ascolto dei fabbisogni delle imprese; per poi intervenire in maniera decisa e flessibile. Le future politiche di Regione Lombardia, attraverso un utilizzo strategico e oculato delle risorse, dovranno agire sulla competitività del contesto, delle filiere e della singola impresa per supportare il manifatturiero lombardo. In quest’ottica il sistema industriale lombardo è favorevole ad una Autonomia che permetta di accelerare il processo di sviluppo e crescita delle imprese. Per garantire un duraturo sviluppo al nostro sistema industriale e ai territori, inoltre – prosegue Buzzella –, gli standard di riferimento della Lombardia dovranno essere sempre più le migliori regioni d’Europa”.