Perché leggere questo articolo? Sae rileva la società di intermediazione Different. Il gruppo controlla già molte testate locali del Centro Italia, tra cui La Nuova Sardegna e Il Tirreno. Una nuova sinergia tra media e intermediazione che fotografa il nuovo che avanza nel mondo del giornalismo.
Si va verso una inedita sinergia tra comunicazione ed editoria. L’ambizione è quella di creare un forte polo italiano della comunicazione con radici nel territorio. Sae ha rilevato Different. Il gruppo Sapere Aude Editori ha rilevato la società di intermediazione, nota nella industry dell’advertising anche per la presidenza di Davide Arduini. Si viene così a creare un nuovo colosso della stampa locale: Sae Communication Srl. E’ una buona notizia per il mondo dei media?
Chi c’è dietro l’operazione Sae-Different
Il gruppo editoriale Sae investe nella comunicazione integrata e assume il controllo di Different, l’agenzia fondata, tra gli altri, da Davide Arduini (che è anche presidente di Una) e Andrea Cimenti. Questo avviene all’interno di un’operazione che coinvolge da un lato il gruppo editoriale guidato da Alberto Leonardis – che possiede, tra le altre testate locali, Il Tirreno, La Nuova Sardegna, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio e La Nuova Ferrara – e dall’altro la società Different, nata nel 2020 dalla fusione di Acqua Group, Young Digitals e True Company.
Gli artefici di questo accordo tra Sae e Different sono stati Arduini e Cimenti, che hanno concepito l’idea di creare un polo di comunicazione integrata, ora realizzato con un fatturato di circa 30 milioni di euro. L’obiettivo è l’espansione, anche attraverso acquisizioni esterne. Da qui l’accordo con il gruppo Sae, che ha visto l’ingresso come investitori e manager di due figure che manterranno le posizioni di vertice nel consiglio di amministrazione di Different, tra cui Donato Iacovone, già amministratore delegato di EY Sud Europa e attuale presidente del consiglio di amministrazione di Webuild. Il consiglio di amministrazione sarà completato dall’avvocato Marco Racano e da Massimo Briolini.
I monopoli nella stampa locale in Italia
Mentre i gruppi nazionali razionalizzano e tagliano ci sono imprenditori che a livello locale – come nel caso di Sae – che investono milioni in un settore in crisi ma ancora capace di influenza. Già prima della pandemia l’autorità garante per le comunicazioni aveva lanciato un allarme sottovalutato sullo stato dell’informazione locale. L’authority aveva condotto un’indagine sul sistema dell’informazione regionale con una nuova metodologia: aveva stimato il totale della popolazione raggiunta dal complesso delle testate editoriali, televisive, digitali e di carta stampata possedute da una determinata società. L’obiettivo era valutare la rilevanza dei diversi gruppi editoriali a livello regionale.
Il risultato è che in cinque regioni c’è un gruppo editoriale più rilevante della Rai: il gruppo Athesia in Trentino-Alto Adige, l’Unione Sarda in Sardegna, Monrif in Emilia-Romagna e Toscana, Telemolise in Molise, dove ha una “total audience” addirittura del 70 per cento, e il gruppo Norba in Puglia e Basilicata, con il 47 per cento. Scrive l’Agcom: “L’effetto della crisi può portare all’emergere di posizioni di forza informativa, che sono il frutto di una situazione di generale debolezza del tessuto economico del settore”. La radiografia fatta dall’authority elenca una seria di mali che si alimentano l’uno con l’altro: “la sensibile riduzione del numero di voci indipendenti, l’emergere di situazioni di concentrazione, la difficile congiuntura economica e finanziaria del comparto, nonché l’esistenza di commistioni tra informazione e politica locale”.
Tutte le realtà media che fanno capo a Sae
Nel 2022, il Gruppo Sae ha acquisito La Nuova Sardegna. In precedenza, nel 2020, Il Tirreno, La Nuova Ferrara, Gazzetta di Reggio e Gazzetta di Modena sono passati alla Sapere Aude Editori (Sae). Il presidente e CEO Alberto Leonardis, proveniente dalla Gedi (all’epoca controllata dalla Cir di De Benedetti), aveva precedentemente acquisito Il Centro di Pescara nel 2016, per poi lasciarlo nel 2019. Tra i principali azionisti del Gruppo Sae figurano Toscana Sviluppo 2.0 di Maurizio Benighi, con circa il 28% delle azioni, Masini e Santini Distribuzione (attiva nella distribuzione di giornali e riviste in Toscana), il gruppo Tlc Nextaly e Portobello, ciascuno con circa il 18,5% delle azioni. L’operazione rappresenta solo il primo passo per creare un grande polo indipendente di comunicazione integrata a capitale italiano attraverso ulteriori operazioni straordinarie.