Perché questo articolo potrebbe interessarti? I noodles, la versione orientale degli spaghetti, hanno conquistato i palati dei consumatori europei. Questa pasta lunga precotta e disidratata, consumata di solito in brodo, e la cui preparazione richiede pochi minuti, è ormai diventata una moda consolidata. E non solo tra giovani e giovanissimi. In Europa il mercato degli spaghetti istantanei vale già 17 miliardi di dollari e all’orizzonte ci sono ampi margini di crescita. E persino l’Ue ha allentato le normative per favorirne l’importazione
Fino a pochi anni fa chiunque desiderasse mangiare la pasta lunga era costretto a puntare sui classici spaghetti. Da cucinare in casa o gustare in un ristorante, eventuale da condire con sughi di vario tipo e consumare rigorosamente con le forchette: gli spaghetti coincidono da sempre con uno dei prodotti di punta del settore agroalimentare made in Italy. Oggi negli scaffali dei supermercati è tuttavia spuntato un rivale che sta conquistando i palati dei consumatori, e non solo quelli di giovani e giovanissimi. Stiamo parlando sempre di spaghetti ma che niente hanno a che vedere con tradizionale pasta italiana.
I noodles istantanei, ovvero pasta lunga precotta, consumata solitamente in brodo, da preparare in pochi minuti e mangiare con le bacchette, sono diventati una vera e propria mania in tutto il continente. Dando vita ad un mercato sempre più ricco e in continua crescita.
L’epoca degli spaghetti istantanei
Vengono dall’Estremo Oriente, si chiamano spaghetti istantanei ma non hanno niente a che fare con gli spaghetti italici. In primis perché si presentano come piatti pronti concepiti per essere consumati in pochissimi minuti e non come prodotti da cucinare ricorrendo a sughi e particolari doti culinarie. Poi perché, come detto, per mangiarli non servono piatti né forchette. I noodles vengono venduti all’interno di piccoli bicchieri di cartone e consumati con le bacchette. Si preparano semplicemente versando all’interno del contenitore un po’ di acqua calda, in aggiunta ad eventuali condimenti (dal manzo alle verdure). Alcune marche propongono gli spaghetti racchiusi in dei sacchettini di plastica da versare, insieme all’imprescindibile acqua bollente, in ciotole a sé stanti.
Nei supermercati questi spaghetti provenienti dall’Asia hanno colonizzato interi scaffali. Furono inventati in Giappone nel 1958 dall’imprenditore Momofuku Ando. La sua azienda, Nissin, li lanciò sul mercato con il nome di Chikin Ramen. Potevano essere consumati in un paio di minuti aggiungendo acqua bollente nel contenitore dove si trovavano i noodles. Con il passare degli anni sarebbero stati perfezionati, si diffusero con successo prima nella regione asiatica – dove entrarono a far parte delle culture locali – e poi anche in Occidente. Europa compresa. Nel 2000, secondo un’inchiesta condotta in Giappone la maggior parte dei cittadini nipponici credeva addirittura che i noodles istantanei fossero la migliore invenzione concepita dal loro Paese del XX secolo.
Un mercato dorato (e in crescita costante)
Il mercato degli spaghetti istantanei è in crescita a causa delle crescenti tendenze nell’uso di cibi pronti. Nel 2023, considerando soltanto il continente europeo, l’intero settore valeva 16,9 miliardi di dollari. C’è chi prevede una crescita del 5% entro il 2030, fino a sfondare il tetto dei 23 miliardi di dollari.
La World Instant Noodles Association ha riportato alcuni dati interessanti relativi al consumo di questo piatto particolare (riguardanti il 2023). In termini di milioni di porzioni vendute, al primo posto troviamo la Cina con oltre 42.210 milioni, seguita da Indonesia (14.540), India (8.680) e Vietnam (8.130). La Russia, la migliore tra le nazioni europee, è 12esima (2.200). E l’Italia? 46esima con appena 50 milioni di porzioni vendute.
A proposito dell’Italia, sebbene molti brand stiano cercando di affacciarsi nel mondo noodles, a guidare la partita è Saikebon, che nell’ultimo anno ha mantenuto la posizione di leader indiscussa, rappresentando più del 70% della categoria.
Attenzione però alla recente avanzata dei noodles coreani. Nel 2022, secondo il Korea Customs Service, l’esportazione di noodles made in Korea ha raggiunto la cifra record di 765,4 milioni di dollari, con un aumento del 13,5% rispetto all’anno precedente.
A causa della loro popolarità, l’Unione Europea ha deciso di allentare le normative sui prodotti di pasta istantanea importati semplificando il processo di verifica della sicurezza. Gli spaghetti sono “avvisati”.