Perchè leggere questo articolo? Tutto pronto per Sanremo 2024. Ma quanto vale di preciso la vittoria? La risposta è in parte sorprendente. Non ci sono montepremi. Anche se, di base, il Festival paga (e si fa pagare) bene.
“Soldi, soldi” cantava Mahmood, che inneggiando alla pecunia ha vinto Sanremo nel 2019. Il rapporto tra il Festival della Canzone italiana e il denaro è, però, sui generis. Sanremo non sembra essere amico di “San Paganino”, patrono del giorno di paga, venerato ogni 27 del mese dai dipendenti della pubblica amministrazione. Stasera inizia la 74esima edizione del Festival di Sanremo, ma…quanto vince di preciso chi se lo aggiudica? La risposta potrebbe stupirvi. Non c’è montepremi, ma vincere il Festival ha un grande impatto sulla popolarità e sulle vendite di qualsiasi artista. Anche a Sanremo – come nei sogni di alcuni influencer – si viene pagati in visibilità.
San Paganino, il giorno che fa felici i lavoratori
C’è chi lo prega e chi lo attende con ansia. I più fortunati lo commemorano tutti i mesi. E’ San Paganino, patrono dei lavoratori e unico santo onorato dodici volte all’anno – per i più felici anche tredici. Più precisamente il 27 di ogni mese, giorno di paga per i dipendenti della pubblica amministrazione. La festività di San Paganino affonda però le sue radici nel lontano 23 aprile 1864, quando in Italia era da poco nato il Regno grazie al Risorgimento.
Gli Agenti del Tesoro dimostrarono che un anticipo sui pagamenti degli stipendi agli impiegati pubblici avrebbe garantito un servizio più efficiente e una maggiore prontezza dell’apparato statale. Una circolare dell’allora Ministro delle Finanze Marco Minghetti ne ufficializzò la pratica. “Nel dì 27 maggio può cominciarsi il pagamento degli stipendi agli impiegati in attività di servizio per la mesata del maggio stesso, e così nei mesi successivi”. E l’uso di questo giorno è stato mantenuto, probabilmente per consuetudine. Così nasce San Paganino, il santo che ancora oggi non ci si stanca di venerare. Tranne, forse, nella città dei fiori, in provincia di Imperia.
Sanremo paga e si fa pagare bene
Nonostante il primo classificato non intaschi neanche un euro al momento della vittoria, il Festival paga e si fa pagare. Il budget previsto per questa 74esima edizione dovrebbe aggirarsi intorno ai 20 milioni di euro. Una cifra che supera quella dello scorso anno (17 milioni), anche per il maggior numero di concorrenti in gara. Quest’anno infatti si farà ancora più tardi: per la prima volta nella storia, saranno 30 i cantanti a sfidarsi sul palco dell’Ariston. Superato anche il record per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria, che dovrebbe attestarsi sui 56 milioni di euro. Il Festival da tempo, non solo è in attivo, ma è tra le principali fonti d’introito di mamma Rai.
Si farà pagare profumatamente anche Amadeus, che pure nel 2024 si presenta in doppia veste di conduttore e direttore. A differenza dei cantanti, il suo cachet ammonta a 450mila euro. Mentre 25mila a serata spetterebbero ai co-conduttori, Giorgia, Marco Mengoni, Teresa Mannino e Lorella Cuccarini. Fatta eccezione per Fiorello che percepirà una somma di 50mila euro. Più incerti invece i guadagni degli ospiti, tra cui Roberto Bolle, Giovanni Allevi, Eros Ramazzotti e Russell Crowe.
Come si pagano tutti questi artisti? Con la pubblicità, certo, ma anche coi biglietti. Gli spettatori spenderanno dai 200 ai 360 euro per aggiudicarsi una delle poltrone dell’Ariston. Ma il salasso Sanremo pesa soprattutto sulle etichette discografiche. Infatti, la cifra media che devono sborsare per le spese organizzative di un cantante che partecipa al Festival è di 100mila euro. E’ però previsto un rimborso spese di 55mila euro, destinato a ogni singolo artista per preparare le esibizioni e pagare il proprio entourage. In aggiunta a 3mila euro di compenso di partecipazione e 5mila euro per finanziare la serata dei duetti.
Non si fanno soldi a Sanremo, ma con Sanremo
Sanremo non prevede montepremi, nemmeno per il vincitore. Il Festival, però, paga i cantanti in visibilità. Altroché se lo fa. Durante i cinque giorni nella Città dei Fiori gli artisti hanno l’opportunità di esibirsi più volte alla presenza dei maggiori media nazionali e stranieri. Non è un fatto da poco conto che la finale dell’anno scorso abbia raggiunto il 66% dello share medio, pari a 12 milioni di spettatori. Partecipare al Festival della Canzone Italiana e aggiudicarsi il primo premio comporta un grande impatto sulla carriera di un artista. Popolarità, ascolti, vendite spiccano il volo con e dopo Sanremo. E Mahmood ne rappresenta l’emblema: da pseudo-rapper sconosciuto al grande pubblico, a cantante affermato a livello internazionale. Anche se non pagata nell’immediato, la sua vittoria al Festival di Sanremo di “soldi” gliene ha portati, eccome.