Perchè questo articolo potrebbe interessarti? Quest’anno ricorreranno i vent’anni dalla tragedia di San Giuliano. Il crollo della scuola pugliese causò la morte di 27 bambini e della loro insegnante. Nonostante proclami e investimenti, la situazione degli edifici scolastici in Italia rimane catastrofica. Un report di Cittadinanza attiva denuncia lo stato di sicurezza dell’edilizia scolastica. Le scuole in Italia sono vecchie e in troppi casi cadono a pezzi.
Lo scorso anno scolastico in Italia ci sono stati 45 crolli. Ed è andata piuttosto bene, se si guardano i dati sulla sicurezza nei nostri edifici scolastici. Mancano le certificazioni di agibilità, spesso non si conoscono le date di edificazione degli istituti e non si fa prevenzione. La fotografia del XX Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola” presentato da Cittadinanzattiva – un’organizzazione per la promozione dell’attivismo dei cittadini a tutela di diritti, beni comuni e più deboli – è tutt’altro che rassicurante.
Le scuole non sono sicure
Da più di una settimana, la campanella è tornata a suonare in tutta Italia. E con essa anche l’allarme per le scuole riaperte, che sono vecchie e malconce. Ancora una volta, il rapporto che Cittadinanzaattiva ogni anno stila sulla sicurezza negli edifici scolastici mette in luce un quadro preoccupante.
Un patrimonio edilizio scolastico vecchio e malconcio, visto che più del 40% delle scuole è stato costruito prima del 1976; e oltre la metà è privo delle certificazioni di agibilità statica e di prevenzione incendi. A cui si aggiunge il dato allarmante di 45 casi di crollo registrati negli istituti di vario ordine e grado fra settembre 2021 e agosto 2022. Quasi un episodio ogni quattro giorni di scuola. Solo il 2% delle strutture scolastiche è stato adeguato alla normativa antisismica; mentre quelle progettate sono il 7% del totale.
Le speranze col Pnrr
Pur dando atto ai governi che dal 2015 hanno invertito la la rotta sull’edilizia scolastica, l’osservatorio denuncia una situazione critica per le scuole. La speranza è che il prossimo governo investa a pieno i fondi del Pnrr: 12 miliardi e 600 milioni. Sarà fondamentale mettere in sicurezza gli edifici; ammodernarli; e costruire nuove scuole, mense, laboratori digitali e servizi.
Inoltre, il Piano scuola 4.0 stanzia quasi 5 miliardi di euro per l’innovazione degli istituti scolastici. Il sistema scolastico può contare su risorse finanziarie mai godute prima; le richieste degli enti locali potranno essere accolte anche se superiori alla disponibilità offerta dal piano europeo.
La lunga battaglia per la sicurezza nelle scuole
Il report di Cittadinanzattiva mostra quanta strada ci sia ancora da fare per garantire la sicurezza nelle scuole. Soprattutto negli Istituti superiori di Secondo grado, che sono di competenza delle Province. Questi sono gli edifici che mostrano le maggiori criticità in termini di sovraffollamento: due terzi delle 13.761 classi con più di 26 alunni sono alle superiori. Va meglio nelle scuole primarie. Anche a causa del calo degli alunni: nello scorso anno scolastico si sono iscritti 100mila alunni in meno tra materne ed elementari.
Una lunga strada, quella della fuoriuscita della scuola dall’emergenza edilizia, che ha conosciuto il suo abisso vent’anni fa. Il prossimo 31 ottobre ricorrerà il ventesimo anniversario della tragedia di San Giuliano di Puglia. Il crollo della scuola elementare nel piccolo comune molisano, colpito dal terremoto del 2002, causò la morte di 27 alunni e della loro maestra è ricordato in apertura del rapporto di Cittadinanzattiva.