Perché leggere questo articolo? Dal 1 luglio la Grecia sperimenterà la “settimana lunga”, non obbligatoria e con un aumento del 40% il sesto giorno. E il Pil greco cresce.
Il primo luglio scatta la “settimana greca”. Ad Atene sarà possibile sperimentare la settimana lavorativa da sei giorni. La proposta – al momento facoltativa – del governo di centrodestra, da un anno nuovamente guidato da Kyriakos Mitsotakis, sembra in controtendenza con l’andamento del Continente. Eppure, non sembra dispiacere ai greci, che nel frattempo si godono una del Pil sopra la media, con buona pace degli anni difficili della crisi.
La settimana greca da sei giorni lavorativi
Dal 1 luglio, con la legge 5053/2023, nel settore privato sarà possibile sperimentare la settimana da 48 ore lavorative. I dipendenti saranno liberi di scegliere se lavorare di più. Ottenendo una maggiorazione di stipendio del 40 per cento per la giornata lavorativa aggiuntiva. La proposta, nelle intenzioni del governo greco, dovrebbe semplificare la burocrazia e ridurre i contratti a breve termine, sostenendo un mercato del lavoro in ripresa, ma con carenze di manodopera.
Una risposta alla mancanza di manodopera
La settimana lunga, nelle intenzioni del governo greco, dovrebbe anche contrastare il lavoro nero ed arginare gli straordinari resi spesso invisibili in busta e ricompensati in nero. Il provvedimento riguarda tutti i settori eccezion fatta per quello del turismo, dove la settimana di 40 ore era già stata abolita l’estate scorsa; interessati soprattutto industria, telecomunicazioni, commercio al dettaglio. Dopo la crisi del 2010, la Grecia ha iniziato a registrare costanti crisi di manodopera, anche a causa dei salari molto bassi. La Grecia è già da tempo uno dei Paesi europei in cui si lavora di più. Una ricerca Eurostat indica che un greco su 8 lavora più di 48 ore alla settimana con un impegno medio richiesto di 39,4 ore a settimana.
I sei giorni in Grecia esistevano già, ora sono legge
Tra le varie misure draconiane imposte dagli istituti di credito c’era la richiesta ai greci di lavorare di più. Detto fatto: un report dell’Ocse riferisce che nel 2022 in Grecia si è lavorato in media 1886 ore, contro una media di 1571 ore in Ue. I greci lavorano molto di più rispetto ai loro omologhi nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Germania. Un monte ore che era già superiore alle classiche 40 a settimana, e che spesso avveniva in maniera irregolare. Le nuove norme semplicemente adattano retroattivamente il contesto giuridico alla realtà esistente del mercato del lavoro greco.
Crisi alle spalle: il Pil in Grecia continua a crescere
I difficili anni della crisi sono ormai alle spalle, ora la Grecia sembra dover affrontare problemi contrari. La disoccupazione ha ormai lasciato il posto al problema contrario della mancanza di manodopera. E anche il Pil del paese è tornato a crescere. Nel 2023 il Prodotto interno lordo è cresciuto del 2,2 per cento, bel al di sopra della media europea stimata tra lo 0,8 e l’1 per cento. Sono lontani i tempi in cui la Grecia veniva raggruppata tra i meno virtuosi del Continente con Portogallo, Italia e Spagna nel dispregiativo acronimo di Pigs.