Home Economy Silicon Box, i motivi per cui ha vinto il Piemonte (a cui Zaia non crede)

Silicon Box, i motivi per cui ha vinto il Piemonte (a cui Zaia non crede)

Silicon Box, i motivi per cui ha vinto il Piemonte (a cui Zaia non crede)

Perchè leggere questo articolo? Si farà nel Piemonte e non in Veneto il primo impianto della startup tecnologica Silicon Box. Il governatore Zaia ritiene ci siano stati motivi non solo tecnici. Quali? C’entrano il ministro di Fdi Urso e le elezioni tra un anno…

Un investimento da ben 3,2 miliardi di euro. Una partita che ha visto contrapposte due Regioni guidate dal centrodestra. Il Veneto del leghista Luca Zaia ed il Piemonte del forzista Alberto Cirio. Ma a fare da arbitro è stato il ministero delle Imprese e del Made in Italy guidato dall’esponente di Fratelli d’Italia Adolfo Urso. L’affaire Silicon Box rischia di lasciare strascichi significativi nella maggioranza. Perchè il “Doge” Zaia non ha preso affatto bene la vittoria del Piemonte, che ospiterà nel Novarese il primo impianto europeo di assemblaggio della startup di Singapore specializzata in chiplet con tecnologia innovativa. Un insediamento da 1.600 posti di lavoro.

Le ragioni per cui Silicon Box si insedierà in Piemonte e non in Veneto

“Le ragioni della scelta di Silicon Box sono state comunicate dall’azienda stessa agli uffici della presidenza della Regione Veneto e alle altre Regioni coinvolte lo scorso 28 giugno”, ha spiegato il ministero. Quali queste ragioni? Lo raccontano oggi i quotidiani veneti: un solo proprietario dei terreni, che avrebbe potuto portare a ritardi nell’acquisto dell’area, incertezza sui tempi e maggiore vicinanza ai “partner strategici” del Piemonte. Con una finestra che resta aperta per eventuali future collaborazioni in Veneto: all’area di Vigasio viene riconosciuto il potenziale per divenire un polo attrattivo. Ma non oggi.

La sfida tra Lega e FdI per il Veneto è già iniziata

Zaia non crede però che la scelta sia stata squisitamente tecnica. Prima dell’ufficializzazione della decisione, aveva infatti chiesto: “I dossier siano resi pubblici, perché ho l’impressione che ci siano altri motivi che hanno determinato questa scelta”. Quali questi motivi? C’entrerebbe molto di più la politica che l’economia. Come ricostruisce Enrico Ferro per Repubblica, la cornice sarebbe lo scontro in atto tra Fratelli d’Italia e Lega sulla candidatura alle prossime Regionali in Veneto. I meloniani vogliono un proprio esponente per il dopo-Zaia. E – secondo queste ricostruzioni – non avrebbero voluto regalare al leghista un prestigioso risultato come la Silicon Box a un anno e mezzo dal voto. Da Roma tali illazioni sono state seccamente respinte: “Il Ministero ha operato e opera nell’esclusivo interesse dell’Italia, dei suoi territori, delle sue imprese”. Ma i malumori restano.