Perché leggere questo articolo? Dal 1 luglio il costo di Telepass raddoppia. L’azienda ha previsto una serie di agevolazioni e di sconti per i vecchi e per i nuovi abbonati. Dopo venticinque anni di regime di monopolio esistono alternative nel mondo del telepedaggio. Anche se probabilmente non ve ne siete accorti.
Telepass non è il nome generico di un dispositivo, è proprio il nome dell’azienda. Un po’ come Nutella che è diventato il sostitutivo della crema di nocciole – può capitare di sentire “ho comprato la nutella della Novi”. Così Telepass è diventato nel linguaggio comune è diventato il telepedaggio per antonomasia. Da nome proprio a nome comune. Con qualche contrindicazione. Per cominciare da ieri, i prezzi degli abbonamenti sono aumentati vertiginosamente. Salvo ripensamenti, dettati dal fatto che da qualche tempo Telepass non agisce più in regime di monopolio in Italia. Sinceramente, ve n’eravate accorti?
La stangata di Telepass sugli abbonamenti
I rialzi erano stati annunciati – non senza polemiche già allora – lo scorso aprile. Lunedì primo luglio, proprio alla vigilia del periodo più caldo dell’anno per gli automobilisti, sono scattati. Il piano Telepass Base costerà 3,90 euro al mese: più del doppio rispetto agli 1,83 euro al mese dell’offerta precedente. E il canone dell’offerta Telepass Plus costerà 4,90 euro al mese. Rispetto al piano base, il piano Plus consente di prenotare tramite applicazione e pagare treni, taxi, monopattini, carburante, strisce blu, skipass, voli e molto altro ancora.
Un aumento dei costi che, secondo le stime della stessa Telepass riportate da La Stampa, costerà all’azienda la perdita di mezzo milione di clienti entro la fine dell’estate. Telepass vanta oltre sette milioni di clienti da cui otterrà il doppio dei guadagni ogni mese. Una scommessa rischiosa ma remunerativa. Questo se ovviamente il numero delle disdette non dovesse aumentare. La società è già corsa al riparo dal numero comunque significativo di abbonati che hanno lasciato. Telepass ha offerto un anno di canone gratis ai clienti che telefonano per disdire il servizio.
Un storia italiana
Il marchio più noto del telepedaggio in Europa è un’eccellenza italiana. ll primo prototipo fu sviluppato nel 1987 dal gruppo Olivetti. La presentazione del sistema fu fatta davanti ai direttori della Società Autostrade e dell’Olivetti, battendo sul tempo la Marconi, azienda inglese che, in tempi successivi, fornì la tecnologia delle antenne.
L’Italia è stato il primo Paese al mondo a implementare un telepedaggio completo in autostrade su scala nazionale nel 1989. Il marchio del telepedaggio di Autostrade S.p.A. ora Autostrade per l’Italia, è stato progettato dall’Ing. Pierluigi Ceseri e Ing. Mario Alvisi. Telepass è un marchio registrato di proprietà di Mundys, la vecchia Atlantia del gruppo Benetton. Lo stesso che per anni ha avuto la concessione di Autostrade per l’Italia. Il che apre quantomeno una questione sul regime delle concessioni nel nostro Paese.
Telepass in regime di quasi monopolio
Fino al 2022 Telepass aveva di fatto il monopolio dei device per saltare la fila al casello. Poi sono arrivati UnipolMove e MooneyGo, due competitor altrettanto validi che hanno ampliato il mercato. UnipolMove è la prima alternativa a Telepass ed è stata realizzata dalla compagnia assicurativa UnipolSai tramite la controllata UnipolTech. Teoricamente dunque ci sono due alternative nel mondo del telepedaggio. Anche se guardando un qualsiasi cartellone autostradale verrebbe da dire il contrario.