Perchè questo articolo potrebbe interessarti? Ogni anno la rivista americana Fortune stila il World’s Best Workplaces: la classifica delle 25 migliori multinazionali dove lavorare. Nel 2022 quasi 20 milioni di lavoratori hanno selezionato le migliori aziende del pianeta per benessere, flessibilità ed equità. La palma di miglior posto dove lavorare va a Dhl. Ci sono anche Hilton e Cisco. L’Italia è molto rappresentata.
La multinazionale Dhl, specializzata in spedizioni e logistica, è quella nella quale nel mondo si lavora meglio. Quella che garantisce ai dipendenti maggiore benessere, flessibilità ed equità determinando quindi un livello molto alto di qualità della vita e quindi di felicità. A decretare il successo di questa realtà è l’annuale classifica “World’s Best Workplaces” che nell’edizione 2022 stila la graduatoria delle 25 migliori aziende globali, scelte da 4,5 milioni di collaboratori in rappresentanza di 14,8 milioni di persone impiegate in oltre 8.500 imprese attive in 146 Paesi del mondo.
Le 25 migliori multinazionali del pianeta
Al secondo posto c’è la catena alberghiera Hilton, seguita dal gigante dell’IT Cisco. Seguono Salesforce, Millicom, AbbVie, Deloitte, Hilti, Sc Johnson e Stryker. All’undicesima posizione si trova Teleperformance, seguita da Medtronic, Ey, Vrio: DitectTv & Sky, Sap Se, Scotiabank, Accenture, Nestle, Cadence e Mercado Libre. Gli ultimi cinque posti della classifica sono infine occupati da FedEx, Concentrix, Sopra Steria, Adobe e Bristol-Myers Squibb. Sono queste le realtà nel mondo nelle quali il clima aziendale è più favorevole al lavoro e alla qualità di vita dei dipendenti.
Il principale indicatore preso in considerazione nell’analisi del ranking è il cosiddetto “trust index”, ovvero l’indice di “fiducia”. Raggruppa tematiche quali credibilità, rispetto, equità, spirito di squadra e orgoglio. Qui i World’s Best Workplaces 2022 hanno mostrato in media, nel confronto con le aziende premiate nelle varie classifiche nazionali dei Great Workplaces, risultati migliori in termini di credibilità e rispetto (+6%), equità, spirito di squadra e orgoglio (+5%).
Gli altri indicatori presi in considerazione sono legati al benessere dei collaboratori, garantito attraverso il riconoscimento di benefit unici e speciali. C’è poi la flessibilità che, durante la pandemia, è diventata fondamentale per i dipendenti. Senza dimenticare l’equità, che si collega alla retribuzione del proprio lavoro e alle promozioni professionali.
Le migliori aziende in Italia
Quanto ai dati che riguardano in modo specifico l’Italia, il nostro Paese chiude la top ten mondiale delle nazioni più rappresentate in classifica ed è il terzo Paese europeo, dopo Regno Unito (15) e Francia (11), per numero di filiali premiate (dieci in totale). La classifica nazionale vede al primo posto Micron Semiconductor, seguita nelle prime dieci posizioni da American Express Italia, AbbVie, Con.Te Assicurazioni, Teleperformance, Msd, Bristol-Myers Squibb, Hilton, Esprinet e Kiabi.
“I risultati sono sempre più incoraggianti e ci fanno ben sperare per il futuro poiché le imprese stanno investendo sempre di più sul benessere dei propri collaboratori”. Spiega Beniamino Bedusa, presidente e partner di Great Place to Work Italia. Dai nostri studi emerge che la differenza fra un’azienda eccellente, dove i collaboratori stanno bene e si sentono valorizzati, sta tanto nei cosiddetti aspetti “hard” (quali per esempio profit sharing, opportunità di sviluppo, formazione e crescita, strumenti e risorse) quanto in quelli “soft”, come l’apprezzamento per un lavoro ben svolto, la possibilità di essere se stessi in azienda, la ricerca di suggerimenti e idee, il coinvolgimento nelle decisioni e l’incoraggiamento a trovare un equilibrio fra lavoro e vita privata”.
L’Italia piace alle multinazionali
Un merito particolare va all’Italia, terzo Paese europeo più rappresentato per numero di filiali nazionali premiate. “Ci riempie di orgoglio, a dimostrazione del fatto che le nostre imprese stanno investendo sempre di più sul benessere dei propri collaboratori e che sono assolutamente competitive rispetto alle migliori aziende a livello globale”, conclude Bedusa.