Home Economy L’Europa attende il “piano Draghi”: prove generali per gestire il Trump 2.0?

L’Europa attende il “piano Draghi”: prove generali per gestire il Trump 2.0?

L'Europa attende il "piano Draghi": prove generali per gestire il Trump 2.0? biden

Il rapporto sulla competitività europea a cui Mario Draghi sta lavorando preparerà l’Europa a una fase di crescente rivalità geopolitica ed economica tra potenze, ivi inclusa la possibilità che tra le due sponde dell’Atlantico si aprano faglie sempre più ampie di quelle attuali. E che la corsa degli Usa a egemonizzare gli investimenti industriali nelle nuove frontiere tecnologiche possa trasformarsi in rivalità commerciale e tariffaria se il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca dovesse concretizzarsi.

L’agenda Draghi alla prova degli Usa

Politico ha dedicato all’imminente pubblicazione del rapporto commissionato a Draghi da Ursula von der Leyen, che mira a confermarsi alla guida della Commissione Europea, un’ampia analisi. “L’anno prossimo, l’UE rivedrà le sue norme sui sussidi, che potrebbero gettare le basi per una politica industriale più coordinata”, ha analizzato la testata americana avente anche un’edizione paneuropea basata a Bruxelles. In tempi di elezioni, in Europa come negli Usa, è un messaggio importante: “

La prospettiva della rielezione dell’ex presidente Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti incombe anche sul dibattito europeo, inclusa la sua proposta di tariffe generalizzate del 10%, che potrebbero portare a una più netta divergenza nelle politiche”. Draghi è un convinto assertore della complementarietà economica, finanziaria e geopolitica tra Europa e Usa e, anzi, il suo governo in Italia ha lavorato per ancorare nelle grandi filiere, dalla difesa all’energia passando per le tecnologie critiche, l’Italia e l’Europa a Washington in un’ottica di complementarietà.

Usa e Europa al bivio

Ma cosa potrebbe succedere se gli Usa continuassero nel loro solipsismo industriale, peraltro ribaltando quei programmi come l’Inflation Reduction Act che perlomeno causano uno spin-off in termini di ritorni tecnologici sulla transizione energetica e benefici di bilancio per le imprese europee che partecipano ai programmi Usa? Per Politico, se le azioni di Biden dovessero proseguire un’Europa competitiva sarebbe non solo una rivale commerciale: gli Usa nei settori strategici cercano “catene di approvvigionamento ridondanti costruite dai propri alleati”, che “potrebbero essere un risultato utile, dato che Washington cerca sia affidabilità che sicurezza” negli approvvigionamenti.

Ma, in una logica duale, il piano Draghi per parlare di come rilanciare con fondi comuni e nuovi programmi l’industria europea, che potrebbe essere l’agenda della prossima Commissione, e fornire una traccia per gestire un’offensiva commerciale e daziaria del Trump 2.0. Del resto, a chi affidarsi di più certo nella comprensione degli Usa di chi è apertamente filo-americano e ben inserito oltre Atlantico come Draghi? Dal report capiremo in che misura si sta per andare verso una fase di integrazione o competizione tra i due motori dell’economia occidentale.