Perché leggere questo articolo? Come ampiamente previsto, le primarie statunitensi si sono concluse con un risultato scontato. Così come è successo nel 2020, anche le presidenziali del 2024 vedranno scontrarsi Joe Biden e Donald Trump. Gli elettori però non sembrano entusiasti di questa scelta. Biden, considerato troppo anziano, cerca di difendersi dal report del procuratore Hur. Trump nel frattempo promette di liberare gli “ostaggi” del 6 gennaio se dovesse essere rieletto a novembre.
Se già all’inizio delle primarie il risultato era scontato, adesso è ufficiale. Il presidente Joe Biden e l’ex presidente Donald Trump hanno ufficialmente conquistato le nomine presidenziali dei loro partiti a seguito delle vittorie decisive negli stati della Georgia, Mississippi e Washington. Se la strada di Trump sembrava spianata nonostante i procedimenti giudiziari e la presenza dell’avversaria repubblicana Nikki Haley, quella di Biden invece ha dovuto fare i conti con altre difficoltà. Non solo i problemi di memoria e di età (se dovesse vincere le presidenziali terminerebbe il suo mandato a 85 anni). Ha anche ha dovuto fare i conti con una serie di proteste interne dei suoi stessi elettori non particolarmente soddisfatti dalle sue politiche troppo accomodanti nei confronti di Israele.
I candidati che non entusiasmano gli elettori
Quello che è chiaro è che Biden e Trump sono i vincitori in una serie di primarie di basso profilo. Per la prima volta dal 1912, due presidenti si scontreranno per un secondo mandato alla Casa Bianca. La scelta dei candidati però non entusiasma gli elettori di entrambi i partiti. Relativamente pochi americani sarebbero entusiasti di un revival del 2020 tra il presidente Joe Biden e Donald Trump. Un sondaggio ha dimostrato però che più repubblicani sarebbero soddisfatti di avere Trump come loro candidato rispetto ai democratici con Biden come loro portabandiera.
Il report di Hur non soddisfa né i democratici né i repubblicani
A complicare la situazione di Biden – considerato troppo anziano da gran parte degli elettori statunitensi – è stato il report dell’ex procuratore Robert Hur. Il report, che accusava il presidente di essersi deliberatamente appropriato di documenti classificati, l’aveva descritto come “un uomo anziano e con problemi di memoria“. Biden, a tali accuse, aveva risposto mettendo a tacere qualsiasi problema sulla sua età. “La mia memoria è a posto: guardate quello che ho fatto da quando sono presidente”.
L’ex procuratore Hur martedì 12 marzo ha testimoniato davanti alla commissione giudiziaria della Camera. Attaccato da entrambe le parti, Hur ha provato a difendere il suo rapporto. “La mia valutazione sull’importanza della memoria del presidente era necessaria, accurata e giusta. Non ho mitigato la mia spiegazione. Né ho denigrato ingiustamente il presidente. Ho spiegato al segretario alla Giustizia la mia decisione e le ragioni che mi hanno portato al giudizio. Questo è ciò che dovevo fare”, ha dichiarato. Le conclusioni dell’ex procuratore non sono piaciute ai democratici che lo considerano troppo di parte dopo aver dichiarato di essere iscritto al Partito Repubblicano. Ma neanche gli stessi esponenti del GOP le hanno apprezzate forse perché si aspettavano il candidato democratico alla Casa Bianca incriminato così come Trump fu incriminato per i documenti riservati trovati nella sua residenza di Mar A Lago.
Trump: “Libererò gli ostaggi del 6 gennaio”
Trump intanto festeggia la tanto attesa candidatura per tornare alla Casa Bianca. Sul suo social Truth l’ex presidente si è lasciato andare a dichiarazioni che hanno fatto discutere. “Il mio primo atto come prossimo Presidente sarà quello di chiudere il confine, “Drill, baby, drill” e liberare gli ostaggi del 6 gennaio ingiustamente imprigionati!”, ha dichiarato. Lo slogan “Drill, baby, drill”, diventato popolare nella campagna presidenziale repubblicana del 2008, fa riferimento alle trivellazioni per estrarre gas e petrolio. Per quanto riguarda i fatti successi il 6 gennaio al Campidoglio di Washington DC, è la prima volta che Trump fa riferimento al rilascio degli imputati come priorità del primo giorno. Negli anni l’ex presidente ha ripetutamente invitato Biden a liberare gli imputati del 6 gennaio. Con queste dichiarazioni ha lasciato intendere che probabilmente concederebbe la grazia a un gran numero di loro se fosse eletto a novembre.