Perché leggere questo articolo? L’aborto è un diritto fondamentale per il Parlamento europeo. L’esponente della Lega e già senatore Simone Pillon esprime il suo dissenso ai microfoni di true-news.it: “Mi auguro che questa mossa pubblicitaria finisca nel silenzio e si ritorni a sostenere la vita umana”. L’intervista
“Una macronata contro la vita umana e pro eutanasia demografica”. Commenta così Simone Pillon, interpellato da true-news.it in merito alla decisione del Parlamento europeo di inserire l’aborto nella Carta dei diritti fondamentali. Secondo l’esponente della Lega e già senatore, si tratta di una “mossa pubblicitaria che non ha alcuna funzionalità giuridica. Un tentativo ideologico di mettere a tacere il dissenso a scapito di vite umane innocenti”.
L’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE. Avvocato Pillon, lei cosa ne pensa?
A me sembra essenzialmente una macronata. Un tentativo ideologico di mettere uno specchietto per le allodole, come se oggi in Europa, purtroppo, fosse impossibile abortire. In tutti i Paesi dell’Ue, con forse la lodevolissima eccezione della Polonia e di Malta, si può tranquillamente farlo e nessuna donna ha potuto dire di non esser stata accolta nelle strutture dedite a questo tipo di attività. La verità è che si vuole cancellare ogni forma d’obiezione di coscienza, imponendo l’aborto come pensiero unico e mettendo a tacere il dissenso. La mia impressione è che ci sia preoccupazione per quanto sta succedendo negli Stati Uniti, dove invece c’è un grande risveglio della coscienza popolare. E dove le legislazioni dei vari Stati si stanno facendo sempre più restrittive perché non si possono togliere di mezzo le vite umane innocenti.
Cosa risponde a chi sostiene che si tratta di una decisione storica che tutela la salute delle donne?
La salute della donna viene tutelata in primo luogo garantendole di poter vivere la gravidanza in sicurezza fisica ed economica. Nella mia esperienza non ho mai sentito nessuno lamentarsi di aver dato alla luce un figlio, al contrario di chi invece ha abortito e ha sofferto di depressione, sensi di colpa e di tutti quegli effetti collaterali che ne conseguono.
Per modificare effettivamente il trattato servirà il via libera unanime di tutti gli Stati Membri. Secondo lei avverrà?
La mossa del Parlamento europeo è pubblicitaria e reclamistica. Non ha nessuna funzionalità di carattere strettamente giuridico. Sono convinto che finirà tutto nel silenzio e auspico che gli Stati membri non saranno disposti a recepire un’indicazione del genere. Secondo me tra pochi giorni assisteremo a un notevole cambio di maggioranza nel Parlamento europeo e mi auguro che decisioni scellerate come queste vengano presto cancellate e si torni a sostenere la vita umana sempre.
Il Parlamento europeo ci aveva già provato nel 2022. Secondo lei è una presa di posizione politica e ideologica?
Sì, ci avevano già provato. Fa parte di quei provvedimenti che la Sinistra doveva assolutamente far passare a fine legislatura per avere le bandierine da usare in campagna elettorale. L’aborto è uno dei mantra del pensiero unico. Si tratta di biopolitiche dal basso costo che fanno cassetto. Vien da rimpiangere quando i comunisti erano proletari e quando sostenevano la famiglia e la vita dei figli. Non come gli attuali finti comunisti “liberal” che si riempiono la bocca di giustizia sociale e non sanno più distinguere un maschio da una femmina.
Questa decisione sull’aborto non potrebbe ridurre la piaga degli aborti clandestini?
La fandonia degli aborti clandestini è una bugia che viene reiterata e usata per giustificare le leggi sull’aborto. La clandestinità di questa pratica continuerà ad esserci. Pensiamo, ad esempio, alle straniere che non si fidano del servizio italiano perché non vogliono essere censite, o alle questioni di termine di chi vuole abortire al quarto o quinto mese di gravidanza. Il vero problema è che se legittimiamo l’aborto non facciamo altro che indicarlo come una pratica corretta e benefica incrementandone il numero.
Che effetti potrebbe avere invece sulla società italiana?
Potrebbe influire sull’attuale crisi demografica. Stiamo parlando di 6 milioni di bambini morti dal 1978 ad oggi solo in Italia. Con il calo delle nascite che c’è in atto non possiamo permetterci questo tipo di numeri. Fosse anche solo un discorso utilitaristico, senza poi parlare della sacralità e dell’immensa dignità della vita umana. L’aborto ha sicuramente influito su questa cultura della morte che ci sta portando all’estinzione per eutanasia demografica.