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Armi in Ucraina, Camporini: «Italia ha pulsioni filorusse»

Armi in Ucraina, Camporini: «Italia ha pulsioni filorusse»

Il Parlamento Europeo ha votato in sessione plenaria una risoluzione per rinnovare in maniera permanete il sostegno economico e militare all’Ucraina da parte di tutti gli Stati membri.

Purché si tratti di una sorta di “preferenza”, in quanto la decisione finale spetta alla Commissione, non sono mancate le indecisioni e i dietrofront dell’Italia a riguardo.

La risoluzione composta da 25 articoli ha fatto vacillare destra e sinistra italiana sul punto numero 8, quello che autorizza l’esercito ucraino ad utilizzare armi occidentali per colpire il territorio russo a scopi difensivi. Fratelli d’Italia e Lega si sono uniti nella contrarietà della misura, mentre Forza Italia si è spaccato in due: nonostante il no del leader Tajani sull’utilizzo delle armi nostrane sul suolo russo, Massimiliano Salini e Marco Falcone hanno invece optato per il sì, creando qualche imbarazzo per gli azzurri.

Pd, 5stelle e Sinistra Italiana hanno votato no, anche se i dem si sono spaccati quasi a metà: 9 no sotto consiglio di Schlein, e 8 sì.

Il punto 8 è stato comunque approvato con 377 voti favorevoli, 191 contrari e 51 astenuti.

A creare imbarazzo nella scena italiana è stato il voto sul testo finale della risoluzione, che ovviamente include l’annoso capitolo. Forza Italia, Fratelli d’Italia e Pd hanno votato a favore del testo, contraddicendosi in pieno su quanto deciso in precedenza.

Ne abbiamo parlato con il generale dell’Aeronautica Militare Vincenzo Camporini: «Una confusione assoluta, negare la possibilità di difendersi agli ucraini sarebbe vergognoso». L’intervista.

Generale Camporini, come reputa la confusione italiana sul voto per la difesa Ucraina?

Una confusione assoluta, dove i partiti italiani sono rimescolati dal punto di vista anche ideologico, con la sinistra che ha votato esattamente come ha votato il resto della destra europea, che mi sembra piuttosto importante.

Perché questo breve dietrofront dei partiti?

Io non faccio parte di quei partiti ma di Azione, che ha un atteggiamento assolutamente coerente e lo sta mantenendo fin dall’inizio di questa situazione.

Ci sono evidentemente delle pulsioni filorusse un po’ dappertutto. C’è sicuramente qualcuno che ha un’idea molto romantica del pacifismo, che lo porta a guardare sempre con scetticismo a qualsiasi tipo di operazione militare, anche quelle che vengono prodotte per alta difesa.

In realtà, il voto al Parlamento europeo è un voto puramente di valore politico, si tratta di una preferenza che non ha capacità di governo.

Cosa vorrebbe dire a coloro che si sono detti contrari?

Voi non avete votato per non consentire agli ucraini di sparare aldilà del confine, voi avete votato per consentire alla Russia di sparare impunemente sull’Ucraina, complimenti.

Data la sua esperienza, in che scenario vede più possibile un’escalation?

Smettendo di fornire questo supporto. È chiaro che a questo punto l’Ucraina non avrebbe più le risorse per poter resistere a questa aggressione. Sarebbe una decisione, mi consenta, vergognosa.

Quindi il pericolo è minore approvando una risoluzione del genere?

Se vogliamo continuare a farci ricattare dalla Russia, facciamolo. Il problema è far capire alla Russia che la posizione occidentale è una posizione ferma, determinata e che non è soggetta ai timori di un’opinione pubblica che spesso è malinformata.

La via diplomatica è ancora percorribile? Ci sono le intenzioni da parte dell’Europa e degli Stati Uniti?

L’intenzione c’è sempre stata. L’importante è che, come si dice in inglese, “you need two to tango”, hai bisogno di due persone per ballare il tango e per negoziare. E quando la posizione negoziale di Putin è che lui è disposto a sedersi intorno a un tavolo purché tutte le sue richieste vengano accolte, non si fa molta strada.