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Esodo Azione, Cattaneo (Forza Italia): “Pronti ad allargarci”

Esodo Azione, Cattaneo (Forza Italia): "Pronti ad allargarci"

Azione perde i pezzi. A dare il via al dietrofront del partito guidato da Carlo Calenda è stato il vicesegretario Enrico Costa, che ha aderito a Forza Italia. Lo hanno seguito anche la vicesegretaria Mariastella Gelmini, Giusy Versace e la presidente Mara Carfagna, ritenendo la virata a sinistra fuori dalla loro idea originaria del partito. L’abbandono di figure di rilievo potrebbe presagire un’unione più ampia, tra Azione e altri partiti del centrosinistra. Ma anche di ulteriori transfughi del partito di Calenda e il centrodestra. Ne abbiamo parlato con Alessandro Cattaneo, vicecoordinatore di Forza Italia. “Azione? Noi siamo lo spazio perfetto tra Meloni e Schlein, io vedo un’opportunità“. L’intervista.

Cattaneo, Azione sta perdendo pezzi, che succede secondo lei?

Io credo che Azione sconti un po’ l’equivoco del da che parte stare. Appare che l’ultima svolta guardi a sinistra; che poi è una sinistra però radicale, l’idea di Schlein è molto lontana anche solo dai valori centristi.

E quindi questo trascina la prospettiva degli elettori e dei dirigenti di azione da quella parte. Questo evidentemente crea una fattura al centro. Noi di Forza Italia, che presidiamo il centro come nessun altro, lo dicono i numeri, dobbiamo continuare quel lavoro di allargamento, perché tra Meloni e Schlein c’è un grande spazio. Quello spazio siamo noi, adesso a maggior ragione che Calenda si sposta e si schiaccia su Schlein.

Quindi, io vedo un’opportunità e anche temi da discutere, come stiamo facendo da diverso tempo. In questo modo rafforziamo ancora più la nostra vocazione liberare in economia, e anche, perché no, di continuare a parlare di diritti e di certi valori.

Gelmini, Carfagna e Versace hanno lasciato Calenda. Potrebbero fare un ritorno tra gli azzurri? Il partito riaccoglierebbe loro volentieri?

È un momento in cui Forza Italia è attrattiva, ma lo è su temi e valori di esperimento. Come sempre, ciò che determina queste scelte deve essere solo la prospettiva politica, lontana da personalismi. Il leader Tajani prenderà le decisioni migliori in un clima costruttivo.

Il campo largo riuscirà a trovare una quadra per dare fiducia al suo elettorato?

Temo che possa trovare una squadra solo come ha sempre fatto la sinistra, ovvero in nome dell’essere contro il centrodestra. Ho dubbi, anzi ho certezze. Tra di loro non hanno proprio nulla in comune e quindi non farebbero strada. Da un lato c’è centrodestra solido che esiste da 31 anni e dall’altro c’è l’eterna sinistra che ciclicamente prova a mettere insieme tutto il suo contrario senza però poi raggiungere il risultato.