Perché questo articolo potrebbe interessarti? In Germania è dato per scontato il boom di Afd alle prossime Europee, in contrapposizione invece all’indietreggiamento in Italia degli alleati della Lega. Il ricercatore Trupia a true-news.it: “La guerra in Ucraina ha spaccato la Germania”.
È stata ribattezzata da alcuni come “soluzione Inter”: guardando in una cartina geografica la diffusione delle preferenze elettorali in Germania, il Paese risulta colorato di nerazzurro come la squadra di calcio milanese. Da una parte ci sono i lander neri, con riferimento ai colori della Cdu, il partito cristiano democratico tedesco, dall’altra ci sono i lander azzurri. Ossia quelli in cui a essere in vantaggio è l’Afd, la formazione di estrema destra accreditata di un autentico boom elettorale.
Il prospettato successo azzurro, ha alimentato la sensazione secondo cui alle prossime Europee la destra cosiddetta “sovranista” otterrà un’importante avanzata all’interno del parlamento di Strasburgo. La situazione in Germania si contrappone a quella in Italia: l’Afd fa parte del gruppo europeo Identità e Democrazia, quello che include la Lega. Ma il partito di Salvini, rispetto a cinque anni fa, è dato in caduta libera.
Una Germania nuovamente spaccata tra Est ed Ovest
C’è un’importante sorpresa nel guardare la cartina con espressi i vari sondaggi elettorali. A essere colorata di azzurro è l’area che corrisponde esattamente all’ex Repubblica Democratica Tedesca. In poche parole, voterà a destra chi ha vissuto fino a 30 anni fa sotto il comunismo: “Può sembrare paradossale – dichiara a true-news.it una fonte diplomatica che lavora all’ambasciata di Berlino – ma in realtà la Germania sta vivendo un periodo molto critico e sono emerse antiche spaccature e divisioni”.
La prima, per l’appunto, è quella tra ovest ed est. Una spaccatura soltanto in parte mitigata dall’avvento di Angela Merkel, cancelliere dal 2005 al 2021 e nativa proprio dell’ex Germania Est, la quale per via delle sue origini e delle sue politiche ha provato a togliere quel senso di abbandono insito tra i tedeschi un tempo oltre cortina.
“Oggi però è diverso – ha proseguito la fonte – la crisi economica, l’era post Merkel e post covid hanno riconsegnato alla realtà una Germania orientale che è tornata a sentirsi emarginata”. I tedeschi dell’est chiedono maggior rigore sull’immigrazione e pugno duro contro le politiche dell’Europa: due argomenti di cui l’Afd si fa garante, ottenendo così a fiducia da parte degli elettori.
Società tedesca lacerata dalla guerra in Ucraina
Le spaccature sociali in Germania hanno origini remote, ma i sintomi appaiono recenti. Gli eventi internazionali, qui più che altrove, hanno un impatto notevole: “La guerra in Ucraina – spiega il ricercatore Francesco Trupia – ha lacerato la società tedesca, come in molti altri casi in Europa”. Questo perché Berlino era il Paese che più commerciava con la Russia e che dal gas russo ha ottenuto linfa per la propria economia.
Le sanzioni e la fine dei ponti con Mosca, hanno creato non poco turbamento in un’opinione pubblica che, contestualmente, assisteva all’avanzata di un rallentamento economico ben avvertito nelle tasche dei cittadini: “L’Afd – ha spiegato ancora Trupia – è uno dei tanti partiti esposti alla propaganda russa e alla strategia del Cremlino di comunicare una certa visione dell’Europa corrotta dalle istituzioni atlantiche, la Nato in primis, e nella giustezza nella guerra contro l’Ucraina”.
Dunque, la formazione collegata a Identità e Democrazia garantisce tra le altre cose una lotta senza quartiere all’attuale sistema europeo, concepito e recepito come corrotto e come ben lontano dalle problematiche delle regioni periferiche. Questo spiega quindi ancora una volta come mai l’Afd sta prendendo sempre più piede nei lander orientali, senza sottovalutare ovviamente l’avanzata rimarcata a ovest dove però, almeno per il momento, il malcontento viene intercettato dalla Cdu.
L’Afd sale, la Lega scende
Guardando i sondaggi nella loro interezza, ci si accorge che l’intera coalizione di governo appare molto debole e questo a livello nazionale e non solo regionale. La Spd, partito del cancelliere Olaf Scholz, è data per le Europee al 17%. Più in basso, giusto per attuare un paragone con l’Italia, degli alleati del Pd accreditati del 19/20% nel Bel Paese. Spd e Pd siederanno assieme nel gruppo socialista, gli stati d’animo dei due rispettivi raggruppamenti saranno quindi molto diversi.
I Verdi, altro partito di governo, sono al 12% e infine i Liberali, i quali siederebbero in Europa con Renew e dunque con i corrispettivi italiani rappresentati dalle liste di Calenda e del due Renzi/Bonino, potrebbero ottenere un risicato 6%. Il primo partito invece dovrebbe essere la Cdu, attualmente all’opposizione a Berlino: la formazione facente parte della famiglia dei popolari europei, a cui appartiene Forza Italia, viaggerebbe intorno al 29%.
L’Afd si piazzerebbe al secondo posto, un record per la giovane formazione tedesca: i sondaggi danno il partito al 25%, un incremento notevole rispetto alle europee del 2019. A Strasburgo, gli eurodeputati dell’Afd siederanno con quelli della Lega e, tra gli altri, anche gli esponenti francesi del partito di Marine Le Pen.
Mentre i tedeschi azzurri arriveranno in Europa forti di un successo locale ampiamente pronosticato, i “verdi” italiani della Lega, al contrario, vedranno diminuire notevolmente i propri seggi nell’emiciclo continentale e quindi anche il proprio peso nel gruppo. Circostanza che, sotto il profilo politico, potrebbe creare ulteriori imbarazzi a Matteo Salvini.