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Europee 2024. Pedullà (M5s): “Non candidiamo nani e ballerine. Il vento di Meloni è finito”

Pedullà Europee

Perché leggere questo articolo? Mancano pochi giorni e gli italiani saranno chiamati alle urne per le elezioni europee. “Quella dell’Europa è una sfida importante per i cittadini perché siamo sull’orlo di un’escalation militare”. Queste le parole di Gaetano Pedullà, giornalista e saggista, candidato alle europee del Movimento 5 Stelle nella circoscrizione Nord Ovest. L’intervista

L’importanza delle sfide europee tra guerra e transizione ecologica

Anche se odio dirlo, siamo in una situazione di terza guerra mondiale”, afferma allarmato Pedullà. Quella europea quindi è una sfida fondamentale secondo il giornalista. “È importante per i cittadini perché siamo in una situazione di estrema emergenza dal punto di vista militare e perché abbiamo grandi sfide europee che ci aspettano”. 

Le sfide di cui parla Pedullà sono quelle di più estrema attualità. “Rischiamo di fermare la grande transizione ecologica e digitale avviata trasformandola in una transizione militare e delle armi”. Dell’Europa ci sarà sempre più necessità. “Riuscire a rappresentare i nostri interessi in modo forte a Bruxelles ci permette di guardare ad una crescita del nostro paese dentro una crescita europea”, ha aggiunto.

L’importanza della pace

In occasione di queste europee, il logo del Movimento 5 Stelle si è arricchito di un simbolo in più. Ed è l’hashtag #Pace. Per lo stesso Pedullà rimane la priorità assoluta. “Senza la pace non si può fare niente”. E la guerra è più vicina di quanto ci immaginiamo. “Non ce ne rendiamo conto ma a poco più di un’ora da noi c’è una guerra in corso”, ha dichiarato.

La pace, secondo Pedullà è necessaria anche per altri motivi. “Senza la pace non è pensabile che scendano i prezzi dell’energia, quelli delle bollette e dei mutui. Sostanzialmente senza la pace è inevitabile un processo che ci sta riportando su un percorso di austerità”.

Pedullà: “Il Movimento farà bene nonostante condizioni svantaggiose”

Secondo gli ultimi sondaggi pre europee, pubblicati a fine maggio, il Movimento 5 Stelle oscillava tra il 15% e il 16%. Percentuali che però Pedullà prende con le pinze. “Nelle elezioni europee in genere c’è un’oscillazione rispetto a questo dato ma il Movimento punta a fare bene nonostante alcune condizioni di partenza svantaggiose”.

Condizioni che il saggista dice che il Movimento si porta dietro da tanto tempo. “Mi riferisco al racconto che si fa quotidianamente da anni del Movimento come amico dei fannulloni e nemico delle imprese”. Frasi che Pedullà trova estremamente sbagliate. “In realtà non c’è nulla di più falso ma soprattutto in alcune aree del nord questo concetto si è radicato in molti elettori”, ha affermato.

La “truffa” del candidare i leader politici alle europee

Riguardo la scelta di candidare i leader dei partiti, Pedullà è in linea con le idee del suo partito. “La candidatura di leader che non andranno un giorno a Bruxelles è l’ultima truffa di un elenco infinito a cui ci hanno abituato i nostri partiti e che non rispetta gli elettori”. La scelta quindi di non candidare Giuseppe Conte non è arrivata dal partito, ma dal presidente stesso “che coerentemente con la linea del Movimento che non vuole ingannare nessuno, ha deciso di non candidarsi”. 

Un altro principio che il giornalista tende a sottolineare è quello di “non passare da un’assemblea all’altra”. Tutto questo fa parte di una “coerenza dei principi” con la quale il Movimento 5 Stelle si presenta agli elettori. “Tra l’altro”, aggiunge, “ci hanno detto che non abbiamo candidati famosi”. Anche questo andrebbe contro i principi del Movimento. “Se portassimo nani e ballerine saremmo come gli altri e noi non siamo come gli altri”.

Pedullà: “Il campo progressista farà il possibile per fermare il vento di destra”

Il presidente Conte ha inoltre ribadito come il vento di Giorgia Meloni sia finito. Affermazione che Pedullà condivide con convinzione. “Il vento della Meloni è finito e finirà ancora più visibilmente nei prossimi mesi già a partire dalla prossima manovra finanziaria quando diventerà evidente che gran parte delle promesse elettorali erano parole al vento”, ha affermato.

La situazione non è tanto differente a Bruxelles. “In Europa c’è un vento delle destre che non hanno abbandonato i loro “ismi”. Nazionalismi, sovranismi, fascismi e nazismi”. Ma la destra troverà in Europa anche tante forze progressiste. “Ritengo che le forze di destra pur aumentando non diventeranno fondamentali e non entreranno in un prossimo governo europeo”. E Pedullà si mette in prima linea su questo. “Noi per lo meno che siamo saldamente in un campo progressista faremo il possibile affinché questo non accada”, ha concluso.