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Extraprofitti, Squeri (FI): “Lega, facile attaccare le banche, ma la tassazione è fuori discussione”

Extraprofitti, Squeri (FI): “Lega, facile attaccare le banche, ma la tassazione è fuori discussione”

Il deputato di Forza Italia Luca Squeri: “Il concetto di extra profitto è un concetto aleatorio, fuori da quella che noi riteniamo un’impostazione corretta. Ma le banche devono dare il loro contributo”

Lega e Forza Italia, lo scontro interno al centrodestra continua. L’ultimo motivo del contendere è il Documento programmatico di bilancio, che verrà discusso martedì sera in Consiglio dei ministri. La maggioranza si è spaccata sul tema delle risorse necessarie a completare le coperture di una Manovra che si aggirerebbe intorno ai 24 miliardi di euro. In particolare, i due partiti si sono scontrati sugli extraprofitti delle banche.

Per il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, “negli ultimi due anni, a causa dell’ingiustificato e folle rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce, i primi sette istituti di credito italiani hanno quasi raddoppiato gli utili: +93%. È quindi giusto ed equo – ha sottolineato ad Affaritaliani.it – che siano loro, ora, a contribuire per redistribuire la ricchezza e favorire non solo le classi meno agiate del Paese, ma anche la crescita economica”. Tuttavia, per il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, non sarebbe la procedura corretta: “Tassare gli extraprofitti è una roba da Unione Sovietica. Non possiamo pensare di fare la guerra alle banche, che comunque devono fare un contributo, concordato col governo, e dire come possono aiutare”.

Sul tema abbiamo interpellato Luca Squeri, deputato di Forza Italia. Che ribadisce: “Tassare gli extraprofitti? Per noi è fuori discussione”. L’intervista.

Squeri, un suo commento sulla proposta della Lega di tassare gli extraprofitti delle banche?

La posizione di Forza Italia è chiara. Il concetto di extra profitto è un concetto aleatorio, fuori da quella che noi riteniamo un’impostazione corretta, cioè che i profitti debbano essere tassati. Quand’è che un profitto diventa extra o altro? Detto questo, c’è in atto un confronto sulla sostanza di come ogni settore, che magari ha possibilità di spazi di manovra che possano beneficiare le dinamiche del bilancio dello Stato, possa dare un contributo. Ecco che in questo caso le banche sono al tavolo per dare la propria disponibilità sotto forma di meccanismi ancora da individuare.

Quale sarebbe secondo lei, una soluzione più adeguata?

Non sono un tecnico, però per esempio ci sono banche che hanno dei processi di ammortamento che potrebbero anticipare rispetto a un decorso che attualmente sarebbe più morbido. Potrebbero anticiparlo per appunto beneficiare le casse dello Stato in un momento di particolare criticità.

Lega e Forza Italia sembrano sempre più lontane. È così?

Se si leggono le pagine dei giornali, si direbbe di sì. Noi non ci siamo distanziati, noi rimaniamo fermi sulle nostre posizioni, che dal punto di vista economico sono liberali, di libero mercato, di sostegno al mondo produttivo e finanziario. Tasselli fondamentali per il Paese perché contribuiscono ad affrontare i tanti problemi che ci sono. Non sono settori da attaccare. Chiaro che è facile dire “andiamo contro le banche”. Le banche sono un tassello fondamentale della struttura economica del Paese. Vanno chiamate a dare il loro contributo, ma dentro un perimetro che non vada oltre quelli che sono i perimetri di coerenza liberale. Ripeto, qualcuno mi dica cos’è l’extraprofitto. Quando scatta? Se qualcuno ha un profitto maggiore rispetto all’anno precedente, pagherà tasse maggiori rispetto all’anno precedente. L’extraprofitto è veramente una forzatura delle regole distante da noi e dal nostro sostegno.