Home Esclusiva True Franco Cardini fa da mediatore. “Stimo Canfora ma Meloni non è neonazista”

Franco Cardini fa da mediatore. “Stimo Canfora ma Meloni non è neonazista”

Cardini

Perché leggere questo articolo? Nuove polemiche sulle dichiarazioni del professore Luciano Canfora contro Giorgia Meloni. True-News.it ha intervistato lo storico Franco Cardini, amico dei due diretti interessati.

Il professore Luciano Canfora ha accusato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni di essere “neonazista nell’anima”. Immediata la risposta della premier che ha reputato “inaccettabili” le dichiarazioni dello storico e saggista e ha provveduto a querelarlo. True-News.it ha intervistato uno dei più importanti storici italiani, Franco Cardini, amico dei due diretti interessati, sulle dichiarazioni di Canfora e su come questa questione potrebbe essere risolta.

Cardini: “Due grandi amici ma termine di Canfora eccessivo”

Lei sta parlando di due carissimi amici personali. Il fatto che siano in questo momento su due linee opposte mi dispiace”, ha esordito Cardini. Il professore e accademico è un caro amico di Luciano Canfora e della leader di FdI Giorgia Meloni. “Io sono d’accordo su moltissime cose che dice il professor Canfora e sono d’accordo con alcune cose che dice la presidente Meloni, per esempio sulla necessità di una maggior solidarietà a livello nazionale e di una rinascita della dignità nazionale”. Questo trovarsi su due fuochi non lo risparmia da giudizi sulla frase dello stimato professore. “Mi dispiace molto che uno abbia detto dell’altro una cosa che io ritengo eccessiva. Non trovo nessun aspetto nella mentalità di Meloni che possa meritate l’aggettivo neonazista”, ha dichiarato.

Cardini non trova nessun accenno a simpatie neonaziste nella premier. “Di tutte queste cose non trovo traccia in Giorgia Meloni. Così come non trovo tracce di simpatie per una qualche forma di totalitarismo e questo lei lo ha sempre sottolineato”. La considera piuttosto “una donna d’ordine”.

Canfora e la “scivolata” lessicale

“Il nazional socialismo è stato un movimento totalitario come lo è stato lo stalinismo”, ha affermato lo storico a True-News.it. “Quindi certe propensioni e certe simpatie del professor Canfora per la figura di Stalin rendono molto più vicino al totalitarismo il suo pensiero rispetto a quello di Meloni”. Tutto, secondo Cardini è partito da un malinteso. “Può darsi che Canfora, che solitamente si esprime con grande proprietà di linguaggio, questa volta abbia sbagliato approccio”. 

L’aver appiccicato questo aggettivo alla presidente del Consiglio secondo Cardini è “stata una scivolata del suo abituale lessico molto attento e preciso. Non a caso è uno dei più grandi filosofi al mondo”, ha aggiunto. 

Cardini: “Movimento Sociale escludeva la questione totalitaria”

È tutto una problema di linguaggio. “Secondo me si è espresso male alludendo a quello che è a mio avviso una latente forma di simpatia almeno per alcuni aspetti ad alcune politiche del fascismo”, come ad esempio quelli della politica sociale. Secondo lo storico questo non significa essere neofascista ma “ormai il nostro linguaggio ordinario è diventato così rozzo e grossolano che noi non amiamo né le articolazioni né le sfumature che è esattamente quello che rende interessante il discorso politico”.

Quello di Canfora, secondo Cardini, è un discorso storico. Discorso che però non condivide. “Io provengo dalla stessa linea di Giorgia Meloni. Sono stato nel movimento sociale dal 1953 al 1965 e lo conosco dall’interno”. L’affiliazione diretta dalla Repubblica Sociale c’era ma “c’era in un modo che escludeva abbastanza fortemente la questione totalitaria”. 

Cardini: “Nessuna affiliazione diretta col nazismo”

L’affiliazione diretta dal nazismo però lo storico non la vede. “Il tempo è passato, le fasi politiche sono state molte, tutta quell’aria neofascista è stata sempre oggetto di molte critiche e di molti attacchi”, ha dichiarato. Canfora però, a detta di Cardini, “è un uomo troppo colto e intelligente per non sapere queste cose”. Quindi l’accademico non si riconosce in tutte queste cose. “E nemmeno la Meloni”.

Il problema è che questa polemica è toccata a “due persone che sono al top. Giorgia Meloni al top politico e Luciano Canfora al top culturale e intellettuale con un grande impegno in politica”. 

I metodi alternativi per chiudere la polemica

L’accademico toscano avanza a True-News.it delle possibilità per chiudere questa polemica. “Se capiterà l’occasione ne parlerò con Canfora e gli dirò di fare un passo indietro nell’accusa contro Meloni”. Ma lo stesso professore più volte si è trovato in mezzo a delle polemiche. “Se noi fossimo in una società libera e matura non ci faremmo prendere continuamente da questi attacchi. Si risponderebbe ad una critica che sembra eccessiva e ingiusta semplicemente richiamando l’altro”. 

Cardini stesso però riconosce nelle dichiarazioni di Canfora un eccesso di critica. “Parlare di un nazismo nell’anima è un’espressione così profonda e intensa che per essere usata con pienezza di coscienza richiederebbe un’analisi anche introspettiva del pensiero dell’altra persona che non mi risulta che Canfora abbia mai attentamente fatto”, ha analizzato. Necessario, secondo Cardini, “un passo indietro del professore che dica che ha fatto questa dichiarazione forse dettata da un certo spirito polemico”. E lo stesso storico scherza su questa questione. “Io perdo frequentemente le staffe, mi vergogno e chiedo scusa. È difficile tornare indietro ma è spirito di civiltà chiedere scusa”. 

La querela che potrebbe “non portare ad una soluzione”

Un’altra osservazione di Cardini riguarda le tempistiche di questa querela. “Non vedo come una querela potrebbe portare ad una soluzione”. L’accademico si chiede a cosa potrebbe portare. “A una condanna? Tra quanto? Attraverso i tre gradi legittimi che si trascinerebbe per anni. Auguro altri mille anni al professor Canfora ma credo che lui non vedrebbe la fine di questa polemica”, ha dichiarato. Questo sarebbe uno spettacolo che Cardini risparmierebbe al suo paese. 

L’unica soluzione sarebbe un chiarimento ed una reciproca ammissione. Chi dovrebbe fare il primo passo? Il professore, secondo Cardini. “Da una parte c’è il Presidente del Consiglio che è anche una signora. Io sono all’antica e credo che alle donne bisogna portare rispetto”. Un modo di riappacificazione che piacerebbe allo storico sarebbe “un incontro con dibattito che troverei molto bello e simpatico”. “C’è chi preferirebbe la rissa ma non penso che né Canfora né Meloni la cerchino”, ha concluso.