Perché leggere questo articolo? Spaccature all’interno della Lega sulla candidatura di Vannacci alle europee. True-News.it ha intervistato il sondaggista Renato Mannheimer.
Vannacci sarà candidato alle europee o no? È questo il dilemma che attanaglia ultimamente la Lega e Matteo Salvini. Ma all’interno della Lega stessa non tutti sarebbero d’accordo con questa scelta. L’ipotesi della candidatura del generale infatti non convince molti membri del Carroccio, compreso l’attuale vice presidente del Senato, Gian Marco Centinaio. Il leghista ha infatti recentemente affermato che, in caso di candidatura, non voterebbe Vannacci ma sceglierebbe “uno della Lega che si è fatto un mazzo sul territorio”.
Quale sarà quindi il destino della Lega a seguito delle tanto attese elezioni europee di giugno? True-News.it ha intervistato il sociologo e sondaggista Renato Mannheimer sulla convenienza della candidatura del discusso generale e sul lento crollo elettorale del partito di Salvini.
Mannheimer: “Anche se Vannacci portasse l’1% sarebbe un bel colpo della Lega“
“Non so quanto una partecipazione di Vannacci possa aiutare la Lega”, afferma dubbioso Mannheimer. Il sondaggista infatti è convinto che la crisi del Carroccio sia indipendente dalla scelta della candidatura del generale. “Non credo possa aiutare tanto però la Lega ha bisogno di voti in questo momento essendo in grande difficoltà”. Difficoltà che potrebbe portare Salvini ad accontentarsi anche dei minimi risultati. “Quindi anche se Vannacci portasse l’1% sarebbe un bel colpo della Lega”, ha dichiarato Mannheimer a True-News.it.
Quello che molti non considerano, secondo il sociologo, è che la raccolta di voti che porterebbe il generale potrebbe anche avere dei risvolti negativi. “Insieme a portare voti, Vannacci ne toglie dall’altra parte della Lega perché ci sono quelle componenti a cui non piace quindi alla fine non so se sarebbe un grande vantaggio”, ha affermato.
Le strategie di Salvini e le ripercussioni alle urne
I mesi passano e Salvini sembra sempre più isolato all’interno della Lega. Prima Bossi, ora anche Centinaio che però non ha messo in dubbio la leadership del segretario. Leadership salda anche secondo Mannheimer. “All’interno della Lega ci sono dei giochi, dei conflitti causati dalla politica attuata da Salvini in questo periodo però non mi sembra che ci siano dei grossi movimenti in prospettiva”.
Le ripercussioni alle urne sono però evidenti. Ma il sondaggista è convinto non sia causato da movimenti interni del partito. “Le ripercussioni dal punto di vista delle urne ci sono state per l’abbandono di una parte dell’elettorato, non dei militanti. Io vedo l’assetto della Lega interno in quanto militanti, leadership e dirigenti stabile”.
Mannheimer: “Salvini potrebbe essere in difficoltà dopo le europee”
Evidenti sono i malumori interni al partito. Mannheimer però non li trova allarmanti. “Anche se ci sono dei malumori, Salvini in questo momento non è in difficoltà”, ha affermato. Ma i primi segni di cedimento potrebbero essere molto vicini. “Salvini potrebbe essere in difficoltà dopo le europee se, come è possibile, dovesse perdere dei voti”.
Ulteriore causa di difficoltà per il leader del Carroccio potrebbero essere le novità politiche del centrodestra. “È possibile un sorpasso anche da Forza Italia specialmente ora che si è alleata con i Noi Moderati”, ha affermato. Questo, secondo il sociologo, “lo porterebbe ancora di più in una posizione più svantaggiosa all’interno della compagine governativa”.
“La Lega ha bisogno di una nuova strategia”
Sulle prospettive future della Lega, lo stesso Mannheimer ripone dei dubbi. E non sarà Vannacci a salvare la situazione. “Cosa debba fare la Lega è difficile da dire”, ha dichiarato. “Certo, l’idea del partito nazionale che era stata propugnata da Salvini e osteggiata da Bossi non si è rivelata un successo”. Necessario, a detta del sociologo, “un ripensamento della strategia di partito nazionale”.
La Lega ha bisogno di un nuovo leader? Mannheimer è dubbioso sul futuro della figura di Salvini a capo del partito. “Quello che è certo è che per risalire la china attuale la Lega ha bisogno di una nuova strategia”. E deve essere perseguita il prima possibile. “Se questa strategia la porta avanti Salvini o, come è più probabile, un altro è meno importante del fatto che ci debba essere un nuovo indirizzo politico”, ha concluso.