Perché leggere questo articolo? Lucia Annunziata, Marco Tarquinio e l’incognita Ilaria Salis. Questi alcuni dei discussi nomi che il Pd vorrebbe candidare alle Europee. True-News.it ha intervistato Marco Rizzo sulla lista dei nomi presentati dal Pd. “Nomi utili solo per attirare l’attenzione”, secondo il coordinatore di Democrazia Sovrana Popolare
Polemiche all’interno del Partito Democratico riguardo i nomi dei candidati per le europee di giugno. Polemiche che arrivano anche all’interno dello stesso partito. La rosa dei candidati appare troppo “esterna e a sinistra”. True-News.it ha intervistato Marco Rizzo, coordinatore di Democrazia Sovrana Popolare, sulla scelta dei nomi del partito e sulla confusione interna che il partito di Elly Schlein sta mostrando.
Rizzo e la raccolta firme di Democrazia Sovrana Popolare
Il Pd sembra in difficoltà con la lista dei candidati alle Europee. I nomi che iniziano a trapelare in vista di giugno non paiono convincere neanche gli stessi membri del partito.
In vista delle Europee Marco Rizzo è attualmente alle prese con un altro genere di problemi: la raccolta firme necessaria per poter presentare il suo partito alle elezioni europee. “Dsp è l’unico partito a dover raccogliere le firme”, specifica Rizzo a True-News.it. Partendo da queste difficoltà, il coordinatore di Dsp ha commentato la confusione e le polemiche che sta vivendo il Pd.
Lista dei candidati Pd. “Hanno bisogno di attirare l’attenzione”
Il Partito Democratico sta candidando persone troppo esterne e che vanno contro la storia politica del partito? “La storia del partito politico non esiste”, ci tiene a specificare Marco Rizzo. Il Pd, a suo dire, “è il partito dell’Unione Europea, della Nato e delle banche”. La scelta di personaggi esterni è quasi una strada obbligata. “Hanno bisogno di utilizzare la notorietà delle persone per attirare l’attenzione”.
Il meccanismo che sta utilizzando il partito di Schlein, dichiara Rizzo “non è quello di un progetto politico ma è la copertura a livello mediatico di un non progetto politico, di un asservimento al sistema”.
Rizzo: “Salis candidata solo perché detenuta in uno Stato sgradito all’establishment”
“Più il progetto politico è asservito al sistema e più ha bisogno di essere colorato e coperto in qualche modo”. E il modo in cui si copre, secondo Marco Rizzo è aggiungendo alle liste del partito “ballerine, giornalisti e fuochi d’artificio”. Il riferimento è ai controversi nomi che il Partito Democratico intende candidare per le elezioni europee. Ilaria Salis in primis. “Se Ilaria Salis non fosse detenuta in uno Stato sgradito all’establishment come l’Ungheria di Orban, nessuno parlerebbe di lei”, ha dichiarato. “Perché a questo punto non candidano qualcuno che è detenuto a Guantanamo?”, afferma Rizzo.
Rizzo su Picierno: “Per una volta ne ha detta una giusta…”
Riguardo la scelta e le modalità delle candidature del Pd, anche la vicepresidente Parlamento Europeo Pina Picierno non ha usato parole gentili, parlando di “strategie da Isola dei famosi e da contest televisivo”. Frasi che Marco Rizzo condivide. “Anche un orologio rotto ogni tanto segna l’ora giusta”, dichiara scherzando. “Dopo tutte le cose sbagliate che in questo periodo ha detto la Picerno, una volta ne ha detta una giusta”. Il coordinatore di Dsp però è convinto che la vicepresidente stia usando questi termini solamente per tornaconto personale. “La Picierno afferma queste cose solo perché teme per il suo posto”.
La candidatura di Tarquinio e la confusione del panorama politico
Ulteriori polemiche sono nate dalla possibile candidatura dell’ex direttore dell’Avvenire Marco Tarquinio. Il giornalista più volte si è discostato dalle posizioni spesso rivendicate dal Partito Democratico. Negli anni infatti si spesso esposto contro le tematiche della comunità Lgbt ma anche sul tema dell’aborto. “Io ho grande stima di Tarquinio“, ha dichiarato Rizzo a True-News.it. Il vero problema è la candidatura alle Europee. “Non è il Pd che sbaglia a candidare Tarquinio. È Tarquinio che sbaglia a candidarsi col Pd”.
Queste candidature, secondo Rizzo, non mostrano solo il disorientamento del Partito Democratico. “La confusione è di tutto il panorama politico italiano”. Confusione che si mostra soprattutto sui grandi temi di attualità dei conflitti mondiali. “Non c’è un partito presente in Parlamento che sia seriamente contro la guerra. Anche il M5S dice di essere contrario alla guerra ma ha votato a favore della missione nel Mar Rosso”. Questo porta a delle considerazioni forti da parte del coordinatore di Dsp: “Siamo in un livello totale di ipocrisia”, ha concluso.