Perchè leggere questo articolo: Violenze sugli animali. Dopo i fatti di Lanusei, da più parti si spinge per fare uscire dallo stallo il disegno di legge volto ad inasprire le pene, che langue da un anno in parlamento. Tra i più attivi, il parlamentare di AVS Devis Dori: “La Lega è spaccata e questo crea uno stallo nei lavori”.
Alcuni giovani di Lanusei, in Sardegna, hanno lanciato un gattino da un ponte e poi diffuso il video. Un gesto crudele e insensato che ha scatenato un’ondata di indignazione non solo sui social. Ed un ampio dibattito sulla necessità di garantire adeguate punizioni per chi si rende protagonista di azioni del genere. Devis Dori è tra coloro che già un anno fa aveva presentato più proposte di legge per inasprire le pene per i reati contro gli animali. Disegni, tuttavia, da allora bloccatisi in Parlamento. “L’impressione è che ci sia una spaccatura all’interno della maggioranza su vari fronti, in particolare con la Lega”, spiega il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra. Ma è fondamentale uscire dallo stallo perchè “studi dimostrano che chi commette violenza sugli animali è spesso propenso a commettere atti di violenza anche sugli esseri umani”. L’intervista
Quali sono le attuali proposte di legge contro i reati sugli animali in Commissione Giustizia?
A partire da giugno 2023, in Commissione Giustizia sono state incardinate diverse proposte di legge volte a inasprire le pene per i reati contro gli animali. Tra queste, vi è la proposta di legge Brambilla, la mia proposta di legge (Dori), quella di Rizzetto e successivamente quella di Zanella del mio gruppo parlamentare. Successivamente, è stata abbinata anche la proposta di legge Bruzzone della Lega.
Qual è lo stato attuale di queste proposte?
La situazione è complessa. Dopo l’incardinamento delle proposte a giugno, per mesi non si è visto alcun progresso. Poi abbiamo iniziato una fase di audizioni e, successivamente, la fase meditativa, votando su 34 emendamenti. Tuttavia, tutto si è bloccato. Il provvedimento, che doveva già essere discusso in aula, è stato rinviato più volte e attualmente è scomparso sia dalla commissione sia dal calendario dell’aula.
Cosa pensa abbia causato questo stallo?
L’impressione è che ci sia una spaccatura all’interno della maggioranza su vari fronti, in particolare con la Lega. Ciò sta tenendo in stallo i lavori. Ma oltre alla Lega, c’è una responsabilità generale della maggioranza di governo. Trovarsi in una situazione in cui un tema così importante viene bloccato è grave.
Quali sono i principali punti di contesa?
La Lega sembra voler introdurre un trattamento differenziato tra gli animali di compagnia e gli altri, creando una sorta di classificazione tra animali di serie A e serie B. Inoltre, c’è stato un passo indietro rispetto alla proposta di cambiare il titolo del codice penale da “reati contro il sentimento per gli animali” a “reati contro gli animali”. La distinzione è cruciale: una cosa è tutelare gli animali in quanto tali, un’altra è proteggerli solo in funzione del sentimento umano.
Ha menzionato una correlazione tra la violenza sugli animali e altre forme di violenza. Può spiegarci meglio?
Studi dimostrano che chi commette violenza sugli animali è spesso propenso a commettere atti di violenza anche sugli esseri umani. Nella scorsa legislatura, ho collaborato con l’associazione Link Italia e la presidente Francesca Sorcinelli su questo tema. Intervenire tempestivamente e adeguatamente su atti di crudeltà verso gli animali può prevenire futuri atti di violenza su persone. È quindi essenziale educare e sensibilizzare fin dalla tenera età.
Qual è il prossimo passo per sbloccare la situazione?
Il nostro compito è cercare di sbloccare questa situazione alla Camera dei Deputati. Le proposte di legge sono apprezzate dalle associazioni animaliste. Il testo base della proposta Brambilla è considerato il più completo e potrebbe essere integrato con emendamenti che includano parti della mia proposta di legge. Speriamo di poter avanzare in questo senso.