Home Events Bindi (Ad Abbott Italia) a Sdn: “In Italia nel 2050 6 milioni di persone con il diabete”

Bindi (Ad Abbott Italia) a Sdn: “In Italia nel 2050 6 milioni di persone con il diabete”

Bindi (Ad Abbott Italia) a Sdn: “In Italia nel 2050 6 milioni di persone con il diabete”

In Italia, il numero delle persone con diabete passerà dagli oltre 4 milioni attuali ai circa 6 milioni attesi nel 2050. I costi per gestire questa malattia cronica rischiano di diventare insostenibili”. Questo è il monito lanciato da Massimiliano Bindi, Amministratore Delegato Abbott Italia, a margine della 23esima edizione di Salute Direzione Nord, “La ricerca è la vera sostenibilità”.

Please accept marketing-cookies to watch this video.

Dottor Bindi, una delle sfide più importanti per il Sistema sanitario è la gestione delle malattie croniche quali oggi quelle per il diabete?

Il diabete rappresenta una delle patologie croniche in forte crescita in tutto il mondo. In Italia, il numero delle persone con diabete passerà dagli oltre 4 milioni attuali ai circa 6 milioni attesi nel 2050. I costi per gestire questa malattia cronica rischiano di diventare insostenibili. Nel diabete l’automonitoraggio, la telemedicina e la possibilità di gestire a distanza le persone affette da malattie croniche hanno dimostrato un impatto significativo sugli esiti clinici e sui costi assistenziali. Ricerca e innovazione possono contribuire a migliorare non solo gli outcome clinici, ma anche la sostenibilità dell’intero ecosistema sanitario. L’obiettivo di Abbott è quello di fornire tecnologie in grado di cambiare positivamente la vita delle persone con diabete e ridurre i costi complessivi per il sistema migliorandone l’efficienza.

Quali sono le soluzioni che Abbott propone per superare le sfide delle cronicità come il diabete?

Investire nell’innovazione e ampliare l’accesso alle tecnologie più innovative, come i sistemi di monitoraggio del glucosio con sensori, la telemedicina e la teleassistenza, possono contribuire a prevenire le complicanze, migliorare la qualità di vita e ridurre una spesa sanitaria in ascesa vertiginosa. Abbott sta rivoluzionando la salute con tecnologie innovative, semplici e sostenibili per il SSN, dove i sistemi e strumenti sono interconnessi e in grado di offrire alle persone i dati e le conoscenze di cui hanno bisogno per aiutarle a vivere una vita più sana. Grazie ai nostri sistemi di monitoraggio della glicemia con sensori le persone con diabete possono prendere decisioni più informate e più velocemente e, grazie ai nostri ecosistemi digitali, i team diabetologici possono avere un’arma in più per gestire il diabete e le sue complicanze.

Ricerca e innovazione sono driver imprescindibili della sostenibilità. Abbott ha aperto la strada sviluppando collaborazioni e partnership per migliorare efficienza, accesso e qualità delle cure.

L’innovazione tecnologica in sanità consente di migliorare efficacia, aderenza ed appropriatezza delle cure. Le partnership e le collaborazioni che stiamo sviluppando sono una grande opportunità al fine di rendere i servizi dedicati alle persone con diabete più inclusivi, accessibili e diffusi. Insieme possiamo sviluppare servizi di salute digitale che aiutano le persone con diabete a vivere una vita più sana e rendono più efficiente l’assistenza.

Esempio virtuoso di queste collaborazioni con il Sistema sanitario è quella che abbiamo avviato con la Regione Toscana, dove i valori del glucosio rilevati dal nostro sensore possono essere direttamente letti e memorizzati anche attraverso il fascicolo sanitario elettronico. Anche altre Regioni stanno ponendo le premesse per semplificare la transizione verso una sanità digitale dove tutti i sistemi e gli strumenti di monitoraggio del glucosio con sensori potranno dialogare ed essere interconnessi.

Occorre considerare tecnologia e digitalizzazione un investimento e non un costo. Sarebbe auspicabile prevedere un cambiamento dell’approccio complessivo alle cronicità, con modelli di valutazione non più focalizzati sulle singole prestazioni ma sull’intero percorso di cura, consentendo così un’allocazione delle risorse sulla base dei reali bisogni di salute. Questo potrebbe essere il nuovo paradigma della sanità del terzo millennio per vincere la sfida della cronicità.

SDN, il panel “La salute non aspetta”

Il Settore Healthcare sta affrontando sfide cruciali che includono il miglioramento dell’accesso ai servizi sanitari, la riduzione delle liste d’attesa e l’ottimizzazione delle risorse disponibili. Di questo si è parlato durante il panel “La salute non aspetta”, nell’ambito della , evento promosso dalla Fondazione Stelline e organizzato da Inrete. La manifestazione, tenutasi il 24 giugno presso il 39esimo piano, al Belvedere di Palazzo Lombardia, ha goduto del patronato di Regione Lombardia e del patrocinio del Comune di Milano. Ed ha visto la partecipazione di oltre 60 relatori, tra i quali i ministri Orazio Schillaci, Andrea Abodi, Giuseppe Valditara, Alessandra Locatelli, il governatore lombardo Attilio Fontana, il presidente di Aifa Robert Nasticò.

Oltre a Bindi, protagonisti del panel “La salute non aspetta” sono stati Massimo Barberio Head of Government Affairs & HealthEconomics GE HealthCare Italy, Simona Loizzo Commissione XII Affari sociali, Camera dei Deputati, Matteo Stocco Direttore Generale Policlinico Milano, Battistina Castiglioni Direttore SC Cardiologia 2 Varese e Direttore Dipartimento cardiotoracovascolare, ASST Sette Laghi, Cristina Romano Responsabile di S.S.D. di Diabetologia dell’AO Ospedale di Circolo Fondazione Macchi, Varese, Rossana Boldi già Vice Presidente XII Commissione (Affari Sociali) Camera dei Deputati, Francesca Cerruti CEO ab medica, Martina Ortillo Avvocato, Manager del dipartimento Data Protection e Cybersecurity di Rödl & Partner.