Durante la 23esima edizione di Salute Direzione Nord, evento organizzato dalla Fondazione Stelline e organizzato da Inrete, si è discusso della consapevolezza e dello stigma della salute mentale. La manifestazione si è tenuta il 24 giugno al 39° Belvedere di Palazzo Lombardia e ha goduto del patronato di Regione Lombardia e del Patrocinio del Comune di Milano. Oltre 60 i relatori, tra i quali i ministri Orazio Schillaci, Andrea Abodi, Giuseppe Valditara, Alessandra Locatelli, il governatore lombardo Attilio Fontana e il presidente di Aifa Robert Nisticò.
Al panel delle ore 16, dal titolo “Salute mentale: consapevolezza e stigma”, sono intervenuti Andrea Costa, esperto del ministero per le strategie di attuazione del Pnrr-Missione 6 Salute, Gianni Bonelli, direttore generale Fondazione Mondino Irccs, Alberto Siracusano, ordinario di psichiatria Università Roma Tor Vergata e coordinatore tavolo tecnico sulla salute mentale del Ministero della Salute, Antonio Vita, ordinario di psichiatria dell’Università di Brescia e direttore del dipartimento di salute mentale e dipendenze, Asst Spedali Civili di Brescia, Ughetta Radice Fossati, segretario nazionale Progetto Itaca, Alessandro Lattuada, amministratore delegato Otsuka Pharmaceutical Italy Srl e Domenico Lucatelli, Access & value head Angelini Pharma Italia.
Costa a Salute Direzione Nord: “C’è bisogno di un percorso condiviso con linee guida”
“È importante sottolineare l’importante del tavolo permanente sulla salute mentale. Per creare omogeneità sul territorio nazionale. C’è bisogno d’un percorso condiviso con linee guida”, ha dichiarato Andrea Costa. C’è però anche un problema legato alle risorse. “C’è la consapevolezza di riorganizzazione per cogliere al meglio le opportunità disponibili. Non possiamo pensare di risolvere i problemi di oggi con le armi di ieri”.
Di grande importanza sono le case di comunità. “Le case di comunità possono rappresentare una presenza capillare e possono garantire un primo accesso anche per affrontare quel tema del sommerso che oggi è ben presente. Siamo davanti a problematiche che si possono vincere. C’è bisogno di un personale formato e bisogna garantire la sicurezza di certi operatori che si trovano a dover operare in contesti molto complicati”. Da non dimenticare il tema della remunerazione. “Sono temi che stiamo affrontando attraverso questo tavolo che è anche l’occasione per mettere in chiaro le pratiche che possono diventare un modello per raggiungere linee condivise in modo da fornire strumenti omogenei.
Lattuada: “Italia sotto la media europea in spesa sulla salute mentale”
“In Italia viene speso il 3,4% del fondo sanitario in salute mentale. Se lo paragoniamo ad altri paesi europei, come Francia e Norvegia che viaggiano intorno al 10%, non è tantissimo”, ha sottolineato Alessandro Lattuada. Questo non cambia neanche in regioni come Veneto e Lombardia. “Anche nelle regioni più virtuose, la media è un po’ più bassa rispetto a quella nazionale. L’intervento del governo con il disegno di legge è un passo avanti nella lotta allo stigma”.
“Essenzialmente come aziende farmaceutiche cerchiamo di lavorare con il paziente”, ha aggiunto. “Investiamo circa 2 miliardi in azienda e sviluppo. Investiamo tantissimo in formazione”.
Le parole di Bonelli a Salute Direzione Nord
“Fondazione Mondino si focalizza sulle neuroscienze. Ci concentriamo sulla salute mentale. Crediamo fortemente che agire in queste aree di salute significa agire in sinergia con altri soggetti”, spiega Andrea Bonelli. Il focus rimane comunque la ricerca. “Ovviamente investiamo nella ricerca e in diverse aree patologiche e siamo molto stimolati a declinare nelle pratiche terapeutiche i risultati di queste pratiche di ricerca”.
“Pensiamo che la salute mentale debba essere presa in carico però è anche importante fare prevenzione, contribuire al dibattito nello sviluppare una cultura che cerchi di ridurre questo stigma”. Altro ambito di lavoro sono i servizi di comunità. “C’è bisogno di centri specializzati. L’ultimo ambito che stiamo sviluppando è quello delle demenze quindi anche grazie a dei fondi, abbiamo sviluppato supporto a famiglie di chi ha dei problemi”.
Siracusano: “Potenziare nelle scuole una cultura del benessere psicologico”
“Prevenzione oggi significa capire che nessun disagio psichico ha una sola causa. La solitudine è una determinante psicosociale, ma anche la povertà. Il bullismo ha una radice in questo”, ha affermato Alberto Siracusano. “Che vi sia un aumento in una serie di disturbi è normale. Sia perché c’è una maggior attenzione ma anche perché c’è un disagio sociale oggi particolarmente forte”.
Fondamentale è non avere paura allontanandosi quindi da una diagnosi precoce. “Nelle scuole bisogna potenziare una cultura del benessere psicologico. L’intervento nelle scuole va potenziato. Oggi stiamo promuovendo una serie di interventi a questo livello. Nel giovane lo sport può essere di grande aiuto per il rafforzamento delle loro identità”.
Salute Direzione Nord, l’intervento di Vita
“Oggi abbiamo modelli di cura piuttosto efficaci ma che non vengono messi in pratica. Abbiamo tante misure di outcome che sappiamo ricercare. Sappiamo migliorare i sintomi anche con un recupero pieno della persona. Ma non sempre garantiamo un accesso efficace. Questo è un tema fondamentale”, ha dichiarato Antonio Vita. Bisogna quindi rendere più ampia la conoscenza delle cure efficaci.
“Un altro elemento importante è quello di coinvolgere le persone e i pazienti anche nelle valutazioni. Il punto di vista della persona sta diventando importante perché ci informa sull’andamento delle cure e diffonde una fiducia positiva sui trattamenti”. Il concetto di qualità della vita deve essere condiviso con i pazienti e col contesto sociale. “Questo si collega con il concetto di stigma e di come superarlo. Credo sia interessante il lavoro del tavolo sulla salute mentale e il rapporto dell’informazione e dei media che devono essere alla nostra parte. Valditara ha parlato di valorizzare i talenti ed è un concetto fondamentale. Dobbiamo dare delle narrazioni positive”.
Radice Fossati: “La malattia coinvolge tantissimi aspetti della persona”
“Il problema di questi disturbi è che non c’è solo il danno che fa la malattia. Ma tutta la vita della persona che è sconvolta. Coinvolgono tantissimi aspetti della persona”, ha affermato Ughetta Radice Fossati. “È impensabile che un servizio che cura la malattia possa restituire la vita al paziente. Al di fuori dei servizi c’è tutta una società che può essere maggiormente adatta ad aiutare le persone a ricostruire la loro vita”. La prima cosa è quindi contestare il pregiudizio. “E il pregiudizio arriva dalla mancanza di informazione”.
Lucatelli: “Bisogna incentrare tutto sulla cura delle persone”
“Avere più soldi non è sempre una soluzione. La riflessione va fatta su come bisogna fare assistenza e su come il terzo settore e il pubblico possano venire insieme ad un unico modello di cura dei pazienti”, ha dichiarato Domenico Lucatelli. Bisogna quindi incentrare tutto sulla cura delle persone.
“Le conseguenze dello stigma sono tante. Quando trattiamo la schizofrenia, siamo i primi che ne parliamo male”. Ancora oggi, purtroppo, c’è un’identificazione della malattia con la persona. “Se scardiniamo questo principio potremmo usare i soldi in maniera migliore. Si può guarire e si guarisce, ma sono malattie croniche e quindi bisogna fare un investimento affinché ai primi sintomi si vada da un dottore e affinché i parenti accettino questa malattia”